Finalmente anche i liberi professionisti nei bandi europei
24/02/2016
Ospite d’eccezione della conferenza delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che si svolge oggi 23 febbraio al Parlamento europeo di Bruxelles, è Gaetano Stella. Il Presidente di Confprofessioni è l'unico rappresentante del mondo delle professioni a intervenire nell'assise internazionale di Assocamere estere e, in questa intervista rilasciata alla Camera di Commercio belgo-italiana, affronta il tema della legge di Stabilità e dell'apertura dei fondi strutturali europei ai liberi professionisti.
Presidente Stella, che cosa implica la Legge di
Stabilità per i liberi professionisti e che significato avrà per
l’economia italiana?
Grazie alla Legge di Stabilità 2016, finalmente anche i liberi
professionisti italiani hanno accesso ai fondi strutturali europei,
vedendosi così equiparati alle piccole e medie imprese, come
sancito dall’Unione europea. Ma non solo, il Consiglio dei Ministri
ha appena approvato il disegno di legge sul lavoro autonomo
rendendo strutturale l’accesso dei liberi professionisti ai bandi
europei anche oltre il ciclo di programmazione 2014-2020. È un
passaggio fondamentale per l’economia italiana che in questo modo
supporta la crescita dimensionale, organizzativa e associativa
degli studi professionali, rendendo i professionisti italiani più
competitivi in un mercato integrato e sempre più complesso.
Abbiamo sentito parlare soprattutto delle nuove
prospettive aperte dall’approvazione della Legge di Stabilità. Ma
ci potranno essere anche delle difficoltà? Se sì,
quali?
Le difficoltà sono legate principalmente a un processo culturale. È
la prima volta che i professionisti italiani hanno la possibilità
di accedere ai fondi strutturali europei e molte regioni sono state
colte in contropiede. È necessario, quindi, far conoscere ai
funzionari delle regioni che scrivono i bandi le nuove prospettive
aperte, in modo che siano in linea con le specificità degli studi
professionali.
In che modo, secondo Lei, dovranno comportarsi i liberi
professionisti italiani per usufruire al meglio delle opportunità
aperte dall’accesso ai fondi Por e Pon?
La cosa più importante da fare per un professionista è quella di
tenersi sempre informato sulle opportunità offerte dai bandi
all’interno dei Por e dei Pon, e soprattutto aggiornare il proprio
profilo professionale attraverso una formazione sempre più
specializzata, in modo tale da partecipare ai bandi europei con
competenza e successo. Inoltre, è necessario investire in
innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione,
fondamentali per dare una dimensione “imprenditoriale” al lavoro
professionale.
Come la vostra organizzazione e il sistema camerale
italiano all’estero offriranno supporto ai liberi professionisti in
questo nuovo contesto?
Stiamo parlando di due reti forti, strutturate e complementari che
valorizzano le imprese italiane in modo capillare e dinamico. In
particolare insieme al sistema camerale dell’Area Europa,
auspichiamo di avviare numerosi progetti europei nei settori
dell’imprenditorialità, del turismo, dell’agroalimentare e della
formazione. Confprofessioni, inoltre, sta avviando un’agenzia che
monitorerà le misure esistenti nelle varie regioni italiane e al
tempo stesso fornirà ai professionisti tutti gli strumenti
necessari per il pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione
dalla Commissione europea.
A cura di Ufficio Stampa Confprofessioni
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