L’ITALIA INDIETRO DEL 20% SU KYOTO
07/11/2006
Il surriscaldamento del pianeta è tale che nel 2050 potrebbe
occorrere un altro pianeta. Il grave allarme, del direttore
dell’Ufficio Aria e Rumore di Bolzano e responsabile di Casaclima,
Norbert Lantschner, è stato lanciato al Convegno sull’ambiente “Il
futuro nelle nostre mani” organizzato da CasaClima nell’ambito
dello scorso Saie di Bologna.
“Il consumo frenetico di energia fossile – denuncia Lantschner – porta il nostro Paese a importare il 90% di energia dall’estero. E per l’edilizia può essere fatto molto. Cominciando, ad esempio, a investire verso l’indipendenza energetica, passando dal fossile al rinnovabile, pur rimanendo un paese industrializzato”.
L’intervento di Lantschner focalizza un problema che da anni sta sul tavolo dei progettisti: quello della questione del risparmio energetico, ormai una vera e propria emergenza.
“Il problema – è stato rilevato – diventa ancora più preoccupante nei paesi industriali emergenti, come l’Indonesia, dove la “fame di energia” sta causando disastrosi incendi tali da oscurare il cielo. Non basta quindi sostituire un’energia con un’altra, bisogna tagliare gli sprechi, e risolvere il fabbisogno rimanente”.
Anche se la certificazione energetica degli edifici costituisce in Italia un utile passo verso il problema (con leggi sul risparmio energetico 373/76, 10/1991, dlgs 06/10/2006) non sembra però che al momento siano stati raggiunti risultati concreti sulla questione, in quanto la politica ambientale italiana è essenzialmente rivolta più all’adozione di sistemi basati sul risparmio energetico che sulla ricerca verso fonti alternative.
Mentre dal Parlamento si aspettano le nuove linee guida per la certificazione energetica degli edifici, dall’8 ottobre 2006 intanto è diventata obbligatoria la certificazione energetica.
Poche le regioni italiane attrezzate in tal senso, lasciando l’Italia rispetto al resto d’Europa all’ultimo posto: invece di tagliare i consumi energetici, il nostro Paese si allontana del 20% dall’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 (6,5%) con cui aveva ratificato il protocollo di Kyoto.
Le scadenze più importanti:
© Riproduzione riservata
“Il consumo frenetico di energia fossile – denuncia Lantschner – porta il nostro Paese a importare il 90% di energia dall’estero. E per l’edilizia può essere fatto molto. Cominciando, ad esempio, a investire verso l’indipendenza energetica, passando dal fossile al rinnovabile, pur rimanendo un paese industrializzato”.
L’intervento di Lantschner focalizza un problema che da anni sta sul tavolo dei progettisti: quello della questione del risparmio energetico, ormai una vera e propria emergenza.
“Il problema – è stato rilevato – diventa ancora più preoccupante nei paesi industriali emergenti, come l’Indonesia, dove la “fame di energia” sta causando disastrosi incendi tali da oscurare il cielo. Non basta quindi sostituire un’energia con un’altra, bisogna tagliare gli sprechi, e risolvere il fabbisogno rimanente”.
Anche se la certificazione energetica degli edifici costituisce in Italia un utile passo verso il problema (con leggi sul risparmio energetico 373/76, 10/1991, dlgs 06/10/2006) non sembra però che al momento siano stati raggiunti risultati concreti sulla questione, in quanto la politica ambientale italiana è essenzialmente rivolta più all’adozione di sistemi basati sul risparmio energetico che sulla ricerca verso fonti alternative.
Mentre dal Parlamento si aspettano le nuove linee guida per la certificazione energetica degli edifici, dall’8 ottobre 2006 intanto è diventata obbligatoria la certificazione energetica.
Poche le regioni italiane attrezzate in tal senso, lasciando l’Italia rispetto al resto d’Europa all’ultimo posto: invece di tagliare i consumi energetici, il nostro Paese si allontana del 20% dall’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 (6,5%) con cui aveva ratificato il protocollo di Kyoto.
Le scadenze più importanti:
- 1° luglio 2007. Il certificato che attesti la capacità di risparmio energetico diventa obbligatorio anche per gli edifici esistenti o in fase di costruzione alla data di entrata in vigore del dlgs 192/2005. Anche se solo nel momento della compravendita.
- 1° luglio 2007. Diventa obbligatorio il “bollino verde” anche per gli edifici superiori ai 1000 metri quadrati, nel caso di compravendita dell’intero immobile.
- 1° luglio 2008. Obbligo esteso anche agli immobili di superficie inferiore ai 1000 metri quadrati, ma sempre nel caso di compravendita dell’intero immobile.
- 1° luglio 2009. Obbligo dell’attestato di efficienza energetica anche nelle compravendite di singoli appartamenti.
A cura di Arch. Salvo
Sbacchis
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