Legambiente: Presentato il rapporto Ecosistema Urbano 2010 con le foto delle città italiane
20/10/2010
Lunedì scorso a Firenze è stato presentato il dossier
“Ecosistema urbano 2010”, l'annuale ricerca di
Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute
ambientale dei 103 comuni capoluogo italiani, realizzata in
collaborazione con il Sole 24 Ore ed è di nuovo allarme
ambientale nelle grandi città italiane con l’unica eccezione
di Torino tutti i nostri centri urbani con più di mezzo milione
di abitanti vedono peggiorare il loro stato di salute.
La graduatoria complessiva posiziona nelle ultime posizioni 8 dei 9 capoluoghi della Regione Sciliana ed, in particolare Catania si conferma nell’ultima posizione (103ª) della graduatoria mentre Palermo passa dalla novantesima posizione alla penultima (102ª) perdendo 11 posizioni; in particolare dalla 90ª alla 103ª posizione, 8 delle 14 ultime sono occupate da città della Regione Siciliana che acquisisce, così, la palma della peggiore regione italiana. La prima città siciliana (si fa per dire) è Ragusa che si trova nella 72ª posizione dopo aver guadagnato 12 posizioni rispetto all’anno precedente.
Si consolidano, quindi, a distanza di un anno le prime posizioni della graduatoria per le città del nord e le ultime per quelle del Sud.
Diversi i parametri presi in considerazione: dal trasporto urbano alla superficie verde per abitante, dall'efficienza del sistema idrico alla qualità dell'aria, dalle piste ciclabili alle isole pedonali, dalla diffusione delle energie rinnovabili e consumi elettrici alla raccolta differenziata dei rifiuti.
Osservando la classifica delle migliori, sul podio, troviamo Belluno, Verbania e Parma. Poi Trento, Bolzano e Siena, La Spezia, Pordenone, Bologna e, a chiudere la top ten, Livorno ed è di nuovo allarme ambientale nelle grandi città italiane con l’unica eccezione di Torino tutti i nostri centri urbani con più di mezzo milione di abitanti vedono peggiorare il loro stato di salute.
Nel complesso, i nuovi numeri dei principali comuni capoluogo di provincia d’Italia dicono che:
“La vera emergenza nelle nostre città - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - è rappresentata spesso dalla scarsa lungimiranza, dalla mancanza di coraggio e di modernità da parte di chi le governa”
© Riproduzione riservata
La graduatoria complessiva posiziona nelle ultime posizioni 8 dei 9 capoluoghi della Regione Sciliana ed, in particolare Catania si conferma nell’ultima posizione (103ª) della graduatoria mentre Palermo passa dalla novantesima posizione alla penultima (102ª) perdendo 11 posizioni; in particolare dalla 90ª alla 103ª posizione, 8 delle 14 ultime sono occupate da città della Regione Siciliana che acquisisce, così, la palma della peggiore regione italiana. La prima città siciliana (si fa per dire) è Ragusa che si trova nella 72ª posizione dopo aver guadagnato 12 posizioni rispetto all’anno precedente.
Si consolidano, quindi, a distanza di un anno le prime posizioni della graduatoria per le città del nord e le ultime per quelle del Sud.
Diversi i parametri presi in considerazione: dal trasporto urbano alla superficie verde per abitante, dall'efficienza del sistema idrico alla qualità dell'aria, dalle piste ciclabili alle isole pedonali, dalla diffusione delle energie rinnovabili e consumi elettrici alla raccolta differenziata dei rifiuti.
Osservando la classifica delle migliori, sul podio, troviamo Belluno, Verbania e Parma. Poi Trento, Bolzano e Siena, La Spezia, Pordenone, Bologna e, a chiudere la top ten, Livorno ed è di nuovo allarme ambientale nelle grandi città italiane con l’unica eccezione di Torino tutti i nostri centri urbani con più di mezzo milione di abitanti vedono peggiorare il loro stato di salute.
Nel complesso, i nuovi numeri dei principali comuni capoluogo di provincia d’Italia dicono che:
- restano al palo le isole pedonali, le zone a traffico limitato e il verde;
- si conferma scarsamente utilizzato il trasporto pubblico;
- crescono le immatricolazioni di automobili;
- non si muove quasi la capacità di depurazione delle acque reflue;
- non diminuiscono sostanzialmentele perdite delle reti idriche;
- cresce, ed è una delle notizie più liete di questa edizione del rapporto, la raccolta differenziata, così come la diffusione delle energie rinnovabili;
- permane l’emergenza smog anche se le medie del Pm10 si abbassano lievemente, mentre crescono quelle dell’Ozono;
- si registra una lieve contrazione della produzione di rifiuti e dei consumi di carburante.
“La vera emergenza nelle nostre città - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - è rappresentata spesso dalla scarsa lungimiranza, dalla mancanza di coraggio e di modernità da parte di chi le governa”
A cura di Paolo
Oreto
© Riproduzione riservata