Liberalizzazioni: Le tariffe professionali abrogate potranno essere reintrodotte
26/03/2012
Con il comma 1 dell’articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio
2012, n. 1 convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 sono
state abrogate le tariffe delle professioni regolamentate
del sistema ordinistico e con il comma 5 dello stesso articolo sono
state abrogate le disposizioni vigenti che, per la
determinazione del compenso del professionista, rinviano alle
tariffe ma, in verità le tariffe professionali uscite dalla
porta potrebbero rientrare dalla finestra anche se definite
"parametri di riferimento" ed, infatti nell'ultima seduta
dell'Assemblea della Camera dei Deputati, prima dell'approvazione
definitiva della legge di conversione Pierluigi Mantini ha
presentato un ordine del giorno accettato con modifiche da parte
del Governo con cui si impegna il Governo stesso "a valutare
l'opportunità di adottare le misure opportune affinché siano
garantite agli enti parametri di riferimento per la valutazione
preventiva dei servizi professionali da affidare con gara".
Evidentemente non si tratta di nulla di certo ma di un impegno del Governo nel valutare l'opportunità di definire parametri di riferimento che, di fatto, dovrebbero sostituire le tariffe professionali sin'ora utilizzate per la determinazione dei corrispettivi da porre a base d'asta nel caso di gare per l'affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria.
In riferimento alla possibile introduzione di tali "nuovi parametri" il Consiglio nazionale degli Architetti ha diramato un comunicato stampa in cui viene espressa soddisfazione "per il fatto che il Governo abbia accolto l'ordine del giorno presentato dagli Onorevoli Pierluigi Mantini e Ida D'Ippolito Vitale dell'UDC che lo impegna, tra l'altro, a garantire ai comuni e agli enti pubblici parametri di riferimento per la valutazione preventiva dei servizi professionali da affidare con gara".
Nel comunicatio stampa, il CNAPPC precisa anche che "l'eliminazione dei riferimenti tariffari in materia di lavori pubblici ha, infatti, innescato un processo di paralisi delle gare per l'affidamento dei servizi professionali in quanto i responsabili delle pubbliche amministrazioni si sono trovati nell'impossibilità di stimare in modo oggettivo, e non contestabile, i contenuti economici delle prestazioni poste a base d'asta. Questa situazione andava ad aggravare pesantemente il settore dei lavori pubblici già fortemente penalizzato dalla crisi economica e dalla sempre più grave carenza di risorse destinate ai servizi professionali ed alle opere pubbliche".
"Bene ha fatto il Governo - conclude il Consiglio Nazionale - a recepire la proposta degli Onorevoli Mantini e D'Ippolito Vitale; auspichiamo ora che il Ministro Severino predisponga con la massima urgenza il relativo decreto".
Tutti d'accordo, quindi, ma di fatto dal 24 gennaio di quest'anno, con l'abrogazione delle tariffe professionali la determinazione degli importi a base d'asta per i servizi di architettura e di ingegneria è lasciata alla discrezione del Responsabile del Procedimento e con tale situazione si potrà verificare che due servizi di architettura e di ingegneria della stessa tipologia e di analogo importo potranno avere due importi a base d'asta anche enormemente differenti.
Ci chiediamo, anche che valore possono avere le soglie di riferimento di 40.000, 100.000 e 200.000 euro quando gli importi sono determinati con una totale discrezionalità.
© Riproduzione riservata
Evidentemente non si tratta di nulla di certo ma di un impegno del Governo nel valutare l'opportunità di definire parametri di riferimento che, di fatto, dovrebbero sostituire le tariffe professionali sin'ora utilizzate per la determinazione dei corrispettivi da porre a base d'asta nel caso di gare per l'affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria.
In riferimento alla possibile introduzione di tali "nuovi parametri" il Consiglio nazionale degli Architetti ha diramato un comunicato stampa in cui viene espressa soddisfazione "per il fatto che il Governo abbia accolto l'ordine del giorno presentato dagli Onorevoli Pierluigi Mantini e Ida D'Ippolito Vitale dell'UDC che lo impegna, tra l'altro, a garantire ai comuni e agli enti pubblici parametri di riferimento per la valutazione preventiva dei servizi professionali da affidare con gara".
Nel comunicatio stampa, il CNAPPC precisa anche che "l'eliminazione dei riferimenti tariffari in materia di lavori pubblici ha, infatti, innescato un processo di paralisi delle gare per l'affidamento dei servizi professionali in quanto i responsabili delle pubbliche amministrazioni si sono trovati nell'impossibilità di stimare in modo oggettivo, e non contestabile, i contenuti economici delle prestazioni poste a base d'asta. Questa situazione andava ad aggravare pesantemente il settore dei lavori pubblici già fortemente penalizzato dalla crisi economica e dalla sempre più grave carenza di risorse destinate ai servizi professionali ed alle opere pubbliche".
"Bene ha fatto il Governo - conclude il Consiglio Nazionale - a recepire la proposta degli Onorevoli Mantini e D'Ippolito Vitale; auspichiamo ora che il Ministro Severino predisponga con la massima urgenza il relativo decreto".
Tutti d'accordo, quindi, ma di fatto dal 24 gennaio di quest'anno, con l'abrogazione delle tariffe professionali la determinazione degli importi a base d'asta per i servizi di architettura e di ingegneria è lasciata alla discrezione del Responsabile del Procedimento e con tale situazione si potrà verificare che due servizi di architettura e di ingegneria della stessa tipologia e di analogo importo potranno avere due importi a base d'asta anche enormemente differenti.
Ci chiediamo, anche che valore possono avere le soglie di riferimento di 40.000, 100.000 e 200.000 euro quando gli importi sono determinati con una totale discrezionalità.
A cura di Gabriele
Bivona
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