Governo Monti: Dopo la Fase "Salva Italia", al via la Fase "Cresci Italia"

30/12/2011

Con la pubblicazione sul S.O. n.276 alla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2011 della legge 23 dicembre 2011, n. 214 recante "Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201" (Decreto Monti), termina la prima fase del Governo Monti, "Salva Italia", in cui si è affrontato il problema del consolidamento dei conti pubblici, alla base della nuova fase, "Cresci Italia", che toccherà liberalizzazioni, concorrenza e riforma del mercato del lavoro.

Con la sua consueta sobrietà, che tra l'altro ha concesso all'Italia di guadagnare maggiore credibilità agli occhi dell'Unione Europea, nel discorso di fine anno, il Professor Monti ha precisato che il pacchetto "Salva Italia" sia stato necessario per far fronte a una crisi che non poteva neanche essere affrontata senza il consolidamento dei conti pubblici. "Eravamo arrivati sull'orlo del burrone senza parapetto e con forze che ci spingevano alle spalle: abbiamo puntato i piedi con tutte le forze per non cadere e credo che ci siamo riusciti". Con questa efficace metafora, il Presidente del Consiglio ha parlato di un progetto di totale revisione dell'Economia Italiana in cui la fase due in realtà è già partita con la fase uno.

Monti ha precisato che nell'intento del Governo non c'è mai stata una fase uno separata da una fase due. La dimostrazione sta nello stesso titolo del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 "Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici". In questa prima fase si è dato maggior peso al "Consolidamento dei conti pubblici", senza il quale non sarebbe potuto ripartire il motore della macchina Italia, cercando di curare al più possibile l'equità sociale e la crescita. Nella seconda fase, cambieranno le concentrazioni di peso di questa miscela, cercando di puntare al massimo su crescita ed equità sociale.

"Con il decreto legge - ha precisato Monti - ci siamo occupati di conti pubblici, ma l'abbiamo fatto cercando di curare l'equità sociale. Questi due punti saranno presenti nella cosiddetta fase due. Non occorre un'altra manovra, ma la fase della crescita non implicherà larghezza finanziaria. Serviamo la fase del consolidamento puntando alla crescita facendo crescere il Pil. Non faremo molto uso del denaro pubblico, ma dell'equità come leva. Attraverso liberalizzazioni, concorrenza e la riforma del mercato del lavoro limeremo i privilegi e le rendite che frenano i meccanismi economici a danno dei giovani".

"Abbiamo introdotto un avanzo primario del 5% nei prossimi anni, tali da portarci al pareggio di bilancio nel 2013. Stiamo dando piena attuazione a impegni già presi dal precedente governo. Era un atto dovuto. L'atto voluto comincia oggi. Il nuovo pacchetto si può chiamare Cresci-Italia". In questo modo, il Professor Monti ha dato il via alla seconda fase del suo mandato precisando che i tempi di attuazione saranno molto veloci per far fronte agli impegni già presi con l'Europa. "Ci sarà uno sforzo sul fronte concorrenza e liberalizzazioni, poi il cantiere del lavoro e degli ammortizzatori sociali, riducendo la segmentazione del mercato del lavoro. Gli ammortizzatori vanno ammodernati perché le tutele ci siano e siano rafforzate ma in prospettiva di una maggiore flessibilità economica".

Monti si è detto sicuro che il Paese capirà gli sforzi dell'attuale Governo e che non ci saranno tensioni sociali.

Catasto
Sul fronte Catasto, il Presidente del Consiglio ha anticipato una riforma molto importante che adeguerà la tassazione alla realtà effettiva, senza aggravi sulla casa ma con una maggiore equità dell'imposizione. L'aliquota per la prima casa nel nuovo sistema Imu è dello 0,4% e il numero delle case esenti è di 6 milioni. "Non si può dire che la pressione fiscale in questo settore crescerà rispetto a prima del 2008" ha precisato il premier che ha anche aggiunto "E comunque a chi è preoccupato della pressione fiscale dico che capisco bene che siano preoccupati e che il nostro sforzo è di rendere più omogenea la tassazione effettiva evitando, come ne passato che ci siano quelli per niente preoccupati della pressione fiscale e quelli gravati". La riforma del catasto sta alla base dell'equità e ha l'obiettivo di porre fine ad abusi benché involontari e dare maggiore aderenza tra fisco e realtà effettiva.

A cura di Ilenia Cicirello


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