I RUOLI CHIAVE DEL BERLUSCONI IV
16/05/2008
All'entrata in carica del nuovo governo Berlusconi ci si chiede
cosa accadrà alle riforme strutturali anche in considerazione del
fatto che questa è una delle ultime occasioni utili per andare
avanti. Ai personaggi chiave è dato il compito, così, di tutelare
sia gli interessi generali che quelli di parte e di procedere
secondo una strada maestra sempre chiara.
Il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta dovrà rimodulare la pubblica amministrazione introducendo la certezza delle competenze, dei tempi e delle procedure, ristabilendo i diritti dei cittadini di fronte alla burocrazia, senza però determinare una rivolta nella funzione pubblica. L'economista sa che il compito affidato è tra i più difficili anche perché oggi la nostra società è così complessa che spesso si interviene su situazioni piccole tralasciando, invece, i fulcri nodali e gli architetti per primi attendono incentivi concreti su "lavoro intellettuale", "organizzazione" e "esportazione della capacità progettuale".
A Umberto Bossi, invece, è dato il compito di avvicinare amministrazione e cittadini, facendo attenzione ai paesi dello stato più poveri e cercando di snellire tutta quella burocrazia che genera confusione.
Sulla riforma delle professioni, poi, si punta in alto per far sì che il tutto non si riduca unicamente alla definizione del potere degli ordini ma sia un quadro organizzato di provvedimenti a tutela di tutti. Un compito molto difficile che non potrà essere chiuso all'interno del solo ministero della giustizia ma che dovrà essere portato avanti da un ulteriore soggetto che sia capace di tenere a mente i concetti di "tempo" e "razionalità", fino ad oggi sconosciuti.
Ala, presidente di Assoarchitetti, si attende che venga istituita un'apposita authority delle professioni che sia rappresentato da un sottosegretario che coordini i vari settori che hanno influenza con la vita delle persone, delle aziende e degli enti: giustizia, università, fisco espansione, lavori pubblici e lavoro saranno sempre al centro dell'attenzione.
In posizione chiave, infine, si colloca il ministro Sacconi. I liberi professionisti, infatti, sono portatori di interessi di parte, legittimi e diffusi, sia soggettivi che di categoria e tali interessi vengono rappresentati in pieno dalle associazioni e dalle confederazioni, prima tra tutte Confprofessioni. Relativamente alla parte sociale, poi, Assoarchitetti punta molto sul ministro Sacconi, esperto e competente nel ruolo cui è chiamato.
E proprio la competenza farà da elemento caratterizzante nel rinnovo del contratto dei dipendenti degli studi professionali.
Che dire oltre: si attende lo start.
© Riproduzione riservata
Il ministro della funzione pubblica Renato Brunetta dovrà rimodulare la pubblica amministrazione introducendo la certezza delle competenze, dei tempi e delle procedure, ristabilendo i diritti dei cittadini di fronte alla burocrazia, senza però determinare una rivolta nella funzione pubblica. L'economista sa che il compito affidato è tra i più difficili anche perché oggi la nostra società è così complessa che spesso si interviene su situazioni piccole tralasciando, invece, i fulcri nodali e gli architetti per primi attendono incentivi concreti su "lavoro intellettuale", "organizzazione" e "esportazione della capacità progettuale".
A Umberto Bossi, invece, è dato il compito di avvicinare amministrazione e cittadini, facendo attenzione ai paesi dello stato più poveri e cercando di snellire tutta quella burocrazia che genera confusione.
Sulla riforma delle professioni, poi, si punta in alto per far sì che il tutto non si riduca unicamente alla definizione del potere degli ordini ma sia un quadro organizzato di provvedimenti a tutela di tutti. Un compito molto difficile che non potrà essere chiuso all'interno del solo ministero della giustizia ma che dovrà essere portato avanti da un ulteriore soggetto che sia capace di tenere a mente i concetti di "tempo" e "razionalità", fino ad oggi sconosciuti.
Ala, presidente di Assoarchitetti, si attende che venga istituita un'apposita authority delle professioni che sia rappresentato da un sottosegretario che coordini i vari settori che hanno influenza con la vita delle persone, delle aziende e degli enti: giustizia, università, fisco espansione, lavori pubblici e lavoro saranno sempre al centro dell'attenzione.
In posizione chiave, infine, si colloca il ministro Sacconi. I liberi professionisti, infatti, sono portatori di interessi di parte, legittimi e diffusi, sia soggettivi che di categoria e tali interessi vengono rappresentati in pieno dalle associazioni e dalle confederazioni, prima tra tutte Confprofessioni. Relativamente alla parte sociale, poi, Assoarchitetti punta molto sul ministro Sacconi, esperto e competente nel ruolo cui è chiamato.
E proprio la competenza farà da elemento caratterizzante nel rinnovo del contratto dei dipendenti degli studi professionali.
Che dire oltre: si attende lo start.
A cura di Paola
Bivona
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