IL CUP ATTACCA IL PARERE DELLE COMMISSIONI
15/10/2007
Dall’assemblea del Comitato unitario delle professioni (CUP)
che riunisce tutte le professioni regolamentate da ordini, svoltasi
venerdì 12 scorso un deciso “NO” allo schema di
decreto legislativo recante Attuazione della direttiva 2005/36/CE,
relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali su
cui hanno espresso parere favorevole lo scorso 10 ottobre le
Commissioni riunite II Giustizia e X Attività produttive della
Camera dei deputati.
Il CUP, dunque, scende in campo con la possibilità che lo schema di decreto legislativo diventi legge dello stato e per gli ordini, a questo punto, è chiara la manovra dell’attuale governo cui, sembra, dopo le liberalizzazioni di Pierluigi Bersani del 2006 e dopo il parere positivo sul citato schema di decreto legislativo, non interessi il dialogo con una componente sociale come quella delle professioni.
Il CUP nell’assemblea del 12 ottobre scorso, si legge nel comunicato stampa – “contesta il surrettizio riconoscimento delle Associazioni professionali non regolamentate operato dalle Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera nel decreto legislativo di recepimento della Direttiva sulle qualifiche professionali 36/2005” e “denuncia che tale riconoscimento è illegittimo in quanto esula dalla delega conferita al Governo e anticipa un nodo importante della riforma, palesando la totale indisponibilità della maggioranza a costruire un percorso condiviso con tutti gli operatori del settore”.
Nel corso dell’Assemblea è stato, anche, fatto il punto sulla proposta di iniziativa popolare relativa alla riforma delle professioni ed il comitato promotore guidato da Pietro De Paola ha comunicato di avere raggiunto il quorum necessario ma, anche, “preso atto dell’indisponibilità della maggioranza a realizzare la riforma, dialogando con la società civile”.
Tra l’altro, l’approvazione dello schema di decreto legislativo in argomento è, anche, un duro colpo per la riforma delle professioni e il decreto legislativo stesso è una pressione sulla riforma stessa e non un’anticipazione.
Le preoccupazioni nascono dal fatto che finché si tratta di riconoscere nuove professioni, come i designer non esiste alcun problema mentre, con lo schema di decreto legislativo si va ben oltre.
Il CUP, sempre nel Comunicato stampa precisa di aver delegato il Consiglio Direttivo a porre in essere quanto necessario:
© Riproduzione riservata
Il CUP, dunque, scende in campo con la possibilità che lo schema di decreto legislativo diventi legge dello stato e per gli ordini, a questo punto, è chiara la manovra dell’attuale governo cui, sembra, dopo le liberalizzazioni di Pierluigi Bersani del 2006 e dopo il parere positivo sul citato schema di decreto legislativo, non interessi il dialogo con una componente sociale come quella delle professioni.
Il CUP nell’assemblea del 12 ottobre scorso, si legge nel comunicato stampa – “contesta il surrettizio riconoscimento delle Associazioni professionali non regolamentate operato dalle Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera nel decreto legislativo di recepimento della Direttiva sulle qualifiche professionali 36/2005” e “denuncia che tale riconoscimento è illegittimo in quanto esula dalla delega conferita al Governo e anticipa un nodo importante della riforma, palesando la totale indisponibilità della maggioranza a costruire un percorso condiviso con tutti gli operatori del settore”.
Nel corso dell’Assemblea è stato, anche, fatto il punto sulla proposta di iniziativa popolare relativa alla riforma delle professioni ed il comitato promotore guidato da Pietro De Paola ha comunicato di avere raggiunto il quorum necessario ma, anche, “preso atto dell’indisponibilità della maggioranza a realizzare la riforma, dialogando con la società civile”.
Tra l’altro, l’approvazione dello schema di decreto legislativo in argomento è, anche, un duro colpo per la riforma delle professioni e il decreto legislativo stesso è una pressione sulla riforma stessa e non un’anticipazione.
Le preoccupazioni nascono dal fatto che finché si tratta di riconoscere nuove professioni, come i designer non esiste alcun problema mentre, con lo schema di decreto legislativo si va ben oltre.
Il CUP, sempre nel Comunicato stampa precisa di aver delegato il Consiglio Direttivo a porre in essere quanto necessario:
- per richiamare l’attenzione del Governo sui problemi scaturenti dall’approvazione dello schema di decreto legislativo;
- per promuovere le opportune azioni giudiziarie e nei confronti delle Autorità di regolazione per la difesa della Costituzione e la tutela dei valori presidiati dall’ordinamento professionale.
A cura di Paolo
Oreto
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