Formazione informale Ingegneri: l'Ordine di Roma contro i 7 euro per l’autocertificazione CFP
di Redazione tecnica - 15/12/2020
Non poteva passare inosservata la recente Circolare 7 dicembre 2020, n. 647 con la quale il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha informato la novità di quest'anno relativa all'autocertificazione per l'aggiornamento informale 2020: il pagamento di 7 euro come "diritti di segreteria".
Formazione informale Ingegneri: la reazione dei professionisti
Una cifra irrisoria ma che unita al momento di crisi che la professione vive da oltre un decennio, dalla pandemia in corso e dalla atavica distanza della base dal vertice, ha immediatamente portato alla reazione dei professionisti.
Come di consueto, le parole più grosse sono "volate" all'interno dei social, quasi dimenticandosi che professionisti lo dovremmo essere sempre, anche nel modo di commentare un provvedimento che si ritiene iniquo. Tra le posizioni ufficiali segnaliamo quella dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma che nella seduta consiliare del 14 dicembre 2020 ha ha discusso ed approvato all’unanimità la sua posizione contraria alla richiesta fatta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) ai singoli iscritti.
Come sottolinea l'Ordine degli Ingegneri di Roma, il CNI avrebbe motivato tale richiesta "con asseriti, e non dimostrati, ulteriori oneri di gestione delle istruttorie, del processo di verifica e validazione delle autocertificazioni presentate e per le attività di supporto e gestione dell’attività formativa".
Secondo gli Ingegneri di Roma, l'iniziativa del CNI non sarebbe giustificata anche perché:
- la quota di circa € 580.000,00 versata ogni anno al CNI (€ 25,00 per ciascun iscritto, anche se moroso) dovrebbe coprire tutti i costi necessari al funzionamento dell’Organo di rappresentanza Nazionale. Pertanto, il Consiglio dell'Ordine di Roma ritiene che nessuna altra somma debba essere richiesta agli iscritti
- l’iniziativa è stata intrapresa senza alcun confronto con questo Ordine Professionale e con altri Ordini Territoriali e senza neppure darne alcuna comunicazione preventiva.
Decisione, dunque, contestata e definita dagli Ingegneri di Roma come "ulteriore gabella" a carico dei Professionisti appare ancor più grave ed ingiustificata nell’attuale momento di emergenza sanitaria nazionale in cui i Professionisti sono stati, e sono, coinvolti con pesante nocumento al regolare svolgimento delle proprie attività lavorative.
La posizione degli Ingegneri di Roma verrà rappresentata al CNI in modo netto e chiaro in occasione della prossima assemblea dei Presidenti già programmata per il 17 dicembre 2020, invitando lo stesso CNI a rivedere le sue posizioni e consentire agli iscritti l’acquisizione dei CFP per formazione informale senza costi aggiuntivi, così come è sempre stato sin dal 2014.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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