Istat: Indici prezzi al consumo giugno 2016
13/07/2016
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Giugno
2016; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di
giugno 2016 con la nuova base 2015 sul valore di
99,90 con una lieve variazione positiva rispetto a
quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del +0,2 % e
quella annua del -0,3%. Ai fini della
determinazione del trattamento di fine rapporto
(TFR) maturato nel periodo tra il 15 Giugno 2016 ed il 14
Luglio 2016, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre
2015 del + 0,750000%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di
riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per
l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la
precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base
2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le
Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a
1,071.
La lieve accentuazione della flessione su base annua dell’indice
generale si verifica in un quadro di sostanziale stabilità degli
andamenti tendenziali dei prezzi delle diverse tipologie di
prodotto. Fanno eccezione i prezzi degli Altri beni, in
rallentamento (+0,5% da +0,7% del mese precedente), quelli dei Beni
energetici non regolamentati, la cui flessione si riduce, (-8,1%,
da -10,0%) e i prezzi dei Tabacchi, in accelerazione (+2,9% da
+2,0%). La persistenza delle dinamiche deflazionistiche è in gran
parte riconducibile all’ampio calo dei prezzi dei Beni energetici
(-7,5% rispetto a giugno 2015), sebbene meno intenso di quello
registrato a maggio. Al netto di questi beni l’inflazione, anche se
in lieve ridimensionamento, resta positiva e pari a +0,4% (era
+0,5% a maggio). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni
energetici l’”inflazione di fondo”, rallenta e si porta a +0,5% (da
+0,6% di maggio).
L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,2% (era -0,3% a
maggio). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e
della persona aumentano dello 0,2% sia su base mensile sia su base
annua (a maggio la variazione era nulla). I prezzi dei prodotti ad
alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,4% in termini
congiunturali e diminuiscono dello 0,2% in termini tendenziali
(-0,6% il mese precedente). L’indice armonizzato dei prezzi al
consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e diminuisce
dello 0,2% su base annua (la stima preliminare era -0,3%) meno
ampia di un decimo di punto percentuale rispetto al calo registrato
a maggio (-0,3%).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale,
ridotto al 75%, si è attestato al -0,225% e
l'indice biennale al -0,300%.
L'Istat spiega che, nel mese di giugno 2016, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Trasporti (+0,8%), Bevande alcoliche e tabacchi (+0,4%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Servizi sanitari e spese per la salute, Ricreazione spettacoli e cultura, Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,1% per tutti e quattro).
Variazioni nulle si sono registrate nei sei
capitoli Abbigliamento e calzature, Abitazione acqua elettricità e
combustibili, Mobili articoli e servizi per la casa, Istruzione,
Altri beni e servizi
Variazioni congiunturali negative si sono
verificate nel capitolo Comunicazioni (-1,0%).Gli
incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei
capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+2,1%), Comunicazioni,
Istruzione (+1,2% per entrambi), Abbigliamento e calzature
(+0,5%).
Quelli più contenuti si sono registrati nei
capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,4%), Mobili
articoli e servizi per la casa e Servizi sanitari e spese per la
salute (+ 0,3% per entrambi), Prodotti alimentari e bevande
analcoliche, Ricreazione spettacoli e cultura (+0,2% per entrambi),
Altri beni e servizi (+0,1%).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati in
nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono
registrati nei capitoli Abitazione acqua elettricità e combustibili
(-2,4%), Trasporti (-2,3%),.
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto
nelle città di Venezia (+0,6%), Trento (+0,5%), Bolzano (+0,4%),
Trieste (+0,3%), Napoli (+0,2%), Aosta (+0,1%); Bologna ha
registrato un incremento nullo mentre nelle altre città sono tutti
negativi: a Cagliari e Perugia (-0,2% per entrambe), a Genova
(-0,3%), a Catanzaro (-0,4%), a Potenza Palermo e Roma (-0,5% per
tutte e tre), a Bari e Firenze (-0,6% per entrambe), ad Ancona
(-0,8%), a Torino e Milano (-1,0%).
I prossimi indici saranno pubblicati l’11 Agosto
2016.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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