Istat e Indici prezzi al consumo marzo 2018: Torna l’inflazione con un +0,8%
18/04/2018
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Marzo
2018; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai ed impiegati ha avuto un nuovo incrementinel mese di
marzo 2018 attestandosi, con la nuova base 2015,
sul valore 101,80 con un lieve aumento rispetto a
quello del mese precedente.
La variazione mensile, al lordo dei tabacchi è stata del
+0,20% e quella annua del +0,70%.
Ai fini della determinazione del trattamento di fine
rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Marzo 2018
ed il 14 Aprile 2018, occorre rivalutare la quota accantonata al 31
Dicembre 2017 del +
0,820104%.
Con gli indici di gennaio 2018, l’Istat avvia, per la stima dell’inflazione, l’utilizzo dei dati sui prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre (scanner data). Questo utilizzo riguarda i prezzi dei beni alimentari confezionati, per la cura della casa e della persona. Come previsto dal Regolamento (CE) n. 1921 (19/10/2001), nel corso del 2018 sarà diffusa la stima dell’impatto di questa nuova fonte di dati sul tasso di variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA).
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2015 (la precedente era il 2010).
Il coefficiente di raccordo dalla base 2010 alla base 2016 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,071.
A marzo 2018, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei
tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,2% su base mensile e del 0,7% su base annua (da +0,5% di febbraio). La stima preliminare era +0,9%.
La ripresa dell’inflazione si deve principalmente all’ampia riduzione della flessione degli Alimentari non lavorati (-0,4% da -3,2%), alla quale si aggiunge l’accelerazione della crescita dei prezzi dei Tabacchi (+2,2% da +0,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5% da +1,9%).
Con il rallentamento della crescita dei prezzi dei Beni energetici (+3,0% da +3,7%), soprattutto di quelli non regolamentati (+1,1% da +2,1%), l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un solo decimo di punto (+0,7% da +0,6%) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si porta a +0,5%, da +0,2% di febbraio.
L’aumento su base mensile dell’indice generale è dovuto principalmente al rialzo dei prezzi dei Tabacchi (+1,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,7%).
Su base annua accelera la crescita dei prezzi dei beni (+0,7%, da +0,3% di febbraio) come pure quella dei servizi, sebbene in misura più contenuta (+0,9% da +0,8%). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni resta positivo a +0,2 punti percentuali (era +0,5 ai febbraio).
L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,7% per l’indice generale e +0,2% per la componente di fondo.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e dello 0,4% su base annua, invertendo la tendenza da -0,6% di febbraio.
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,8% in termini tendenziali (in accelerazione da +0,3% del mese precedente).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,3% su base congiunturale e dello 0,9% su base annua (da +0,5% di febbraio). La stima preliminare era +1,1%. Il marcato rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,7% rispetto a marzo 2017.
Per quanto concerne le locazioni l'indice
annuale, ridotto al 75%, si è attestato al
+0,525% e l'indice biennale al
+1,575%
L'Istat spiega che, nel mese di marzo 2018, per
quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera
collettività, gli incrementi congiunturali più
significativi si sono verificati nei capitoli Bevande
alcoliche e tabacchi (+1,1%), Trasporti, Servizi ricettivi e di
ristorazione (+0,7% per entrambi), Abbigliamento e calzature,
Comunicazioni, Altri beni e servizi (+0,3% per tutti e tre),
Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Abitazione acqua
elettricità e combustibili, Servizi sanitari e spese per la salute
(+0,1% per tutti e tre).
Variazioni nulle si sono registrate nei capitoli Mobili e servizi per la casa, Istruzione.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Ricreazione spettacoli e cultura (-0,6%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,5%), Bevande alcoliche e tabacchi (+2,3%), Trasporti (+1,8%), Altri beni e servizi (+1,7%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,5%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,6%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,5%),
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abbigliamento e calzature (+0,3%), Mobili articoli e servizi per la casa (+0,1%).
Incrementi tendenziali nulli non si sono
registrati in nessun capitolo,.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono
registrati nei capitoli Istruzione (-16,2%), Comunicazioni (-1,8%),
Servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle
città di Bolzano (+1,7%), Genova (+1,3%), Trento (+1,0%), Roma,
Palermo, Cagliari e Milano (+0,9% per tutte e quattro), Venezia
(+0,8%), Bologna, Catanzaro, Perugia, Firenze Torino e (+0,7% per
tutte e cinque), Trieste e Aosta (+0,6% per entrambe), Napoli
(+0,4%), Ancona e Bari (+0,1%), Potenza (-0,2%).
I prossimi indici saranno pubblicati il 16 Maggio 2018.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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