LETTERA DEL QUIRINALE AL GOVERNO
22/03/2006
Dopo che il Consiglio dei Ministri lo aveva approvato in via
definitiva in data 3 febbraio e lo aveva inviato alla Presidenza
della Repubblica per la definitiva approvazione e successiva
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi stoppa il decreto legislativo che
riordina quasi tutta la materia ambientale.
Nella lettera, il Presidente della Repubblica chiede spiegazioni principalmente in merito al parere negativo espresso dalla Conferenza Stato-Regioni ed al mancato passaggio del decreto legislativo stesso dal Consiglio di Stato.
In verità la procedura della nota utilizzata dal Quirinale è del tutto informale poiché a differenza delle leggi, per i decreti legislativi non è prevista la possibilità che il Presidente della Repubblica li rinvi al Parlamento.
Vale la pena ricordare che il decreto legislativo in argomento era previsto dalla legge n. 308/2004, rappresenta una specie di Testo unico in materia ambientale e disciplina parecchi argomenti tra i quali la VIA, la VAS, l’autorizzazione ambientale integrata, la difesa del suolo, la tutela delle acque, la gestione delle risorse isriche, i rifiuti, le bonifiche, la tutela dell’aria, la riduzione delle emissioni, il danno ambienale.
In verità, oltre al parere negativo delle Regioni, lo schema di decreto legislativo era stato ampiamente contestato dalle associazioni ambientaliste e dalle opposizioni. Adesso l’Esecutivo deve rispondere ai rilievi del Presidente della Repubblica e se, come sembra, si tratta soltanto di questioni ce non richiedono cambiamenti sostanziali, saranno sufficienti cambiamenti informali mentre se dovessero essere necessarie modifiche al testo, lo schema di decreto legislativo dovrebbe essere riapprovato dal Governo.
© Riproduzione riservata
Nella lettera, il Presidente della Repubblica chiede spiegazioni principalmente in merito al parere negativo espresso dalla Conferenza Stato-Regioni ed al mancato passaggio del decreto legislativo stesso dal Consiglio di Stato.
In verità la procedura della nota utilizzata dal Quirinale è del tutto informale poiché a differenza delle leggi, per i decreti legislativi non è prevista la possibilità che il Presidente della Repubblica li rinvi al Parlamento.
Vale la pena ricordare che il decreto legislativo in argomento era previsto dalla legge n. 308/2004, rappresenta una specie di Testo unico in materia ambientale e disciplina parecchi argomenti tra i quali la VIA, la VAS, l’autorizzazione ambientale integrata, la difesa del suolo, la tutela delle acque, la gestione delle risorse isriche, i rifiuti, le bonifiche, la tutela dell’aria, la riduzione delle emissioni, il danno ambienale.
In verità, oltre al parere negativo delle Regioni, lo schema di decreto legislativo era stato ampiamente contestato dalle associazioni ambientaliste e dalle opposizioni. Adesso l’Esecutivo deve rispondere ai rilievi del Presidente della Repubblica e se, come sembra, si tratta soltanto di questioni ce non richiedono cambiamenti sostanziali, saranno sufficienti cambiamenti informali mentre se dovessero essere necessarie modifiche al testo, lo schema di decreto legislativo dovrebbe essere riapprovato dal Governo.
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