La Riforma delle Professioni si farà entro la legislatura
16/04/2010
"La riforma sugli Ordini professionali si è fermata più volte
in Parlamento, ma ora ci siamo noi e sono fiducioso che la
porteremo a termine''. Queste le parole del Ministro della
Giustizia Angelino Alfano, al termine dell'incontro con gli
Stati generali degli Ordini professionali avvenuto ieri presso il
ministero per individuare il gruppo di lavoro per la formulazione
di uno statuto delle libere professioni.
"Dobbiamo riuscire a fare una riforma - spiega Alfano - che metta al centro il cittadino, garantendo l'alta qualità delle professioni e stabilendo regole chiare e trasparenti. Allo stesso tempo però occorre assicurare ai professionisti la dignità e il prestigio che gli deriva dall'aver superato un esame di Stato". Per il ministro questa è "una riforma attesa da decenni e sono fiducioso che il lavoro iniziato oggi incentiverà la ripresa economica del Paese". Il Ministro ha, infatti, ricordato che i professionisti in Italia sono oltre 2 milioni e rappresentano il 3,3% della popolazione e producendo il 12,5% del Pil.
"Si punti sulla formazione e sui giovani se si vuole veramente realizzare quella riforma delle professioni attesa da decenni, e mai come ora così importante, quale strumento per superare e vincere la crisi economica". Questo il commento del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Massimo Gallione, il quale ha sottolineato anche "La necessità che i professionisti possano costituirsi in diverse e nuove forme societarie multidisciplinari, anche al fine di fruire degli strumenti normativi e fiscali riservati al mondo imprenditoriale. Ha confermato poi il ruolo di effettiva sussidiarietà della figura dell'Architetto nei confronti della Pubblica Amministrazione, capace di fatto di alleggerire le strutture pubbliche di tutta una serie di incombenze, soprattutto nel campo della edilizia."
Il Presidente Gallione ha, inoltre, commentato l'abolizione dei minimi tariffari, ribadendo ancora una volta "L'esigenza di ripristinarle al più presto; per i lavori pubblici, attraverso un atto legislativo urgente, nel rispetto dei principi di equo compenso - tenendo conto anche dei costi effettivi - e della competitività. La politica del massimo ribasso sta ampiamente dimostrando le conseguenze drammatiche della sua applicazione, in relazione ad una evidente diminuzione della qualità dei progetti e delle opere realizzate".
Nella stessa giornata, l'On.le Maria Grazia Siliquini, relatore in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati del provvedimento di riforma delle Libere Professioni ed estensore del primo ddl in materia (AC 503), ha voluto fornire una precisazione in merito alle libere professioni intellettuali, chiarendo che in Italia il percorso per l'esercizio della professione è basato solo ed esclusivamente sul merito: ovvero chi studia e si impegna all'università, frequenta il tirocinio e supera l'esame di abilitazione, è "di diritto" iscritto al corrispondente ordine o collegio.
La Siliquini ha, infatti, precisato che il percorso delle libere professioni intellettuali in Italia è così libero da generare addirittura un eccesso di professionisti che sono da 3 a 5 volte più numerosi nel nostro paese, rispetto agli altri stati europei. La riforma punterà, dunque, a dare maggiore attenzione ai giovani, che dovranno essere messi nelle condizioni di poter entrare effettivamente nel mondo del lavoro professionale, e raggiungere un reddito dignitoso, ponendo fine all'incremento della precarizzazione diffusa tra i giovani d'oggi.
La Siliquini ha inoltre evidenziato come il sistema ordinistico italiano si regge sulla Carta Costituzionale e sul Libro V titolo III del codice civile, che definisce e disciplina le professioni intellettuali. Solo i soggetti che rispondono a queste caratteristiche previste dalla normativa vigente indicata possono definirsi professionisti intellettuali. "Infine - ha concluso Siliquini - va precisato che riferimenti a modelli anglosassoni devono essere fatti a proposito, perché in quei paesi le associazioni riguardano professionisti di alto livello di specializzazione, che si associano dopo aver raggiunto il livello medio pari a quello ordinistico italiano. Imitiamole pure, individuando però associazioni che raccolgono professionisti ordinistici che hanno elevato i loro livelli di competenze, acquisendo particolari specializzazioni".
I professionisti (quelli che realmente operano la loro professione e lottano ogni giorno con tariffe abolite, ribassi selvaggi, aumenti Inarcassa, pagamenti a 120 giorni,...) restano in trepida attesa di una riforma attesa da troppo tempo, nelle speranze che le belle parole non siano solo tali ma si concretizzino in azioni volte a migliorare una situazione divenuta per troppi insostenibile.
© Riproduzione riservata
"Dobbiamo riuscire a fare una riforma - spiega Alfano - che metta al centro il cittadino, garantendo l'alta qualità delle professioni e stabilendo regole chiare e trasparenti. Allo stesso tempo però occorre assicurare ai professionisti la dignità e il prestigio che gli deriva dall'aver superato un esame di Stato". Per il ministro questa è "una riforma attesa da decenni e sono fiducioso che il lavoro iniziato oggi incentiverà la ripresa economica del Paese". Il Ministro ha, infatti, ricordato che i professionisti in Italia sono oltre 2 milioni e rappresentano il 3,3% della popolazione e producendo il 12,5% del Pil.
"Si punti sulla formazione e sui giovani se si vuole veramente realizzare quella riforma delle professioni attesa da decenni, e mai come ora così importante, quale strumento per superare e vincere la crisi economica". Questo il commento del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Massimo Gallione, il quale ha sottolineato anche "La necessità che i professionisti possano costituirsi in diverse e nuove forme societarie multidisciplinari, anche al fine di fruire degli strumenti normativi e fiscali riservati al mondo imprenditoriale. Ha confermato poi il ruolo di effettiva sussidiarietà della figura dell'Architetto nei confronti della Pubblica Amministrazione, capace di fatto di alleggerire le strutture pubbliche di tutta una serie di incombenze, soprattutto nel campo della edilizia."
Il Presidente Gallione ha, inoltre, commentato l'abolizione dei minimi tariffari, ribadendo ancora una volta "L'esigenza di ripristinarle al più presto; per i lavori pubblici, attraverso un atto legislativo urgente, nel rispetto dei principi di equo compenso - tenendo conto anche dei costi effettivi - e della competitività. La politica del massimo ribasso sta ampiamente dimostrando le conseguenze drammatiche della sua applicazione, in relazione ad una evidente diminuzione della qualità dei progetti e delle opere realizzate".
Nella stessa giornata, l'On.le Maria Grazia Siliquini, relatore in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati del provvedimento di riforma delle Libere Professioni ed estensore del primo ddl in materia (AC 503), ha voluto fornire una precisazione in merito alle libere professioni intellettuali, chiarendo che in Italia il percorso per l'esercizio della professione è basato solo ed esclusivamente sul merito: ovvero chi studia e si impegna all'università, frequenta il tirocinio e supera l'esame di abilitazione, è "di diritto" iscritto al corrispondente ordine o collegio.
La Siliquini ha, infatti, precisato che il percorso delle libere professioni intellettuali in Italia è così libero da generare addirittura un eccesso di professionisti che sono da 3 a 5 volte più numerosi nel nostro paese, rispetto agli altri stati europei. La riforma punterà, dunque, a dare maggiore attenzione ai giovani, che dovranno essere messi nelle condizioni di poter entrare effettivamente nel mondo del lavoro professionale, e raggiungere un reddito dignitoso, ponendo fine all'incremento della precarizzazione diffusa tra i giovani d'oggi.
La Siliquini ha inoltre evidenziato come il sistema ordinistico italiano si regge sulla Carta Costituzionale e sul Libro V titolo III del codice civile, che definisce e disciplina le professioni intellettuali. Solo i soggetti che rispondono a queste caratteristiche previste dalla normativa vigente indicata possono definirsi professionisti intellettuali. "Infine - ha concluso Siliquini - va precisato che riferimenti a modelli anglosassoni devono essere fatti a proposito, perché in quei paesi le associazioni riguardano professionisti di alto livello di specializzazione, che si associano dopo aver raggiunto il livello medio pari a quello ordinistico italiano. Imitiamole pure, individuando però associazioni che raccolgono professionisti ordinistici che hanno elevato i loro livelli di competenze, acquisendo particolari specializzazioni".
I professionisti (quelli che realmente operano la loro professione e lottano ogni giorno con tariffe abolite, ribassi selvaggi, aumenti Inarcassa, pagamenti a 120 giorni,...) restano in trepida attesa di una riforma attesa da troppo tempo, nelle speranze che le belle parole non siano solo tali ma si concretizzino in azioni volte a migliorare una situazione divenuta per troppi insostenibile.
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A cura di Ilenia
Cicirello
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