Istat: Indici prezzi al consumo gennaio 2015
23/02/2015
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Gennaio 2015.
L'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è attestato sul valore di 106,50 con una
sensibile variazione negativa rispetto a quello del mese
precedente.
La variazione mensile è stata del - 0,5 % e quella annua del - 0,7 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Gennaio 2015 ed il 14 Febbraio 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del - 0,225467 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
La flessione su base annua dell'indice generale è dovuta in larga misura all'accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei Beni energetici, in particolare dei non regolamentati (-14,0 %, da -8,0 % di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,3 %, da +2,0 % di dicembre).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" resta positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3 %, da +0,6 % di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3 % (era +0,5 % il mese precedente).
Il calo mensile dell'indice generale è da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-6,2 %) - con i forti ribassi dei carburanti -, dell'Energia elettrica (-2,2 %) e dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3 %), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo è l'aumento dei prezzi dei Vegetali freschi (+6,8 %), anch'essi influenzati da fattori stagionali.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al -0,525 % e l'indice biennale al - 0,150 %.
L'Istat spiega che, nel mese di gennaio 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,6 %), Servizi santitari e spese per la salute (+ 0,2 %), Mobili, articoli e servizi per la casa, Comunicazioni, Altri beni e servizi (+ 0,1 % per tutti e tre).
Variazioni nulle si sono registrate nei due capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (- 3,3 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,6 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (- 0,4 %), Abbigliamento e calzature, Servizi ricettivi e di ristorazione (- 0,1 % per tutti e due) .
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Istruzione (+ 1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,9 %), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 0,5%), Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,3 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature (+ 0,2 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Altri beni e servizi (+ 0,1 % per entrambi).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nel capitolo Bevande alcoliche e tabacchi.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (- 4,2 %), Comunicazioni (- 1,9 %), Abitazione, acqua elettricità e combustibili (- 1,2 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,5 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nella città di Bolzano (+ 0,3 %) mentre nelle altre città sono tuti negativi e precisamente a Palermo (- 0,1 %), a Trento (- 0,2 %), a Cagliari e Potenza (- 0,3 % per entrambe), a Roma (- 0,4 %), a Napoli, Genova ed Aosta (- 0,5 % per tutte e tre), a Venezia e Milano (- 0,6 % per entrambe), a L'Aquila e Bologna (- 0,7 % per entrambe), a Baro, Trieste e Torino (- 0,8 % per tutte e tre), ad Ancona (- 0,9 %), a Perugia (- 1,0 %), a Catanzaro e Firenze (- 1,1 % per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 13 marzo 2015.
© Riproduzione riservata
La variazione mensile è stata del - 0,5 % e quella annua del - 0,7 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Gennaio 2015 ed il 14 Febbraio 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del - 0,225467 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
La flessione su base annua dell'indice generale è dovuta in larga misura all'accentuarsi della caduta tendenziale dei prezzi dei Beni energetici, in particolare dei non regolamentati (-14,0 %, da -8,0 % di dicembre), e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi, con particolare riguardo a quelli relativi ai Trasporti (+0,3 %, da +2,0 % di dicembre).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" resta positiva ma in ulteriore rallentamento (+0,3 %, da +0,6 % di dicembre); al netto dei soli beni energetici scende a +0,3 % (era +0,5 % il mese precedente).
Il calo mensile dell'indice generale è da ascrivere in primo luogo alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-6,2 %) - con i forti ribassi dei carburanti -, dell'Energia elettrica (-2,2 %) e dei Servizi relativi ai trasporti (-2,3 %), questi ultimi condizionati da fattori stagionali; a contenere in parte il calo è l'aumento dei prezzi dei Vegetali freschi (+6,8 %), anch'essi influenzati da fattori stagionali.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al -0,525 % e l'indice biennale al - 0,150 %.
L'Istat spiega che, nel mese di gennaio 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,6 %), Servizi santitari e spese per la salute (+ 0,2 %), Mobili, articoli e servizi per la casa, Comunicazioni, Altri beni e servizi (+ 0,1 % per tutti e tre).
Variazioni nulle si sono registrate nei due capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (- 3,3 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,6 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (- 0,4 %), Abbigliamento e calzature, Servizi ricettivi e di ristorazione (- 0,1 % per tutti e due) .
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Istruzione (+ 1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,9 %), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 0,5%), Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,3 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature (+ 0,2 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Altri beni e servizi (+ 0,1 % per entrambi).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nel capitolo Bevande alcoliche e tabacchi.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Trasporti (- 4,2 %), Comunicazioni (- 1,9 %), Abitazione, acqua elettricità e combustibili (- 1,2 %), Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,5 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nella città di Bolzano (+ 0,3 %) mentre nelle altre città sono tuti negativi e precisamente a Palermo (- 0,1 %), a Trento (- 0,2 %), a Cagliari e Potenza (- 0,3 % per entrambe), a Roma (- 0,4 %), a Napoli, Genova ed Aosta (- 0,5 % per tutte e tre), a Venezia e Milano (- 0,6 % per entrambe), a L'Aquila e Bologna (- 0,7 % per entrambe), a Baro, Trieste e Torino (- 0,8 % per tutte e tre), ad Ancona (- 0,9 %), a Perugia (- 1,0 %), a Catanzaro e Firenze (- 1,1 % per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 13 marzo 2015.
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