Istat: Indici prezzi al consumo giugno 2013
15/07/2013
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Giugno 2013;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di giugno 2013
con la nuova base 2010 sul valore di 107,10 con una lieve
variazione positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata pari allo+ 0,2 % e quella annua del + 1,2 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Giugno 2013 ed il 14 Luglio 2013, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2012 dello 2,985577%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato allo 0,900 % e l'indice biennale al 3,300 %.
L'Istat spiega che, nel mese di giugno 2013, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche e nei Trasporti (+ 0,6 % per entrambi), Rucreazione, spettacoli e cultura (+0,4 %) e Abbigliamento e calzature, bitazione, acqua, elettricità e combustibili,Mobili, articoli e servizi per la casa, servizi sanitari e spese per la salute, Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,1 % per tutti e cinque).
Variazioni nulle si sono Bevande alcoliche e tabacchi e Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nel capitolo Comunicazioni (- 1,0 %).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Istruzione (+ 2,9 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 2,8 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione e Altri beni e servizi (+ 1,5 % per entrambi), Bevande alcoliche e tabacchi (+ 1,1 %) .
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,4 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,7 %), Trasporti (+ 1,0 %).
Quelli nulli si sono registrati nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nel capitolo Comunicazioni (- 4,2 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Reggio Calabria (+ 2,9 %), Venezia (+ 1,9 %), Potenza, Bologna e Gevova (+ 1,6 % per tutte e tre), Bari e Roma (+ 1,4 % per entrambe), Milano (+ 1,3 %), Ancona, Perugia, Firenze, Trento e Torino (+ 1,1 % per tutte e cinque), Napoli (+ 01,0 %), L’Aquila e Trieste (+ 0,9 %), Cagliari e Trieste(+ 0,7 % per entrambe), Palermo e Aosta (+ 0,6 per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 9 agisto 2013.
© Riproduzione riservata
La variazione mensile è stata pari allo+ 0,2 % e quella annua del + 1,2 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Giugno 2013 ed il 14 Luglio 2013, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2012 dello 2,985577%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato allo 0,900 % e l'indice biennale al 3,300 %.
L'Istat spiega che, nel mese di giugno 2013, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande analcoliche e nei Trasporti (+ 0,6 % per entrambi), Rucreazione, spettacoli e cultura (+0,4 %) e Abbigliamento e calzature, bitazione, acqua, elettricità e combustibili,Mobili, articoli e servizi per la casa, servizi sanitari e spese per la salute, Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,1 % per tutti e cinque).
Variazioni nulle si sono Bevande alcoliche e tabacchi e Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nel capitolo Comunicazioni (- 1,0 %).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Istruzione (+ 2,9 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 2,8 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione e Altri beni e servizi (+ 1,5 % per entrambi), Bevande alcoliche e tabacchi (+ 1,1 %) .
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,4 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,7 %), Trasporti (+ 1,0 %).
Quelli nulli si sono registrati nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nel capitolo Comunicazioni (- 4,2 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Reggio Calabria (+ 2,9 %), Venezia (+ 1,9 %), Potenza, Bologna e Gevova (+ 1,6 % per tutte e tre), Bari e Roma (+ 1,4 % per entrambe), Milano (+ 1,3 %), Ancona, Perugia, Firenze, Trento e Torino (+ 1,1 % per tutte e cinque), Napoli (+ 01,0 %), L’Aquila e Trieste (+ 0,9 %), Cagliari e Trieste(+ 0,7 % per entrambe), Palermo e Aosta (+ 0,6 per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 9 agisto 2013.
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