Liberi Professionisti: Doccia tiepida con il POS
11/12/2013
Sembra proprio che il Parlamento voglia fare il regalo di Natale
alle Banche.
L’emendamento presentato da Enrico Zanetti deputato di Scelta civica e Vice Presidente della Commissione Finanze della Camera con la proposta di rinvio dal 1° gennaio 2014 al 1° gennaio 2015 dell’obbligo per i liberi professionisti di dotarsi di POS è stato ritenuto inammissibile.
Ricordiamo che dall’1 gennaio 2014, secondo quanto previsto dall'art. 15, comma 4 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, i professionisti saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di credito e a dotarsi quindi di POS, con conseguenti spese a loro carico ma, in verità per l’entrata in vigore dell’obbligo del POS scatterà, certamente, un rinvio tecnico dovuto al fatto che non sono stati pubblicati ancora i decreti attuativi (previsti al comma 5 del citato art. 15 del d.l. n. 179/2012 convertito dalla legge n. 221/2012) del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze con cui devono essere disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione e l’eventuale estensione dell’obbligo a ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili.
Riteniamo, poi, che, con la mancanza di pubblicazione dei decreti attuativi, l’obbligo sarebbe relativo (quali sarebbero gli importi minimi?) e, comunque, ma non ci sarebbe nessuna sanzione in caso non dovessero ottemperare a tale obbligo.
La protesta sull’obbligatorietà del POS, iniziata con i consigli nazionali delle principali professioni tecniche (architetti, ingegneri, geologi) e con alcuni sindacati (Federarchitetti e Inarsind), è proseguita anche con quella della Rete delle Professioni Tecniche (RPT), istituzione nata sulle orme del PAT (ingegneri, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali) a cui si aggiunge anche la categoria degli architetti.
Interessante, poi, lo studio condotto dall'Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, che ha analizzato i dati macroeconomici dei movimenti bancari medi in questi ultimi anni da cui è emerso che, in riferimento all'obbligo previsto dall'articolo 15, comma 4 del d.l. n. 179/2012 convertito dalla legge n. 221/2012, dall'1 gennaio 2014, i professionisti frutteranno alle banche oltre 2 miliardi di euro.
Allo studio condotto dall'Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro aveva fatto seguito quello condotto dalla RPT che ha messo in evidenza l'inutile onerosità di questa nuova misura a carico dei professionisti che prevede:
© Riproduzione riservata
L’emendamento presentato da Enrico Zanetti deputato di Scelta civica e Vice Presidente della Commissione Finanze della Camera con la proposta di rinvio dal 1° gennaio 2014 al 1° gennaio 2015 dell’obbligo per i liberi professionisti di dotarsi di POS è stato ritenuto inammissibile.
Ricordiamo che dall’1 gennaio 2014, secondo quanto previsto dall'art. 15, comma 4 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, i professionisti saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di credito e a dotarsi quindi di POS, con conseguenti spese a loro carico ma, in verità per l’entrata in vigore dell’obbligo del POS scatterà, certamente, un rinvio tecnico dovuto al fatto che non sono stati pubblicati ancora i decreti attuativi (previsti al comma 5 del citato art. 15 del d.l. n. 179/2012 convertito dalla legge n. 221/2012) del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze con cui devono essere disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione e l’eventuale estensione dell’obbligo a ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili.
Riteniamo, poi, che, con la mancanza di pubblicazione dei decreti attuativi, l’obbligo sarebbe relativo (quali sarebbero gli importi minimi?) e, comunque, ma non ci sarebbe nessuna sanzione in caso non dovessero ottemperare a tale obbligo.
La protesta sull’obbligatorietà del POS, iniziata con i consigli nazionali delle principali professioni tecniche (architetti, ingegneri, geologi) e con alcuni sindacati (Federarchitetti e Inarsind), è proseguita anche con quella della Rete delle Professioni Tecniche (RPT), istituzione nata sulle orme del PAT (ingegneri, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali) a cui si aggiunge anche la categoria degli architetti.
Interessante, poi, lo studio condotto dall'Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, che ha analizzato i dati macroeconomici dei movimenti bancari medi in questi ultimi anni da cui è emerso che, in riferimento all'obbligo previsto dall'articolo 15, comma 4 del d.l. n. 179/2012 convertito dalla legge n. 221/2012, dall'1 gennaio 2014, i professionisti frutteranno alle banche oltre 2 miliardi di euro.
Allo studio condotto dall'Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro aveva fatto seguito quello condotto dalla RPT che ha messo in evidenza l'inutile onerosità di questa nuova misura a carico dei professionisti che prevede:
- un costo di installazione del POS mediamente intorno ai 100 euro;
- un canone mensile di circa 30 euro;
- una commissione su ogni transazione che può superare il 3%,
A cura di Gabriele
Bivona
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