La nuova Disciplina delle costruzioni: le novità prodotte dal Tavolo tecnico

di Redazione tecnica - 16/12/2020

Recentemente il Tavolo tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei lavori pubblici (CSLP) ha completato il lungo percorso di revisione del DPR n. 380/2001 (c.d. Testo Unico Edilizia) con una nuova proposta di legge definita "Disciplina delle Costruzioni" che ha lo scopo di migliorare e innovare una norma che nei suoi quasi 20 anni di applicazione è stata più volte rimaneggiata.

La nuova Disciplina delle costruzioni: i componenti del Tavolo tecnico

La revisione del Testo Unico Edilizia arriva a seguito di un percorso portato avanti dal Tavolo tecnico istituito presso il CSLP che ha rimesso la bozza della nuova Disciplina delle Costruzioni nelle mani del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

Al tavolo tecnico hanno partecipato:

  • i Ministeri delle Infrastrutture (MIT), dei Beni Culturali (MiBACT), dell'Ambiente, della Funzione Pubblica, della Giustizia;
  • la Conferenza Unificata delle Regioni e province Autonome di Bolzano e Trento;
  • l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI);
  • l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che ha assunto la Segreteria Tecnica;
  • la Rete delle Professioni Tecniche;

otre chiaramente al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

La nuova Disciplina delle costruzioni: le novità introdotte

In una nota ufficiale la Rete delle Professioni Tecniche ha segnalato alcune delle novità più importanti introdotte, poste all’attenzione della politica per i necessari passaggi previsti dall’iter legislativo:

  • Razionalizzazione e semplificazione dei titoli abilitativi e delle procedure amministrative
  • Concreta azione di supporto ai processi di rigenerazione urbana
  • Revisione delle procedure di sanatoria e di quelle sanzionatorie
  • Classificazione del Rischio ed introduzione del concetto : il «rischio zero» non esiste
  • Forte attenzione ai rischi ambientali ed al contesto geomorfologico
  • Ridefinizione degli attori del processo e dei profili di responsabilità
  • Forte ampliamento dei processi digitali
  • Introduzione di concreti processi di semplificazione amministrativa
  • Abrogazione di leggi ormai superate (es. 1086/71 – 64/74 ) e ritiro di ordinanze
  • Estensione del principio di sussidiarietà per lo snellimento burocratico e la riduzione dei tempi
  • Introduzione di processi di controllo più efficaci e consapevoli
  • Fascicolo digitale delle Costruzioni

La nuova Disciplina delle costruzioni: la composizione dell'articolato

Ricordiamo che la nuova disciplina delle costruzione (testo in allegato) è costituita da 140 articoli suddivisi nei seguenti sette Titoli:

  • Titolo I (artt. 1-7) - Contenuti e disposizioni generali
  • Titolo II (artt. 7-65) - Disciplina delle attività edilizie
  • Titolo III (artt. 66-112) - Resistenza e stabilità delle costruzioni
  • Titolo IV (artt. 113 - 132) - Sostenibilità delle costruzioni
  • Titolo V (artt. 133-136) - Accessibilità delle costruzioni
  • Titolo VI (art. 138) - Disposizioni transitorie
  • Titolo VII (artt. 139-140) - Disposizioni finali

Di notevole importanza il Titolo II relativo alla Disciplina delle attività edilizie che è suddiviso, poi, nei seguenti 8 Capi:

  • Capo I (artt. 7-9) - Disposizioni di carattere generale
  • Capo II (artt. 10-25) - Categorie di intervento urbanistico-edilizio e regimi amministrativi
  • Capo III (artt. 26-31) - Onerosità degli interventi edilizi
  • Capo IV (32-33) - Agibilità degli edifici
  • Capo V (artt. 34-36) - Vigilanza sulle costruzioni
  • Capo VI (artt. 37-39) - Accertamento di conformità
  • Capo VII (artt.40-62) - Provvedimenti sanzionatori
  • Capo VIII (artt.63-65) - Disposizioni finali

La nuova Disciplina delle costruzioni: il commento della RPT

La parte più importante sottolineata dalla Rete delle Professioni Tecniche è relativa al metodo condiviso per la realizzazione del testo. Un metodo che la RPT si augura possa diventare la regola nei momenti di scrittura delle Leggi ad alto contenuto tecnico e che si basa sui seguenti elementi:

  • lavorare sin dall’inizio per la definizione e condivisione degli indirizzi generali;
  • scrivere direttamente l’articolato;
  • partecipare da protagonisti al complesso iter legislativo.

Un traguardo importante che vede i professionisti tecnici in larga parte soddisfatti per le tante novità che esso contiene, pur nella consapevolezza che non tutte le loro istanze hanno trovato posto in un processo necessariamente lungo e mediato tra diverse sensibilità, competenze, responsabilità.

Il lavoro dei prossimi giorni, dunque, sarà incentrato su due aspetti:

  • difendere le innovazioni introdotte;
  • riuscire ad integrare quelle che, proposte durante l’iter dei lavori, non fanno oggi parte del Testo licenziato.

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A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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