Legge di stabilità, Architetti: eliminare le storture introdotte
15/11/2011
"Totale dissenso su alcune delle norme che riguardano le
professioni - inserite, all'ultimo istante, dal Ministro Tremonti
nella Legge di stabilità - e diverse da quelle preparate dai
Ministeri competenti. Abbiamo contribuito a realizzare una Riforma
innovativa che tenesse conto, allo stesso tempo, delle esigenze del
mercato e del rispetto dell'autonomia e del valore sociale delle
libere professioni, ma aver eliminato ogni riferimento, anche solo
informativo, alle tariffe professionale non sarà solo lesiva
proprio della dignità dei professionisti, ma esporrà i consumatori
a truffe come quelle che già circolano su internet dove per 50 euro
si offrono prestazione professionali complesse".
Con queste parole, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha espresso la propria contrarietà rispetto alle norme contenute all'interno della Legge di Stabilità che creeranno notevoli problematiche ad un'intera categoria professionale già in forte crisi.
"Aver eliminato ogni limite di investimento non professionale nelle costituende società di professionisti, oltre ad aver tolto loro la riserva di amministrazione, renderà facile l'infiltrazione di capitali mafiosi che potranno facilmente orientare - ad esempio - progettazione, direzione dei lavori e collaudi nell'industria delle costruzioni".
"Chiederemo al nuovo Governo - ha concluso il CNAPPC - di correggere immediatamente queste storture che nulla hanno a che fare con la regolazione di una sana economia liberale, con l'apertura del mercato e con la competizione professionale e che, invece, porteranno alla emarginazione di centinaia di migliaia di professionisti con gravi ricadute in termini di disoccupazione e consumi".
© Riproduzione riservata
Con queste parole, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha espresso la propria contrarietà rispetto alle norme contenute all'interno della Legge di Stabilità che creeranno notevoli problematiche ad un'intera categoria professionale già in forte crisi.
"Aver eliminato ogni limite di investimento non professionale nelle costituende società di professionisti, oltre ad aver tolto loro la riserva di amministrazione, renderà facile l'infiltrazione di capitali mafiosi che potranno facilmente orientare - ad esempio - progettazione, direzione dei lavori e collaudi nell'industria delle costruzioni".
"Chiederemo al nuovo Governo - ha concluso il CNAPPC - di correggere immediatamente queste storture che nulla hanno a che fare con la regolazione di una sana economia liberale, con l'apertura del mercato e con la competizione professionale e che, invece, porteranno alla emarginazione di centinaia di migliaia di professionisti con gravi ricadute in termini di disoccupazione e consumi".
A cura di Ilenia
Cicirello
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