In un decreto-legge la liberalizzazione delle manutenzioni straordinarie. Protesta il CNAPPC. Incentivi attività produttive e consumi

22/03/2010

Grandi novità sul tema degli interventi edilizi senza titolo abilitativo. Nella seduta n. 87 dello scorso 19 marzo 2010, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge, che contiene importanti novità sui temi incentivi a favore delle attività produttive ed ai consumi e interventi edilizi senza titolo abilitativo.

Nonostante la contrarietà delle varie categorie professionali, palesata attraverso i propri rappresentanti nazionali, il decreto contiene anche misure di semplificazione che consentono di realizzare, senza alcun titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all'esercizio di attività agricola, serre mobili stagionali, opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro.

Ricordiamo che il Consiglio dei Ministri nella seduta del 12 novembre2009 aveva approvato in via preliminare un disegno di legge recante "Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche". Nell'articolo 7 del provvedimento, con l'integrale sostituzione dell’articolo 6 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380, è stata prevista la "liberalizzazione" di alcune procedure relative ad interventi edilizi minori che potranno essere eseguite senza alcun titolo abilitativo, in pratica senza alcuna Denuncia di inizia attività (DIA), fatti salvi i casi in cui esistano specifiche disposizioni restrittive.

In particolare, le attività interessate sono:
  • tutti gli interventi di manutenzione ordinaria;
  • alcuni interventi di manutenzione straordinaria, nel caso che non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento rispetto ai parametri urbanistici;
  • gli interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell'edificio;
  • opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico;
  • i movimenti di terra strettamente pertinenti all'esercizio dell'attività agricola;
  • le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e a essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non supeiore a novanta giorni;
  • le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura;
  • le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni;
  • i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno;
  • le aree ludiche senza fine di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici.

In definitiva, per le suddette attività sarà sufficiente che il proprietario dell'immobile invii in via telematica al Comune dove è ubicato l'immobile una comunicazione con allegate le autorizzazioni obbligatorie richieste dalla legge, in considerazione del fatto che la liberalizzazione della piccola attività edile non potrà derogare alle normative antisismiche, antincendio, igienico sanitarie o di sicurezza.

Continua la trepida attesa di tutto il mondo tecnico, nella speranza che venga stralciato completamente l'art. 7.
All'approvazione del decreto-legge ha fatto seguito un comunicato stampa del Consiglio nazionale degli architetti che manifesta la totale contrarietà ad ogni insensata deregolamentazione nel settore edilizio.
Nel Comunicato stampa viene precisato che "la possibilità di intervenire senza alcun tipo di titolo abitativo in materia di manutenzione straordinaria e di altre significative attività edilizie non costituisce infatti un auspicabile intervento di semplificazione amministrativa ma, al contrario, induce gravissime conseguenze in relazione alla sicurezza, alla tutela del patrimonio edilizio, alla rispondenza degli interventi realizzati alle normative di tipo edilizio, paesistico ed ambientale ed alla possibilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni di controllare gli interventi sul patrimonio esistente.".

Per quanto riguarda gli incentivi a favore delle attività produttive ed ai consumi, l'obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita e dell'ambiente e la sicurezza del lavoro in un'ottica che premia settori ed imprese maggiormente innovativi e che sostiene settori più colpiti di altri dalla congiuntura economica. Gli incentivi previsti dal decreto-legge sono pari a 300 milioni di euro, finanziati per 200 milioni con entrate fiscali, per 50 milioni con il Fondo finanza d'impresa e per ulteriori 50 milioni con credito d'imposta. Sono previsti contributi al consumo per il 2010, variabili a seconda dei prodotti, che saranno erogati fino ad esaurimento delle somme stanziate per ciascun settore (principalmente la mobilità sostenibile, motocicli elettrici, abitazioni, elettrodomestici, cucine, macchine agricole, gru, motori per la nautica).

Gli incentivi saranno operativi dal prossimo 6 aprile: cittadini ed imprese avranno a disposizione un call center gestito da Poste Italiane per ottenere tutte le informazioni pratiche necessarie. La procedura comunque partirà dal consumatore che potrà rivolgersi al rivenditore chiedendo di poter utilizzare l'incentivo; il rivenditore ne verificherà la capienza per via telematica o telefonica in un tempo fissato e comunicherà al consumatore la disponibilità dell'incentivo, che si tradurrà in uno sconto sul prezzo di acquisto. Il rivenditore recupererà poi l'incentivo presso gli sportelli delle Poste, una procedura che il Governo provvederà a tutelare e a garantire in maniera adeguata. Per l'acquisto di immobili è prevista la certificazione di efficienza energetica da parte dell'ENEA.

A cura di Ilenia Cicirello


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