IL CAOS DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

13/07/2009

Nell'attesa della pubblicazione delle linee guida per la certificazione energetica, durata oltre 3 anni, alcune Regioni (Lombardia, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna), giocando d'anticipo ed in ottemperanza al Dlgs 311/2006, hanno definito, ognuna in modo diverso, i parametri energetici in caso di compravendita, con la conseguenza che per i professionisti abilitati alla redazione dell'attestato energetico si profila una situazione diversa passando da regione a regione.

In assenza delle linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, il cui decreto recentemente firmato dal Ministro Scajola dovrebbe essere pubblicato in gazzetta nei prossimi giorni, in tutte le Regioni che non hanno legiferato in materia, l'attestato di certificazione energetica viene sostituito dall'Attestato di qualificazione energetica (validità massima di 10 anni a partire dal suo rilascio ed aggiornamento ad ogni intervento che modifica la prestazione energetica dell'edificio o dell'impianto), che riporta gli usi di energia riportati riguardanti il riscaldamento, la produzione di acqua calda ad usi igienico - sanitari, la climatizzazione estiva, l' utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e la stima delle emissioni di gas ad effetto serra determinate dagli usi energetici dell'edificio.

La situazione delle Regioni che hanno legiferato in materia di certificazione energetica è, invece, la seguente.

Lombardia
Definita la procedura di calcolo per determinare i requisiti di prestazione energetica degli edifici e riscritte alcune norme sull' ambito di applicazione e sull'accreditamento dei certificatori aprendo ai certificatori di altre Regioni.
Delibera Giunta regionale del 22 dicembre 2008 n. 8745.

Provincia autonoma di Bolzano Introduzione (unica in Italia) dello standard CasaClima, obbligatorio da gennaio 2005, che assegna agli edifici una classe in base al consumo di energia.

Provincia autonoma di Trento
Certificazione energetica obbligatoria per le nuove costruzioni e per interventi di recupero. Il Regolamento attuativo prevede che entro il 31 dicembre 2013 tutti gli edifici pubblici saranno dotati di certificazione energetica e un marchio distinguerà gli stabili sostenibili.

Friuli Venezia Giulia
Protocollo regionale VEA: sistema di valutazione per la certificazione degli edifici che prevede la compilazione di 22 schede tematiche suddivise in 6 aree: valutazione energetica, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, materiali da costruzione, risparmio idrico e permeabilità dei suoli, qualità esterna ed interna.
Legge Regionale 23 febbraio 2007 n. 5 modificata dalla Legge Regionale 21 ottobre 2008 n.12.

Valle D' Aosta
Disciplinate le metodologie di calcolo, i requisiti di prestazione energetica per gli edifici nuovi e ristrutturati, i requisiti professionali e i criteri di accreditamento dei certificatori; istituito un catasto energetico degli edifici e fissati gli obiettivi per il miglioramento dell'efficienza energetica del parco edilizio.
Legge Regionale 18 aprile 2008, n. 21

Campania
Emanati gli indirizzi in materia energetico - ambientale per la redazione dei regolamenti urbanistici edilizi comunali, in attuazione della Lr 16 / 2004, finalizzati anche alla riduzione dei consumi energetici. Gli indirizzi stabiliscono criteri tecnico costruttivi, individuando soluzioni progettuali, atte a favorire l' impiego di fonti energetiche rinnovabili.
Legge Regionale 22 dicembre 2004, n. 16

Marche
Definite le tecniche e le modalità costruttive di edilizia sostenibile, le Linee Guida per la valutazione energetico - ambientale degli edifici residenziali e i criteri per la definizione degli incentivi e per la formazione professionale.

Piemonte
Certificazione energetica degli edifici esistenti e di nuova costruzione, integrata poi con disposizioni attuative relative soltanto ai controlli sugli impianti termici.
Legge Regionale 28 maggio 2007, n. 13

Liguria Certificazione energetica obbligatoria, limiti aggiuntivi rispetto al D.Lgs 311/2006 e metodo di calcolo Regionale.

Emilia Romagna Certificazione energetica obbligatoria dall'1 luglio 2008, limiti aggiuntivi rispetto al D.Lgs. 311/2006, metodo di calcolo Regionale e bonus volumetrici. Definiti, inoltre, i requisiti di rendimento energetico e le procedure di certificazione energetica degli edifici, non solo per le abitazioni ma anche per gli edifici produttivi e del terziario.
Delib. Ass. Legisl. 4 marzo 2008, n. 156.
Delib. G. R. 28 ottobre 2008, n. 1754.

Toscana
Certificazione energetica volontaria, bonus volumetrici. Emanate nel 2006 le Linee Guida per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici, che modificano le precedenti del 2005. Nel 2008 è stato redatto un regolamento per l' edilizia sostenibile che punta a ridurre della metà i consumi medi degli edifici.

Umbria
Certificazione ambientale obbligatoria per gli interventi pubblici e facoltativa per quelli privati. Previsto un procedimento di valutazione a schede per quantificare le prestazioni dell' edificio rispetto a diversi parametri, tra cui la qualità dell' ambiente interno e esterno ed il risparmio delle risorse naturali. L'ARPA provvede a rilasciare il certificato di sostenibilità.

Abruzzo
Previsti bonus volumetrici.

Puglia
Certificazione energetica volontaria e bonus volumetrici. Emanata legge per l'abitare sostenibile.
Legge Regionale 10 giugno 2008 n. 13.
Legge Regionale 27 settembre 2007, n. 24.

Basilicata
Bonus volumetrici. La Finanziaria regionale per il 2008 prevede che saranno definiti il metodo di calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici, i requisiti minimi in materia di prestazione energetica degli edifici nuovi e ristrutturati, i criteri della certificazione energetica, i requisiti professionali e i criteri di accreditamento dei certificatori.

Lazio
Certificazione di sostenibilità degli interventi di bioedilizia, che ricomprende anche i dati dell'AQE.
Legge Regionale 27 maggio 2008 n. 6.

La situazione a macchia di leopardo, non verrà uniformata neanche dalla pubblicazione delle linee guida nazionali, questo perché le leggi nazionali non obbligano alla cancellazione di quelle regionali ma le "invitano" ad adottare misure per favorire un graduale ravvicinamento degli strumenti regionali con le norme nazionali. Il risultato sarà chiaramente disastroso per i professionisti abilitati alla certificazione.

La speranza per Ernesto De Felice del consiglio nazionale degli ingegneri è che le linee guida nazionali "mettano ordine nella molteplicità di deliberazioni di alcune regioni, che ben avrebbero fatto, come molte altre, ad attendere questo documento per una linea veramente unica sul territorio nazionale". "Ci dovrebbe essere un'uniformità di comportamenti a livello nazionale", afferma Maurizio Savoncelli del Consiglio Nazionale dei Geometri e, continua, "non può esserci una tale differenza anche nell'identificare le categorie abilitate a certificare che sono solo i professionisti abilitati alla progettazione".

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A cura di Ilenia Cicirello


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