IL DDL MASTELLA ALLA CAMERA
22/01/2007
Dopo aver fatto stemperare le polemiche scaturite successivamente
all’approvazione in Consiglio dei Ministri nella seduta dell’1
dicembre scorso del testo presentato dal Ministro Clemente Mastella
del Disegno di Legge sulle Professioni, partono l’1
febbraio prossimo le audizioni che l’Ufficio di Presidenza
delle Commissioni Giustizia ed attività produttive di Montecitorio
ha predisposto sulla riforma delle Professioni.
Le audizioni si terranno di giovedì e saranno da 8 a 9 e nelle stesse saranno ascoltati il coordinamento della Conferenza Stato-Regioni, l’Antitrust, l’Authority per la concorrenza, il Cnel, il Censis, la Commissione Ue alla concorrenza, il Cup, l Cnf, l’Adepp, il Colap, l’Assoprofessioni, i sindacati, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e le associazioni dei consumatori.
Il relatore di maggioranza Pierluigi Mantini ha precisato: “Ora cercheremo di dare soluzione ad aspetti controversi, come le società professionali, i confini tra attività riservate e non e le tariffe minime. Ma senza stravolgimenti di quanto già previsto dal testo del governo”.
In verità, soltanto il 12 gennaio è arrivata l’autorizzazione del Capo dello Stato per l’ivio alle Camera e sono sconosciuti i motivi della lunga istruttoria da parte del Quirinale; è certo che, a questo punto, il DDL Mastella sulle riforma delle professioni non è dato più per disperso ed anzi continua il suo iter.
Ricordiamo che il DDL messo a punto dal Ministro Mastella ed approvato nella seduta dell’1 dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri prevede, tra l’altro:
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Le audizioni si terranno di giovedì e saranno da 8 a 9 e nelle stesse saranno ascoltati il coordinamento della Conferenza Stato-Regioni, l’Antitrust, l’Authority per la concorrenza, il Cnel, il Censis, la Commissione Ue alla concorrenza, il Cup, l Cnf, l’Adepp, il Colap, l’Assoprofessioni, i sindacati, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e le associazioni dei consumatori.
Il relatore di maggioranza Pierluigi Mantini ha precisato: “Ora cercheremo di dare soluzione ad aspetti controversi, come le società professionali, i confini tra attività riservate e non e le tariffe minime. Ma senza stravolgimenti di quanto già previsto dal testo del governo”.
In verità, soltanto il 12 gennaio è arrivata l’autorizzazione del Capo dello Stato per l’ivio alle Camera e sono sconosciuti i motivi della lunga istruttoria da parte del Quirinale; è certo che, a questo punto, il DDL Mastella sulle riforma delle professioni non è dato più per disperso ed anzi continua il suo iter.
Ricordiamo che il DDL messo a punto dal Ministro Mastella ed approvato nella seduta dell’1 dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri prevede, tra l’altro:
- il libero accesso alle professioni, senza vincoli di numero (ad esclusione di quelle professioni caratterizzate dall’esercizio di funzioni pubbliche o dall’esistenza di uno specifico interesse generale, come per la professione notarile);
- il tirocinio formativo limitato ad un massimo di 12 mesi e riconosciuto da “equo compenso”, il tirocinio servirà a favorire l’ingresso alla professione dei giovani e potrà essere svolto anche nella fase conclusiva del percorso di studi o sostituito da forme alternative e integrative mediante corsi di formazione organizzati da soggetti pubblici ed, infine, potrà essere svolto all’estero;
- le iniziative a sostegno dei giovani meritevoli con il riconoscimento agli ordini della possibilità di erogare borse di studio, contributi per l’iniziale avvio all’attività professionale, rimborso del costo dell’assicurazione professionale ed il ruolo di indirizzare i giovani verso l’attività professionale;
- l’eliminazione dei vincoli territoriali nell’esercizio delle attività;
- la libera concorrenza e possibilità di effettuare pubblicità dell’attività professionale quanto a costi, specializzazioni e servizi offerti, al fine di consentire all’utente una scelta informata;
- l’abolizione dell’obbligo di tariffe minime (al cui ammontare verrà posto un limite massimo) ;
- la riorganizzazione degli ordini professionali e presenza regolamentata delle associazioni professionali, con la tendenza di evitare la dilatazione nel numero degli stessi cercando di accorpare gruppi omogenei, alle associazioni verrà dato il compito di certificare la qualità professionale dei propri iscritti e vengono richiesti requisiti di serietà e di organizzazione interna secondo quanto previsto dal quadro normativo europeo; l’attività degli ordini dovrà essere diretta allo sviluppo della qualità professionale dei propri iscritti a garanzia degli interessi dell’utente finale; gli ordini sono chiamati a svolgere funzioni di aggiornamento, di comunicazione e di supporto al turn over delle categorie; vengono, inoltre, introdotte delle modalità di controllo e di sanzione di ordine territoriale e nazionale agli ordini che non rispondono alle funzioni loro assegnate;
- i controlli alla deontologia professionale, svolti tramite soggetti esterni, non iscritti alla categoria professionale da esaminare;
- l’obbligo per il professionista a sottoscrivere un’assicurazione per i danni che potrebbe causare al consumatore finale.
- la natura l’oggetto ed i limiti del provvedimento
- le professioni intellettuali
- i principi e criteri generali per l’accesso e l’esercizio delle professioni intellettuali
- l’accesso e l’esercizio delle professioni intellettuali di interesse generale
- gli Ordini per le professioni intellettuali di interesse generale
- le associazioni professionali riconosciute
- le società tra professionisti
A cura di Paolo
Oreto
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