Legambiente: Basta sussidi alle fonti fossili, necessario cambiare il modello energetico nazionale
28/06/2013
Un blitz per ricordare al presidente di Assoelettrica, Chicco
Testa, che la strada delle fonti fossili non porta da nessuna
parte. Carbone e nucleare non sono delle fonti miracolose, non
migliorano l'Italia, ma producono inquinamento locale e globale,
hanno impatti negativi sulla salute delle persone ed aumentano il
costo delle bollette. L'unica strada realmente percorribile è
quella delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, intese
come volano di crescita economica, di sostenibilità ambientale
perché anche in grado di ridurre i costi delle bollette delle
famiglie.
È ciò che Legambiente ribadisce con il sit-in organizzato ieri pomeriggio a Roma davanti la sede dell'assemblea di Assoelettrica. Una protesta per dire basta ai sussidi alle fonti fossili, alle quali sono stati destinati ben 5 miliardi di euro in bolletta tra sussidi, oneri impropri, sconti in bolletta a grandi consumatori di energia elettrica e consegnare un piccolo regalo a Chicco Testa, che chiede altri sussidi per salvare le centrali termoelettriche in crisi. L'attuale presidente di Assoelettrica, ex presidente di Legambiente e ex membro del Cda di Enel, sembra, infatti, aver dimenticato la sua lotta contro il vecchio e inquinante carbone. Per questo gli attivisti dell'associazione ambientalista hanno deciso di regalargli un sacco pieno di carbone e una foto di quando, da giovane, si batteva contro le fonti fossili e per un mondo pulito.
"L'Italia - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - importa il 97% di petrolio, carbone e gas utilizzati. Per liberare il Paese da questa dipendenza, tutelare l'ambiente e la salute delle persone, sostenere la ripresa dell'economia e dell'occupazione, occorre cambiare modello energetico riducendo consumi e importazioni e cancellando questi assurdi 5 miliardi di sussidi destinati alle fonti fossili, veri e propri regali dati a chi inquina. La via maestra da seguire è quella delle fonti pulite e efficienti, da promuovere, sviluppare e incentivare in tutto il territorio. Pertanto chiediamo al Governo e al Parlamento di fare chiarezza sui 5 miliardi di sussidi e di non fermare lo sviluppo delle fonti rinnovabili. È il momento di fare scelte coraggiose nell'interesse di famiglie e imprese e definire una vera strategia di sviluppo delle energie rinnovabili".
E sulla questione degli incentivi alle rinnovabili, ritenuti da Assoelettrica e da una larga parte dello schieramento politico responsabili dell'aumento delle bollette, Legambiente nel suo dossier "Come ridurre le bollette agli italiani", ricorda invece che le famiglie e le imprese italiane pagano proprio la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni da fonti fossili. È infatti l'aumento del prezzo del petrolio ad aver generato l'abnorme aumento avvenuto negli ultimi dieci anni. Nelle bollette la voce legata al prezzo del petrolio è, infatti, passata da 106,6 euro a 293,96.
"I cittadini italiani guardano con sempre più favore alle fonti rinnovabili - aggiunge Edoardo Zanchini, vice presidente e responsabile energia di Legambiente - ma oggi la strada per chi vuole puntare sul solare è chiusa. Sono infatti stati cancellati gli incentivi per il fotovoltaico anche per le famiglie e persino per gli interventi di sostituzione dei tetti in amianto. È un errore gravissimo togliere questa possibilità in un momento di crisi come questo, e proprio per chi avrebbe più bisogno di un risparmio in bolletta. Per queste ragioni chiediamo al Governo di ripristinarli al più presto".
Con la fine del sistema di incentivi in Conto Energia diventa, infatti, impossibile realizzare un impianto solare per coloro che non hanno reddito da detrarre o che guadagnano poco (pensionati, lavoratori precari, ecc.), ai quali è preclusa la strada delle detrazioni fiscali (55-65 %) e ai quali nessuna banca presterà mai le risorse necessarie. Legambiente sottolinea proprio il successo di produzione delle fonti rinnovabili, che hanno garantito oltre il 28% di produzione rispetto ai consumi nel 2012, oltre il 50% della produzione nel mese di Maggio. Sono dati che dimostrano come questa sia la strada più lungimirante per rispondere ai problemi di famiglie e imprese. E i vantaggi sono dimostrati dalla riduzione del PUN, il prezzo unitario nazionale dell'energia, proprio nelle ore in cui è più rilevante il contributo del fotovoltaico. Ad esempio il 16 giugno tra le 14 e le 15, per la prima volta nella storia, il prezzo d'acquisto dell'energia elettrica (PUN) è sceso a zero su tutto il territorio nazionale. In quelle ore della giornata energia solare, eolico e idroelettrico hanno generato il 100% dell'elettricità. Un evento atteso da tempo, sintomo di un cambiamento in atto. Inoltre le energie alternative hanno permesso anche vantaggi in termini di riduzione di consumi, di importazioni di combustibili fossili, e soprattutto hanno creato nuovi posti di lavoro.
Infine per l'associazione ambientalista occorre spingere tutte le forme di autoproduzione di energia elettrica e termica, perché così diventa possibile sviluppare le rinnovabili senza incentivi e realizzare risparmi in bolletta per imprese e famiglie. Ma per realizzare questo cambiamento occorre un intervento normativo da parte dell'Autorità, che renda possibile il superamento di barriere e divieti oggi anacronistici che favoriscono solo centrali vecchie e inquinanti.
Fonte: Legambiente
© Riproduzione riservata
È ciò che Legambiente ribadisce con il sit-in organizzato ieri pomeriggio a Roma davanti la sede dell'assemblea di Assoelettrica. Una protesta per dire basta ai sussidi alle fonti fossili, alle quali sono stati destinati ben 5 miliardi di euro in bolletta tra sussidi, oneri impropri, sconti in bolletta a grandi consumatori di energia elettrica e consegnare un piccolo regalo a Chicco Testa, che chiede altri sussidi per salvare le centrali termoelettriche in crisi. L'attuale presidente di Assoelettrica, ex presidente di Legambiente e ex membro del Cda di Enel, sembra, infatti, aver dimenticato la sua lotta contro il vecchio e inquinante carbone. Per questo gli attivisti dell'associazione ambientalista hanno deciso di regalargli un sacco pieno di carbone e una foto di quando, da giovane, si batteva contro le fonti fossili e per un mondo pulito.
"L'Italia - dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - importa il 97% di petrolio, carbone e gas utilizzati. Per liberare il Paese da questa dipendenza, tutelare l'ambiente e la salute delle persone, sostenere la ripresa dell'economia e dell'occupazione, occorre cambiare modello energetico riducendo consumi e importazioni e cancellando questi assurdi 5 miliardi di sussidi destinati alle fonti fossili, veri e propri regali dati a chi inquina. La via maestra da seguire è quella delle fonti pulite e efficienti, da promuovere, sviluppare e incentivare in tutto il territorio. Pertanto chiediamo al Governo e al Parlamento di fare chiarezza sui 5 miliardi di sussidi e di non fermare lo sviluppo delle fonti rinnovabili. È il momento di fare scelte coraggiose nell'interesse di famiglie e imprese e definire una vera strategia di sviluppo delle energie rinnovabili".
E sulla questione degli incentivi alle rinnovabili, ritenuti da Assoelettrica e da una larga parte dello schieramento politico responsabili dell'aumento delle bollette, Legambiente nel suo dossier "Come ridurre le bollette agli italiani", ricorda invece che le famiglie e le imprese italiane pagano proprio la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni da fonti fossili. È infatti l'aumento del prezzo del petrolio ad aver generato l'abnorme aumento avvenuto negli ultimi dieci anni. Nelle bollette la voce legata al prezzo del petrolio è, infatti, passata da 106,6 euro a 293,96.
"I cittadini italiani guardano con sempre più favore alle fonti rinnovabili - aggiunge Edoardo Zanchini, vice presidente e responsabile energia di Legambiente - ma oggi la strada per chi vuole puntare sul solare è chiusa. Sono infatti stati cancellati gli incentivi per il fotovoltaico anche per le famiglie e persino per gli interventi di sostituzione dei tetti in amianto. È un errore gravissimo togliere questa possibilità in un momento di crisi come questo, e proprio per chi avrebbe più bisogno di un risparmio in bolletta. Per queste ragioni chiediamo al Governo di ripristinarli al più presto".
Con la fine del sistema di incentivi in Conto Energia diventa, infatti, impossibile realizzare un impianto solare per coloro che non hanno reddito da detrarre o che guadagnano poco (pensionati, lavoratori precari, ecc.), ai quali è preclusa la strada delle detrazioni fiscali (55-65 %) e ai quali nessuna banca presterà mai le risorse necessarie. Legambiente sottolinea proprio il successo di produzione delle fonti rinnovabili, che hanno garantito oltre il 28% di produzione rispetto ai consumi nel 2012, oltre il 50% della produzione nel mese di Maggio. Sono dati che dimostrano come questa sia la strada più lungimirante per rispondere ai problemi di famiglie e imprese. E i vantaggi sono dimostrati dalla riduzione del PUN, il prezzo unitario nazionale dell'energia, proprio nelle ore in cui è più rilevante il contributo del fotovoltaico. Ad esempio il 16 giugno tra le 14 e le 15, per la prima volta nella storia, il prezzo d'acquisto dell'energia elettrica (PUN) è sceso a zero su tutto il territorio nazionale. In quelle ore della giornata energia solare, eolico e idroelettrico hanno generato il 100% dell'elettricità. Un evento atteso da tempo, sintomo di un cambiamento in atto. Inoltre le energie alternative hanno permesso anche vantaggi in termini di riduzione di consumi, di importazioni di combustibili fossili, e soprattutto hanno creato nuovi posti di lavoro.
Infine per l'associazione ambientalista occorre spingere tutte le forme di autoproduzione di energia elettrica e termica, perché così diventa possibile sviluppare le rinnovabili senza incentivi e realizzare risparmi in bolletta per imprese e famiglie. Ma per realizzare questo cambiamento occorre un intervento normativo da parte dell'Autorità, che renda possibile il superamento di barriere e divieti oggi anacronistici che favoriscono solo centrali vecchie e inquinanti.
Fonte: Legambiente
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