Fotovoltaico: Conto energia e Linee guida ancora bloccati
02/03/2010
Non trova pace il malcontento degli operatori del settore
fotovoltaico. Nonostante la lettera aperta indirizzata ai
Presidenti di tutte le Regioni d'Italia da parte di Assosolare,
Associazione Nazionale dell'Industria Solare Fotovoltaica, contro
la nuova bozza di decreto sul nuovo conto energia (leggi news), e nonostante le
indicazioni fornite da Assosolare, Aper e il gruppo Gifi di Anie in
merito al fatto che un taglio superiore al 14% dell'attuale tariffa
ridurrebbe la convenienza economica dell'investimento, il Governo
non sembra muoversi e ancora nulla si sa sulla possibile
convocazione della Conferenza Unificata che avrebbe dovuto
esaminare i provvedimenti su Linee Guida nazionali
sull'autorizzazione unica e il nuovo "Conto Energia" relativo al
sistema di incentivazione per gli impianti fotovoltaici.
Come evidenziato da APER, le aspettative del settore delle rinnovabili contavano sulla presentazione dei provvedimenti in sospeso alla Conferenza Unificata entro la data del 25 febbraio, in modo da non far slittare oltre le elezioni regionali il nuovo decreto, per non rischiare di mettere in seria difficoltà il mercato fotovoltaico.
"APER - dichiara Roberto Longo, presidente di APER - non può che esprimere una forte preoccupazione per il fatto che ad oggi non si abbia ancora alcuna certezza sulla pubblicazione del nuovo Conto Energia, soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali incentivi saranno in vigore solo fino al 31/12/2010. Imprese ed investitori sono così lasciati nell'incertezza senza alcuna possibilità di pianificare attività di medio termine con evidenti ripercussioni anche in termini di filiera industriale".
"Non si commetta l'errore - ha aggiunto Pietro Pacchione, membro del Consiglio di APER con delega al FV - di non vedere che i costi degli strumenti di sostegno sul sistema Paese, oggetto di preoccupazione crescente, risultano appesantiti da questa evidente incapacità delle Istituzioni a far funzionare efficaci meccanismi decisori. Come già da tempo evidenziato da APER, le inefficienze e i ritardi delle Istituzioni preposte a regolare e amministrare il settore (a qualunque livello) sono una delle principali cause che giustificano incentivi più alti rispetto ad altri mercati. Davanti a queste palesi manifestazioni di irresponsabilità istituzionale, i produttori di energia da fonti rinnovabili non possono più accettare di essere additati come la sola minaccia incombente sulle bollette degli italiani".
Infine, APER ha evidenziato come il recepimento della nuova direttiva comunitaria 2009/28/CE possa rappresentare l'occasione per rivedere i meccanismi di formazione delle decisioni in materia di politica energetica: nel concreto si auspica un coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder ed il rispetto delle tempistiche, nell'ottica di un approccio teso a cogliere da subito le opportunità ed i benefici sociali, economici ed ambientali offerti dall'industria rinnovabile e non più vissuto in difesa, nel mero tentativo di contenere un onere a torto ritenuto insopportabile per il nostro Paese.
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© Riproduzione riservata
Come evidenziato da APER, le aspettative del settore delle rinnovabili contavano sulla presentazione dei provvedimenti in sospeso alla Conferenza Unificata entro la data del 25 febbraio, in modo da non far slittare oltre le elezioni regionali il nuovo decreto, per non rischiare di mettere in seria difficoltà il mercato fotovoltaico.
"APER - dichiara Roberto Longo, presidente di APER - non può che esprimere una forte preoccupazione per il fatto che ad oggi non si abbia ancora alcuna certezza sulla pubblicazione del nuovo Conto Energia, soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali incentivi saranno in vigore solo fino al 31/12/2010. Imprese ed investitori sono così lasciati nell'incertezza senza alcuna possibilità di pianificare attività di medio termine con evidenti ripercussioni anche in termini di filiera industriale".
"Non si commetta l'errore - ha aggiunto Pietro Pacchione, membro del Consiglio di APER con delega al FV - di non vedere che i costi degli strumenti di sostegno sul sistema Paese, oggetto di preoccupazione crescente, risultano appesantiti da questa evidente incapacità delle Istituzioni a far funzionare efficaci meccanismi decisori. Come già da tempo evidenziato da APER, le inefficienze e i ritardi delle Istituzioni preposte a regolare e amministrare il settore (a qualunque livello) sono una delle principali cause che giustificano incentivi più alti rispetto ad altri mercati. Davanti a queste palesi manifestazioni di irresponsabilità istituzionale, i produttori di energia da fonti rinnovabili non possono più accettare di essere additati come la sola minaccia incombente sulle bollette degli italiani".
Infine, APER ha evidenziato come il recepimento della nuova direttiva comunitaria 2009/28/CE possa rappresentare l'occasione per rivedere i meccanismi di formazione delle decisioni in materia di politica energetica: nel concreto si auspica un coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder ed il rispetto delle tempistiche, nell'ottica di un approccio teso a cogliere da subito le opportunità ed i benefici sociali, economici ed ambientali offerti dall'industria rinnovabile e non più vissuto in difesa, nel mero tentativo di contenere un onere a torto ritenuto insopportabile per il nostro Paese.
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A cura di Ilenia
Cicirello
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