Istat e Indici prezzi al consumo aprile 2018: Nessuna variazione
17/05/2018
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Aprile
2018; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai ed impiegati non ha avuto alcuna variazione nel mese di
aprile2018 attestandosi, con la nuova base 2015,
sul valore 101,80 senza nessun aumento rispetto a
quello del mese precedente.
La variazione mensile, al lordo dei tabacchi è stata del
+0,10% e quella annua del +0,50%.
Ai fini della determinazione del trattamento di fine
rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Aprile 2018
ed il 14 Maggio 2018, occorre rivalutare la quota accantonata al 31
Dicembre 2017 del +0,945104%.
Con gli indici di gennaio 2018, l’Istat avvia, per la stima dell’inflazione, l’utilizzo dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona. Come previsto dal Regolamento (CE) n. 1921 (19/10/2001), nel corso del 2018 sarà diffusa la stima dell’impatto di questa nuova fonte di dati sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA).
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.
Ad aprile 2018, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei
tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e del 0,5% su base annua (da +0,8% di febbraio) confermando la stima preliminare.
Il rallentamento dell’inflazione, in parte frenato dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari (da +0,5% di marzo a +1,3%), si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +5,0% a -1,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a -0,7%), cui si aggiunge quella, meno marcata, dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,4% a -0,7%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta a +0,5% (era +0,7% nel mese precedente) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si attesta a +0,5% (come a marzo).
L’aumento congiunturale dell’indice generale dei prezzi al consumo è dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,7%), dei Beni energetici non regolamentati (+1,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,0%), quasi del tutto neutralizzati dal calo dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-5,5%).
Su base annua la crescita dei prezzi dei beni rimane stabile rispetto al mese precedente (+0,7%) mentre quelli dei servizi ha subito una decelerazione (da +0,9% a +0,3%), il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo (da +0,2 punti percentuali di marzo a -0,4 punti percentuali).
L’inflazione acquisita per il 2018 è +0,7% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,4% sul mese precedente e dell’1,2% rispetto ad aprile 2017 (+0,4% a marzo).
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,3% su base mensile e dell’1,4% su base annua (in accelerazione da +0,8% del mese precedente).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,5% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali (in decelerazione da +0,9 di marzo), confermando la stima preliminare. Il rialzo congiunturale più marcato rispetto al NIC si deve al rientro definitivo dei saldi invernali di abbigliamento e calzature di cui il NIC non tiene conto
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, rimane stabile su base mensile e aumenta dello 0,4% rispetto ad aprile 2017.
Per quanto concerne le locazioni l'indice
annuale, ridotto al 75%, si è attestato al
+0,300% e l'indice biennale al
+1,575%
L'Istat spiega che, nel mese di aprile 2018, per
quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera
collettività, gli incrementi congiunturali più
significativi si sono verificati nei capitoli Bevande
alcoliche e tabacchi (+3,0%), Altri beni e servizi (+2,0%),
Alimentari e bevande analcoliche, Servizi ricettivi e di
ristorazione (+1,2% per entrambi), Ricreazione spettacoli e cultura
(+0,8%), Trasporti, (+0,4%), Abbigliamento e calzature (+0,2%),
Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,1%).
Variazioni nulle si sono registrate nel capitolo Abitazione acqua energia .
Variazioni congiunturali negative si sono
verificate nei capitoli Istruzione (-16,2%), Comunicazioni,
(-0,2%), Salute
(-0,1%).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle
città di Bolzano (+1,4%), Reggio Emilia e Reggio Calabria (+1,1%
per entrambe), Genova, Ravenna e Padova (+0,8% per tutte e tre),
Milano, Trento Modena, Bologna e Catanzaro Trento (+0,7% per tutte
quattro), Torino, Livorno e Perugia (+0,6% per tutte e tre),
Cagliari, Roma e Brescia (+0,5% per tutte e tre), Trieste (+0,4%),
Firenze e Venezia (+0,3% per entrambe), Parma e Napoli (+0,2% per
entrambe), Palermo e Bari (+0,9% per entrambe), Aosta (+0,0%) ,
Messina (-0,1%), Ancona e Potenza (-0,3% per entrambe).
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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