Interventi di edilizia sociale energetica ed antisismica: Sbloccati 350 milioni
19/04/2018
Sulla Gazzetta ufficiale n. 87 del 14 aprile 2018 è stata pubblicata, successivamente alla registrazione del 28 marzo 2018 alla Corte dei Conti la Delibera CIPE n. 127 del 22 dicembre 2017 con cui è approvata la riprogrammazione di 350 milioni di euro di risorse giacenti, e quindi inutilizzate, su un conto denominato “Fondi di edilizia/convenzionata agevolata” alimentato e creato in attuazione della Legge n. 457/1978.
Il CIPE nella seduta del 22 dicembre 2017 aveva approvato la riprogrammazione proposta dal MIT gli ambiti di intervento della riprogrammazione delle risorse costituiti da:
- attuazione di un programma integrato di edilizia residenziale sociale;
- interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dagli eventi sismici,
individuando, prioritariamente, i seguenti indirizzi programmatici:
- coerenza con le policy prioritarie dell’Unione europea in tema di ambiente e sicurezza nell’edilizia pubblica;
- consumo di suolo zero;
- privilegiare il recupero edilizio ed urbano rispetto alla nuova edificazione;
- integrazione di funzioni residenziali con quelle extra-residenziali;
- incremento della dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati;
- efficientamento energetico degli edifici;
- innalzamento dei livelli di qualità dell’abitare per quanto attiene il superamento delle barriere architettoniche e la sicurezza nell’uso degli spazi;
- flessibilità compositiva e tipologica degli spazi della residenza;
- innovazione tecnologica dell’edilizia secondo principi di autosostenibilità;
- adeguamento/miglioramento sismico degli edifici.
Nella delibera del CIPE sono individuati i seguenti due ambiti di intervento:
- Programma integrato di edilizia residenziale sociale a cui destinare fino 250 milioni di euro;
- Programma di interventi di edilizia residenziale sociale nei territori colpiti dai recenti eventi sismici cui destinare fino 100 milioni di euro.
Relativamente al primo ambito di intervento, fino a 250 milioni di euro sono destinati per l’attuazione di un programma integrato di edilizia residenziale sociale, omnicomprensivamente intesa quale sovvenzionata e agevolata. Le proposte di intervento, predisposte dai comuni individuati dalle regioni ed attuate dalle medesime amministrazioni comunali, dagli ex IACP comunque denominati, da imprese e cooperative in modalità di edilizia convenzionata, dovranno:
- essere finalizzate al recupero di immobili esistenti anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione con un “consumo di suolo zero” ,
- prevedere l’acquisto di immobili e soltanto in via residuale nuove costruzioni, prevedendo un mix di residenze, funzioni, spazi collettivi e per servizi di prima necessità complementari agli alloggi;
- essere destinate alla locazione permanente con canone sociale, per gli interventi a totale copertura pubblica, o alla locazione permanente o con patto di futura vendita per gli interventi che usufruiscono solo in parte del contributo pubblico;
- essere cofinanziate da soggetti pubblici/privati per almeno il 20% del finanziamento statale assegnato;
- garantire la sostenibilità energetica (classe A1 per interventi di recupero e classe A4 per interventi di sostituzione edilizia, demolizione ricostruzione, nuova costruzione);
- prevedere il miglioramento o l’adeguamento sismico;
- migliorare l’accessibilità;
- contribuire al miglioramento della qualità urbana del contesto e della dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati, per una quota non superiore al 20% del finanziamento statale.
La ripartizione delle risorse tra Regioni e province autonome sarà definita dal MIT con apposito DM previo parere della Conferenza unificata in base alle seguenti tempistiche:
- entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera Cipe (14 maggio 2018) le Regioni devono comunicare al MIT i dati relativi a:
- popolazione residente da ultimo aggiornamento ISTAT - peso 20 per cento;
- numero di domande di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata inevase al 1° gennaio 2016 – peso 40 per cento;
- famiglie in affitto da ultimo aggiornamento ISTAT - peso 40 per cento;
- entro 30 giorni dalla verifica dei dati il MIT approva, con decreto, la ripartizione delle risorse; in ciascuna regione potranno essere finanziate non più di due proposte di intervento;
- entro 45 giorni dal decreto di riparto le regioni individuano il o i comuni candidati a presentare le proposte di intervento con gli importi da assegnare e lo comunicano al MIT;
- entro 30 giorni dalla comunicazione dei Comuni prescelti, con decreto interministeriale (Infrastrutture/Economia), è approvato l’elenco dei comuni ammessi a finanziamento e sono definiti: procedure, tempi caratteristiche tecniche delle proposte di intervento e le modalità di erogazione del finanziamento.
Relativamente al secondo ambito di intervento, fino a 100 milioni di euro sono destinati ad interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dai sismi del 24 agosto 2016, del 26 ottobre 2016, del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017. Le proposte di intervento da finanziare dovranno in ogni caso:
- essere destinate alla locazione permanente con canone sociale o con patto di futura vendita;
- garantire la sostenibilità energetica (classe A1 per interventi di recupero e classe A4 per interventi di sostituzione edilizia, demolizione ricostruzione, nuova costruzione);
- prevedere il miglioramento o l’adeguamento sismico;
- migliorare l’accessibilità;
- contribuire al miglioramento della qualità urbana del contesto e della dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati, per una quota non superiore al 20% del finanziamento statale.
Le regioni interessate, superata la fase emergenziale, comunicano i fabbisogni al MIT. Gli interventi di edilizia residenziale sociale nelle aree colpite dal terremoto dovranno tenere conto delle iniziative e dei programmi attuati e/o coordinati dal commissario straordinario per la ricostruzione nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.
Con uno più decreti del MIT, da emanarsi entro 60 giorni dall’avvenuta comunicazione, da parte delle regioni interessate, dei suddetti fabbisogni è effettuato il riparto delle risorse, pari a complessivi 100 milioni di euro, e sono definiti i criteri per il finanziamento degli interventi e le modalità attuative e di monitoraggio.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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