L’ingegnere va dove è il lavoro: i Paesi del Golfo
30/05/2016
All’inizio della mia carriera, il geom. Antonio Milone mi rivelò il segreto di un professionista di successo: l’ingegnere va dove è il lavoro.
A 50 anni aveva viaggiato tanto ed era il brillante imprenditore che tutti avrebbero voluto incontrare nella loro vita professionale. Io ero fresco sposo, un figlio in arrivo ed una moglie impegnata, non era facile per me dire di si anche ad un allettante stipendio per una posizione fuori città. Lui mi guardò sorpreso dal mio cocciuto rifiuto e disse va bene, tollerante, ingegnere, però ricordatevi noi andiamo dove sta il lavoro. Sorridente.
Eravamo a tavola, in un bel ristorante a Napoli, di fronte al porticciolo di Mergellina e lui ordinò una spigola all’acqua pazza. Io non ricordo cosa ordinai e comunque non riuscii a godermi la cena. Lui si. Dopo poco tempo mi propose ed accettai un altro incarico fuori Napoli e da lì non mi sono mai più fatto scrupolo su dove fosse il mio posto di lavoro. Conoscevo il grande segreto della professione. Adattarsi alle situazioni del mercato.
Questa, che caratterizza i grandi manager internazionali, è la dote più richiesta ad un tecnico che ambisce a non avere crisi occupazionali. Occorre essere disponibili ed in qualche modo adattabili alle nuove situazioni lavorative. In fondo, la nostra classe media professionale è apprezzata all’estero. La nostra abitudine a lavorare secondo procedure, a collaudare in modo severo i lavori, a curare i dettagli, ci rende pronti e disponibili alle sfide negli ambienti multietnici e raramente si sente di colleghi che arrivati in un sito siano allontanati per incapacità.
Volenti o nolenti, la straordinaria crisi che ha colpito il mondo degli appalti pubblici in Italia ha convinto molti colleghi a fare i bagagli ed a trasferirsi all’estero. I paesi del Golfo sono uno dei terminali più interessanti. Infatti, normalmente gli stipendi sono alti. Le posizioni richieste sono tutte di livello professionale significativo e riguardano lavori impegnativi, qualificanti.
Le nostre aziende di costruzioni o di ingegneria si sono ritagliate spazi di mercato e tendono a portare nello staff persone di riferimento che parlino italiano e capiscano le dinamiche interne. Così, si aprono spazi significativi per professionisti anche di una certa età, con una minima esperienza alle spalle e soprattutto quelle qualità umane che all’estero vengono chiamate “soft skill”.
Per ricordarle brevemente: leadership morbida, serietà, affidabilità, questi sono i tratti significativi più richiesti. Poi… tutto il resto.
Per illustrare a chi sta pensando di muoversi verso l’estero come fare a cercare il lavoro nei Paesi del Golfo la prima raccomandazione è possedere i rudimenti della lingua inglese. Nel Golfo la lingua inglese è lo strumento base di comunicazione.
Saper leggere un capitolato, compilare un form e parlare da sopravvivenza è sufficiente. Poi il vostro traduttore portatile vi aiuterà a risolvere le questioni più complicate.
I lavori nel Golfo non mancano.
Oltre alla espansione edilizia tipica (case per abitazione, centri commerciali, garage) il mercato delle infrastrutture (autostrade, metropolitane e linee ferroviarie) è fiorentissimo.
Le nostre imprese maggiori hanno conseguito diversi appalti pubblici, specie in Qatar dove la costruzione della metropolitana di Doha ha attirato la maggiore attenzione in questo periodo.
Imprese come Salini – Impregilo, Sel, Italiana Costruzioni sono e saranno impegnate fino al 2022 in stimolanti progetti di infrastrutture, ma il mio è solo un esempio sommario. Troverete molte opportunità nel settore delle costruzioni, se le cercate. Soprattutto se siete specializzati nel project management e nel planning, che sono posizioni cruciali nei contratti come questi, che per esempio prevedono scadenze serrate per l’EXPO 2020 a Dubai oppure i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar, dove il timing è fondamentale.
Meno aperto, ma altrettanto interessante, è il mondo dei servizi di ingegneria, dove le nostre società occupano insospettatamente rilevanti quote di mercato.
Mi piace dare indicazioni dirette, se possibile personali, per aiutare chi cerca nuovi opportunità.
Italferr ed Anas International già da anni si sono rivolti al mercato dei paesi del Golfo dove sono basate, strutturate e gestite con metodi gestionali paragonabili a quelli che conosciamo nel nostro mercato interno.
Invece, il settore privato vi darà opportunità inaspettate: società come 3TI, Proiter, Italconsult lavorano e danno lavoro a molti professionisti nella zona.
Nell’ingegneria, nel Golfo i ruoli minori (mi riferisco agli ispettori, gli assistenti tecnici, ai quality control, ai quantity surveyor) sono spesso destinati ai tecnici provenienti dal Pakistan, dall’India, dallo Sri Lanka che hanno una buona base tecnica e costano poco, ma poi troverete i nostri strutturisti o i nostri architetti nei ruoli chiave e ce ne è una richiesta continua.
Per esempio, da molti anni Renardet /Oman (che ha una sede a Muscat) dà lavoro stabile a molti tecnici italiani nell’area. Sul sito troverete le informazioni relative alle ricerche di personale specializzato, in giro per il mondo. Renardet/Oman occupa con Parson da anni una posizione di leadership nel mercato dell’ingegneria in Oman e – benché a causa delle recenti restrizioni del mercato interno, mi dicono che ci sia una flessione – sono certo che Lorenzo Niccolai, il managing director di area, troverà nuovi sbocchi lavorativi per la sua nutrita schiera di collaboratori.
In Oman, da anni lavora anche Via International che si occupa con il suo country manager, l’ing. Paolo Cosenza, non solo degli appalti pubblici (principalmente infrastrutture e dighe) ma segue il mercato immobiliare. Paolo, benché molto giovane, come Nicolai ha quasi sempre lavorato all’estero ed è molto esperto di contratti internazionali.
Per fare un altro esempio della relativa permeabilità del mercato dei servizi di ingegneria dell’OMAN, da poco, con una aggressiva politica di mercato si è proposta RINA Emea B.V. – Abu Dhabi Branch, che ha costituito la branch RINA IEC LLC – Oman ed ha conseguito diversi affidamenti nella supervisione di progetti e lavori di infrastrutture. Rina affida molte delle sue iniziative all’ing. Maurizio Aiardo, lui è giovane, brillante e molto serio. Sono convinto che nel futuro sentiremo ancora parlare di lui.
Ognuno dei manager che ho segnalato ha una caratteristica comune a quella dei molti italiani all’estero, sono aperti e disponibili. Prodighi di consigli e – se possono - offrono opportunità ai colleghi meno esperti
Sono l’esempio tipico di come i nostri tecnici si distinguono all’estero.
A cura di Ing. Mauro Fusco
© Riproduzione riservata