Incentivi per la riqualificazione urbana: gli Ingegneri di Roma chiedono una proroga del Piano Casa Lazio
31/05/2017
Nonostante le numerose estensioni, poi la scadenza al 31 dicembre 2016 e per ultimo la proroga al 31 maggio 2017 avvenuto dopo mesi di passione politica e l'inserimento della nuova data all'interno della manovra finanziaria regionale, ecco una nuova richiesta di un ulteriore anno per il "Piano Casa della Regione Lazio" in scadenza oggi .
Nell'attesa di una valida legge regionale per la rigenerazione urbana che possa rilanciare il settore edilizio, nella morsa della crisi da oltre un decennio, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma ha inviato una richiesta formale al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e all'Assessore Regionale all'Urbanistica, Michele Civita, per la proroga di un anno per la “Legge Piano Casa” in scadenza oggi 31 maggio 2017.
L'obiettivo della proroga è quello di garantire a cittadini e professionisti tecnici una continuità nei confronti del rilancio dell’edilizia, prima dell’approvazione della legge sulla rigenerazione Urbana, su cui la Regione Lazio sta lavorando da molto tempo e che prima della messa in attuazione avrà necessità di un complesso percorso collegato all’emanazione di delibere Comunali.
“Gli Ingegneri che operano nel settore edile - ha affermato Carla Cappiello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma - sono consapevoli che gli incentivi generati dalla Legge Speciale hanno permesso la realizzazione di una serie di interventi diretti alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Tale normativa è attualmente l’unico strumento che incentiva la riqualificazione sismica ed energetica”.
Come ricordato dallo stesso Ordine di Roma, il Piano Casa Lazio avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2016 ma grazie anche alle richieste dei professionisti tecnici si è ottenuta una estensione fino al 31 maggio 2017, proroga che evidentemente non è stata sufficiente per l'approvazione della legge sulla rigenerazione Urbana e che in caso di sospensione (anche temporanea) degli incentivi volumetrici, che hanno trasformato interventi notevolmente dispendiosi in opere economicamente convenienti, potrebbe portare all’inversione del processo di rigenerazione urbana.
"Oggi - ha concluso l'ing. Cappiello - ci facciamo portavoce dei tanti ingeneri e cittadini che desiderano preservare la staticità degli immobili e, quindi, la sicurezza del tessuto urbano”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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