Istat: Indici prezzi al consumo settembre 2012
15/10/2012
Indice dei prezzi al consumo, per il mese di settembre 2012, per le
famiglie di operai e impiegati, che si pubblicano ai sensi
dell'articolo 81 della legge 27 luglio 1978, n. 392 (Disciplina
delle locazioni di immobili urbani), ed ai sensi dell'articolo 54
della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione
della finanza pubblica). Testo L'Istat ha comunicato il dato
definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel
mese di Settembre 2012; l'indice dei prezzi al consumo per
le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il
mese di Settembre 2012 con la nuova base 2010 sul valore di
106,40 senza nessuna variazione rispetto a quello del mese
precedente.
La variazione mensile è stata nulla e quella annua del + 3,1 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Settembre 2012 ed il 14 Ottobre 2012, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2011 dell’2,855664%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al 2,325 % e l'indice biennale al 4,650%.
L'Istat spiega che, nel mese di settembre 2012, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli istruzione (+1,1 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,6 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,4 %), Servizi ricettivi e di ristorazione e Altri beni e servizi (+ 0,3 % per entrambi) e Abbigliamento e calzature e Comunicazioni (+ 0,2 % per entrambi).
Variazioni nullesi sono verificate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi sanitari e spese per la salute.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (- 1,3 %) e Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,6 %).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 7,5 %), Trasporti (+ 7,0 %) e Bevande alcoliche e tabacchi (+ 6,3 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,1 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,5 %), Istruzione, Altri beni e servizi e Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 2,0 % per tutti e tre), Abbigliamento e calzature (+ 2,3 %) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 2,8 %).
Quelli nulli si sono registrati nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati soltanto nel capitolo Comunicazioni (- 0,3 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Genova (+ 4,0 %), Potenza (+ 3,9 %), Venezia e Trento (+ 3,7 % per entrambe), Ancona (+ 3,6 %). Trieste (+ 3,5 %), L’Aquila e Bari (+ 3,4 % per entrambe), Roma, Perugia e Torino (+ 3,3 % per tutte e tre), Cagliari (+ 3,1 %), Bologna (+ 3.0 %), Reggio Calabria, Milano ed Aosta (+ 2,9 % per tutte e tre), Napoli (+2,8 %), Palermo (+ 2,7 %) e Firenze (+ 2,6 %).
I prossimi indici saranno pubblicati il 14 novembre 2012.
© Riproduzione riservata
La variazione mensile è stata nulla e quella annua del + 3,1 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Settembre 2012 ed il 14 Ottobre 2012, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2011 dell’2,855664%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al 2,325 % e l'indice biennale al 4,650%.
L'Istat spiega che, nel mese di settembre 2012, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli istruzione (+1,1 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,6 %), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,4 %), Servizi ricettivi e di ristorazione e Altri beni e servizi (+ 0,3 % per entrambi) e Abbigliamento e calzature e Comunicazioni (+ 0,2 % per entrambi).
Variazioni nullesi sono verificate nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi sanitari e spese per la salute.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (- 1,3 %) e Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,6 %).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 7,5 %), Trasporti (+ 7,0 %) e Bevande alcoliche e tabacchi (+ 6,3 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (+ 0,1 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,5 %), Istruzione, Altri beni e servizi e Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 2,0 % per tutti e tre), Abbigliamento e calzature (+ 2,3 %) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 2,8 %).
Quelli nulli si sono registrati nel capitolo Ricreazione, spettacoli e cultura.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati soltanto nel capitolo Comunicazioni (- 0,3 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Genova (+ 4,0 %), Potenza (+ 3,9 %), Venezia e Trento (+ 3,7 % per entrambe), Ancona (+ 3,6 %). Trieste (+ 3,5 %), L’Aquila e Bari (+ 3,4 % per entrambe), Roma, Perugia e Torino (+ 3,3 % per tutte e tre), Cagliari (+ 3,1 %), Bologna (+ 3.0 %), Reggio Calabria, Milano ed Aosta (+ 2,9 % per tutte e tre), Napoli (+2,8 %), Palermo (+ 2,7 %) e Firenze (+ 2,6 %).
I prossimi indici saranno pubblicati il 14 novembre 2012.
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