INFORTUNI SUL LAVORO: E' IL FRIULI VENEZIA GIULIA LA REGIONE PIU' VIRTUOSA
12/11/2009
È il Friuli Venezia Giulia la regione più virtuosa d'Italia in
materia di infortuni sul lavoro, superando di oltre tre punti
percentuali la media italiana. Infatti, se a livello nazionale le
denunce registrano un calo del 4,1%, in territorio
friulano-giuliano il decremento è del 7,6%. Nel 2008 sono stati
25.929 gli infortuni e 25 i casi mortali. Nonostante questo, la
regione risulta al terzo posto per l'indice di frequenza
infortunistica, dopo l'Umbria e l'Emilia Romagna. Si tratta
comunque di un miglioramento, poiché l'anno precedente era al
secondo posto.
Questo è quanto emerge dal Rapporto annuale regionale 2008 dell'INAIL, presentato all'Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste. "Il dato del -7,6% è importante", commenta il direttore regionale dell'INAIL, Antonio Traficante, "ma sia le cifre assolute sia le dinamiche delle malattie professionali ci impongono un ulteriore sforzo di prevenzione. Il dato del 2008, inoltre, si riferisce a una situazione economica che era solo sfiorata dalla crisi che stiamo vivendo: il nostro compito oggi è di impedire che i problemi congiunturali ci spingano a fare passi indietro sulla sicurezza".
Infortuni. Nel 2008 sono stati 25.929 gli incidenti lavorativi denunciati, contro i 28.051 dell'anno precedente: sono quindi 2.122 gli infortuni in meno (-7,6%).
Province. Tutte le province della regione presentano una consistente diminuzione degli incidenti, ma il territorio più virtuoso risulta essere quello di Pordenone, che registra un calo del 10,1% rispetto all'anno precedente (meno 782 casi). A Udine il decremento è stato del 6,8%, con 750 casi in meno, a Trieste è invece il calo è stato del 5,7% (-297 casi) e a Gorizia del 7,3% (-293 casi).
Attività produttive. L'analisi delle denunce di infortunio indica che la maggior parte di esse ha riguardato il settore dell'industria, che registra 24.272 incidenti. Rispetto all'anno precedente il calo è stato però significativo, toccando quota - 8,9%. Sono stati invece 941 gli infortuni in agricoltura (- 8,9% rispetto al 2007), mentre altri 716 hanno interessato dipendenti statali.
Settori a rischio. I settori più a rischio sono quelli dell'industria di fabbricazione dei mezzi di trasporto, dell'industria dei metalli e delle costruzioni. In particolare, il settore dove si concentra il maggior numero dei casi è quello delle industrie manifatturiere: 25,3% del totale regionale con 6.572 denunce, distribuite perlopiù nelle province di Udine e Pordenone (38,7% e 33,6%). Ma questo è anche il settore che registra nel 2008 il maggior calo infortunistico: con 1.358 casi in meno, tocca il -17,1%. Il settore delle costruzioni da solo rappresenta il 9% del totale degli infortuni, con 2.337 casi (-14,3%, 390 casi in meno).
Luoghi a rischio. L'11,6% degli infortuni - per un totale di 3.016 casi - avviene lungo le strade della regione e l'incidenza sale al 56% se si tratta di infortuni mortali. Si conferma importante, dunque, il "rischio strada": il 3,2% degli infortuni accade infatti durante la circolazione stradale e interessa lavoratori quali autotrasportatori, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione. Il 2008 registra comunque un calo pari al 23,7% (255 casi in meno). Più consistente il contributo al dato infortunistico da parte degli incidenti "in itinere", occorsi nel tragitto casa-lavoro, che incidono per una quota dell'8,5% sul totale degli infortuni. Anche qui va però registrato un calo, che tocca il 10,9%. Rispetto al territorio, gli incidenti si verificano in misura maggiore nella provincia di Udine (40,3%) e di Pordenone (25,3%).
Casi mortali. Dei 25 casi mortali registrati nel 2008 (2 in meno del 2007), solo 11 sono avvenuti in ambiente di lavoro ordinario (cioè in fabbrica o nei cantieri), mentre 14 sono collegati al "rischio strada". Di questi, la metà hanno interessato persone che lavorano lungo la strada e altrettanti sono avvenuti "in itinere". Guardando ai settori, 9 decessi sono avvenuti nell'ambito dell'industria, 7 in quello dei servizi, nessuno in agricoltura e nella gestione dei dipendenti conto Stato. I decessi femminili scendono dai 4 del 2007 ai 2 del 2008 (di cui uno in itinere). Tre sono stati i lavoratori stranieri morti.
Stranieri. Sono 6.328 gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri nel 2008 (-2,22% rispetto al 2007, 143 casi in meno), che rappresentano il 24,4% del totale. Il dato sale in particolare nella provincia di Pordenone, dove i 2.080 casi denunciati rappresentano il 29,8% del totale. In termini assoluti, la provincia con il maggior numero di infortuni è quella di Udine (2.393 denunce, 37,8%). Quasi la metà degli infortunati stranieri provengono dall'Est Europa (27,6% da Romania, Albania, Polonia, Ucraina e Moldavia e 20,3% da ex Jugoslavia, Croazia e Bosnia-Erzegovina).
Malattie professionali. Nel 2008 sono state denunciate 1.180 malattie professionali, contro le 1.206 dell'anno precedente (+26 denunce). Un dato significativo: l'incidenza percentuale della regione sul totale delle malattie denunciate in Italia è particolarmente elevata, con 1.178 su 29.704 denunce: il 3,94% rispetto alla popolazione attiva regionale che è del il 2,17%. L'Inail rileva anche che per alcune tipologie di malattia professionale, in particolare i tumori, vi è una notevole incidenza sul totale dei casi denunciati in Italia (102 su 1.741, il 5,86%).
Nel dettaglio, le malattie professionali non tabellate sono state denunciate in 738 casi, mentre quelle tabellate in 194 casi. Si registra un aumento delle patologie dell'apparato muscolo scheletrico (le malattie "da postura"), con 346 casi in regione nel 2008: quasi il 47% delle malattie non tabellate. Si conferma anche l'importante incidenza della patologie amianto-correlate. "Non risulta sorprendente - si spiega poi dall'Inail - il basso riscontro di casi di asbestosi (18 casi in regione, 556 a livello nazionale), assolutamente spropositato verso il basso in rapporto, ad esempio, alle patologie neoplastiche correlate all'amianto (80 casi in regione, 849 a livello nazionale, il 9,42%) a fronte del grande numero di soggetti sicuramente esposti"
Prevenzione. I dati relativi alla prevenzione parlano di oltre 800 mila euro di finanziamenti alle imprese per sostenere la sicurezza nei luoghi di lavoro, 1.150 studenti e lavoratori del settore scuola formati, 25 i percorsi formativi avviati, di 40 ore ciascuno, per 500 allievi delle superiori di tutta la regione.
Fonte: INAIL
© Riproduzione riservata
Questo è quanto emerge dal Rapporto annuale regionale 2008 dell'INAIL, presentato all'Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste. "Il dato del -7,6% è importante", commenta il direttore regionale dell'INAIL, Antonio Traficante, "ma sia le cifre assolute sia le dinamiche delle malattie professionali ci impongono un ulteriore sforzo di prevenzione. Il dato del 2008, inoltre, si riferisce a una situazione economica che era solo sfiorata dalla crisi che stiamo vivendo: il nostro compito oggi è di impedire che i problemi congiunturali ci spingano a fare passi indietro sulla sicurezza".
Infortuni. Nel 2008 sono stati 25.929 gli incidenti lavorativi denunciati, contro i 28.051 dell'anno precedente: sono quindi 2.122 gli infortuni in meno (-7,6%).
Province. Tutte le province della regione presentano una consistente diminuzione degli incidenti, ma il territorio più virtuoso risulta essere quello di Pordenone, che registra un calo del 10,1% rispetto all'anno precedente (meno 782 casi). A Udine il decremento è stato del 6,8%, con 750 casi in meno, a Trieste è invece il calo è stato del 5,7% (-297 casi) e a Gorizia del 7,3% (-293 casi).
Attività produttive. L'analisi delle denunce di infortunio indica che la maggior parte di esse ha riguardato il settore dell'industria, che registra 24.272 incidenti. Rispetto all'anno precedente il calo è stato però significativo, toccando quota - 8,9%. Sono stati invece 941 gli infortuni in agricoltura (- 8,9% rispetto al 2007), mentre altri 716 hanno interessato dipendenti statali.
Settori a rischio. I settori più a rischio sono quelli dell'industria di fabbricazione dei mezzi di trasporto, dell'industria dei metalli e delle costruzioni. In particolare, il settore dove si concentra il maggior numero dei casi è quello delle industrie manifatturiere: 25,3% del totale regionale con 6.572 denunce, distribuite perlopiù nelle province di Udine e Pordenone (38,7% e 33,6%). Ma questo è anche il settore che registra nel 2008 il maggior calo infortunistico: con 1.358 casi in meno, tocca il -17,1%. Il settore delle costruzioni da solo rappresenta il 9% del totale degli infortuni, con 2.337 casi (-14,3%, 390 casi in meno).
Luoghi a rischio. L'11,6% degli infortuni - per un totale di 3.016 casi - avviene lungo le strade della regione e l'incidenza sale al 56% se si tratta di infortuni mortali. Si conferma importante, dunque, il "rischio strada": il 3,2% degli infortuni accade infatti durante la circolazione stradale e interessa lavoratori quali autotrasportatori, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione. Il 2008 registra comunque un calo pari al 23,7% (255 casi in meno). Più consistente il contributo al dato infortunistico da parte degli incidenti "in itinere", occorsi nel tragitto casa-lavoro, che incidono per una quota dell'8,5% sul totale degli infortuni. Anche qui va però registrato un calo, che tocca il 10,9%. Rispetto al territorio, gli incidenti si verificano in misura maggiore nella provincia di Udine (40,3%) e di Pordenone (25,3%).
Casi mortali. Dei 25 casi mortali registrati nel 2008 (2 in meno del 2007), solo 11 sono avvenuti in ambiente di lavoro ordinario (cioè in fabbrica o nei cantieri), mentre 14 sono collegati al "rischio strada". Di questi, la metà hanno interessato persone che lavorano lungo la strada e altrettanti sono avvenuti "in itinere". Guardando ai settori, 9 decessi sono avvenuti nell'ambito dell'industria, 7 in quello dei servizi, nessuno in agricoltura e nella gestione dei dipendenti conto Stato. I decessi femminili scendono dai 4 del 2007 ai 2 del 2008 (di cui uno in itinere). Tre sono stati i lavoratori stranieri morti.
Stranieri. Sono 6.328 gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri nel 2008 (-2,22% rispetto al 2007, 143 casi in meno), che rappresentano il 24,4% del totale. Il dato sale in particolare nella provincia di Pordenone, dove i 2.080 casi denunciati rappresentano il 29,8% del totale. In termini assoluti, la provincia con il maggior numero di infortuni è quella di Udine (2.393 denunce, 37,8%). Quasi la metà degli infortunati stranieri provengono dall'Est Europa (27,6% da Romania, Albania, Polonia, Ucraina e Moldavia e 20,3% da ex Jugoslavia, Croazia e Bosnia-Erzegovina).
Malattie professionali. Nel 2008 sono state denunciate 1.180 malattie professionali, contro le 1.206 dell'anno precedente (+26 denunce). Un dato significativo: l'incidenza percentuale della regione sul totale delle malattie denunciate in Italia è particolarmente elevata, con 1.178 su 29.704 denunce: il 3,94% rispetto alla popolazione attiva regionale che è del il 2,17%. L'Inail rileva anche che per alcune tipologie di malattia professionale, in particolare i tumori, vi è una notevole incidenza sul totale dei casi denunciati in Italia (102 su 1.741, il 5,86%).
Nel dettaglio, le malattie professionali non tabellate sono state denunciate in 738 casi, mentre quelle tabellate in 194 casi. Si registra un aumento delle patologie dell'apparato muscolo scheletrico (le malattie "da postura"), con 346 casi in regione nel 2008: quasi il 47% delle malattie non tabellate. Si conferma anche l'importante incidenza della patologie amianto-correlate. "Non risulta sorprendente - si spiega poi dall'Inail - il basso riscontro di casi di asbestosi (18 casi in regione, 556 a livello nazionale), assolutamente spropositato verso il basso in rapporto, ad esempio, alle patologie neoplastiche correlate all'amianto (80 casi in regione, 849 a livello nazionale, il 9,42%) a fronte del grande numero di soggetti sicuramente esposti"
Prevenzione. I dati relativi alla prevenzione parlano di oltre 800 mila euro di finanziamenti alle imprese per sostenere la sicurezza nei luoghi di lavoro, 1.150 studenti e lavoratori del settore scuola formati, 25 i percorsi formativi avviati, di 40 ore ciascuno, per 500 allievi delle superiori di tutta la regione.
Fonte: INAIL
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