INACCETTABILE IL BLOCCO DEI PAGAMENTI ALLE IMPRESE
23/10/2008
Urgente la sospensione del patto di stabilità per consentire agli
Enti locali di onorare i contratti. "Le imprese di costruzione
che hanno realizzato lavori per conto delle Amministrazioni
pubbliche sono loro creditrici e vanno pagate con puntualità,
onorando i contratti senza rinvii né ritardi. E se queste
Amministrazioni hanno superato i limiti imposti dal Patto di
Stabilità interno è impensabile che siano le imprese a pagarne il
conto."
Questa la valutazione del presidente dell'Ance Paolo Buzzetti rispetto alle denunce sempre più frequenti da parte di imprese di costruzione che, a fronte di lavori pubblici realizzati, si vedono negare i pagamenti loro dovuti per via dei vincoli all'indebitamento degli Enti Locali imposti dal Patto di Stabilità interno tra Stato ed Enti locali.
Ad oggi sono già numerose le imprese che si trovano ad aver realizzato lavori per i quali gli stati di avanzamento non vengono pagati dagli Enti Locali, e molte altre si troveranno nella stessa condizione entro il termine dell'esercizio 2008.
"Una situazione inaccettabile e al tempo stesso paradossale - continua Buzzetti - a cui bisogna mettere immediatamente riparo sospendendo per il 2008 l'applicazione del Patto per i pagamenti dovuti alle imprese per i lavori in corso. Un provvedimento da attuare con assoluta urgenza specie in questa fase di gravissima difficoltà dei mercati, che sta provocando pesanti restrizioni nell'accesso delle imprese, soprattutto quelle medio - piccole, al credito bancario."
Il problema non è nuovo, ma il meccanismo di calcolo alla base del Patto di stabilità interno per il 2008, che considera i pagamenti per spese in conto capitale come componente negativa della manovra, ha aggravato pesantemente il quadro, con la conseguenza che gli Enti Locali si trovano nell'impossibilità di pagare i lavori eseguiti dalle imprese perché tali pagamenti farebbero superare i limiti imposti dal Patto.
"Evidentemente è necessario ricordare - sostiene ancora il presidente dell'Ance - che alla base dei lavori realizzati ci sono contratti regolarmente sottoscritti, e proprio al rispetto di questi contratti richiamiamo l'onorabilità delle Amministrazioni e dello stesso Governo nazionale. Anche perché sembra francamente inaccettabile che, in una fase in cui si moltiplicano le promesse di aiuti dello Stato ai settori in crisi, si chieda alle imprese che realizzano opere pubbliche di sostenere a proprie spese il costo del deficit della pubblica amministrazione."
Fonte: ANCE
© Riproduzione riservata
Questa la valutazione del presidente dell'Ance Paolo Buzzetti rispetto alle denunce sempre più frequenti da parte di imprese di costruzione che, a fronte di lavori pubblici realizzati, si vedono negare i pagamenti loro dovuti per via dei vincoli all'indebitamento degli Enti Locali imposti dal Patto di Stabilità interno tra Stato ed Enti locali.
Ad oggi sono già numerose le imprese che si trovano ad aver realizzato lavori per i quali gli stati di avanzamento non vengono pagati dagli Enti Locali, e molte altre si troveranno nella stessa condizione entro il termine dell'esercizio 2008.
"Una situazione inaccettabile e al tempo stesso paradossale - continua Buzzetti - a cui bisogna mettere immediatamente riparo sospendendo per il 2008 l'applicazione del Patto per i pagamenti dovuti alle imprese per i lavori in corso. Un provvedimento da attuare con assoluta urgenza specie in questa fase di gravissima difficoltà dei mercati, che sta provocando pesanti restrizioni nell'accesso delle imprese, soprattutto quelle medio - piccole, al credito bancario."
Il problema non è nuovo, ma il meccanismo di calcolo alla base del Patto di stabilità interno per il 2008, che considera i pagamenti per spese in conto capitale come componente negativa della manovra, ha aggravato pesantemente il quadro, con la conseguenza che gli Enti Locali si trovano nell'impossibilità di pagare i lavori eseguiti dalle imprese perché tali pagamenti farebbero superare i limiti imposti dal Patto.
"Evidentemente è necessario ricordare - sostiene ancora il presidente dell'Ance - che alla base dei lavori realizzati ci sono contratti regolarmente sottoscritti, e proprio al rispetto di questi contratti richiamiamo l'onorabilità delle Amministrazioni e dello stesso Governo nazionale. Anche perché sembra francamente inaccettabile che, in una fase in cui si moltiplicano le promesse di aiuti dello Stato ai settori in crisi, si chieda alle imprese che realizzano opere pubbliche di sostenere a proprie spese il costo del deficit della pubblica amministrazione."
Fonte: ANCE
© Riproduzione riservata