Fondo Investimenti: Gentiloni firma il Dpcm per 47 mld di euro
31/05/2017
Di ritorno dal G7 di Taormina, il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato a Palazzo Chigi il Dpcm di ripartizione del Fondo Investimenti, per la trasmissione alle Camere.
Il Dpcm ripartisce 47 miliardi di euro per la programmazione degli interventi previsti per i prossimi 15 anni e riguarda la ripartizione dei fondi previsti dalla legge di Bilancio 2017. Secondo il comma 140 è previsto l'istituzione di un nuovo fondo “per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese" e criteri di ripartizione per l’«avvio immediato» dei cantieri”.
Nel dettaglio, le somme da impegnare per i prossimi 15 anni, dal 2017 al 2032, saranno così suddivise:
- 1,9 miliardi di euro per l'anno 2017;
- 3,15 miliardi di euro per il 2018;
- 3,5 miliardi di euro per l'anno 2019;
- 3 ,0 miliardi di euro per anno dal 2020 al 2032.
Le somme spendibili saranno quelle entro i tetti massimi annui, e ripartite secondo obiettivi a enti beneficiari, con l'articolazione annua della spesa (prevista) sulla base dello stato di avanzamento di programmi e progetti. Come ha spiegato il comunicato di Palazzo Chigi, il criterio principale di ripartizione è la capacità di "immediato avvio dei cantieri". "In questi mesi - ha spiegato il Premier Gentiloni - abbiamo lavorato alla ripartizione tra le diverse amministrazioni sulla base di proposte di investimenti pluriennali pervenute alla presidenza del Consiglio. Purtroppo negli ultimi anni gli investimenti pubblici non hanno avuto il ritmo voluto per restrizioni di bilancio e difficoltà procedurali".
"Con il completamento della revisione del Codice appalti (n.d.r. che in realtà necessita di circa 50 provvedimenti attuativi per considerarla completa) - prosegue Gentiloni - possiamo ripartire, dando avvio a un grande piano di investimenti pubblici per infrastrutture e non solo, per 47 miliardi di euro in 15 anni".
Per la suddivisione delle somme il ministero dell'Economia aveva esaminato le richieste dei singoli dicasteri individuando tre elementi:
- l'immediato avvio degli interventi la relativa erogazione delle risorse;
- le ricadute sul mercato interno;
- la capacità di programmazione degli interventi su un orizzonte di più lungo periodo.
Secondo tali linee guida sono state individuate diverse direzioni che vanno dalle grandi infrastrutture alle barriere architettoniche.
Infrastrutture
Le somme più grandi vanno alle infrastrutture per circa 20,4 miliardi di euro; al contratto di programma 2017-2021 di Rete ferroviaria italiana per 9,9 miliardi; per investimenti Anas circa 5 miliardi.
Trasporti
Nel pacchetto rientrano anche risorse per il trasporto pubblico locale e la messa in sicurezza della rete ferroviaria regionale non interconnessa con l'infrastruttura gestita da Rfi. Un’altra parte delle risorse verrà dedicata al fondo progettazione del Codice appalti per realizzare gli elaborati delle nuove opere.
Sicurezza sismica
Ci saranno pure fondi per le infrastrutture portuali e il Mose. Per la messa in sicurezza sono previsti 7,7 miliardi di euro. Nel pacchetto Inclusi investimenti per la prevenzione rischio sismico.
Edilizia pubblica
Somme sono previste pure per interventi su scuole, edifici pubblici e musei. Parte delle risorse andrà a Polizia e Vigili del fuoco e al piano di prevenzione Casa Italia.
Ambiente e Barriere Architettoniche
In questo capitolo le voci dedicate alla qualità del territorio e delle città per 1,7 miliardi di euro, quali: reti idriche, edilizia sanitaria, difesa del suolo, barriere architettoniche.
Competitività e Giustizia
Il quadro degli investimenti è completato da interventi per il sostegno della competitività e delle esportazioni; l'informatizzazione della giustizia; il potenziamento del credito all'esportazione.
Ricerca spaziale
Alla ricerca andranno investimenti per 2 miliardi di euro; compresa, la ricerca spaziale, scientifica, tecnologica e sanitaria.
Difesa
Tra gli investimenti quelli per la sicurezza nazionale e l'alta tecnologia per 12,8 miliardi di euro, per i programmi del Mise e del ministero della Difesa.
A cura di Salvo Sbacchis
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