MASSIMO GALLIONE SUL DISASTRO DI MESSINA, SUGLI ABUSI EDILIZI E SUI RISCHI IDROGEOLOGICI ED ANTISISMICI
06/10/2009
Di fronte all’ennesima tragedia dopo l’Abruzzo, e moltissime altre,
di fronte a così tante vittime e alla diffusa offesa al paesaggio,
tutelato dalla Costituzione, non vi possono essere esitazioni. La
priorità assoluta è la sicurezza dei cittadini e il rispetto
concreto della Costituzione. Per questo motivo occorre mettere
mano al risanamento del territorio e a un deciso inasprimento
delle pene per gli abusi edilizi. Governo e Regioni devono
investire su di una urbanistica di qualità e di risanamento
delle nostre città. Come ha sottolineato il Presidente della
Repubblica Napolitano, con il quale il Consiglio Nazionale
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
(CNAPPC) concorda pienamente, è’ necessario scegliere tra alcune
grandi opere ed un massiccio piano di messa in sicurezza del
paese.”
Lo ha detto dichiarato Massimo Gallione, Presidente del CNAPPC, intervenendo sulla tragedia del messinese.
“Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra, - ha aggiunto - il 70 % e del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualità architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con più precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, ad un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico”
“Etica, regole, controlli, piani urbanistici e geologici di qualità, oculata semplificazione ed unificazione delle norme, in luogo di abusi, cinismo, disinteresse, malaffare: le istituzioni nazionali e regionali possono decidere di dare al paese un'altra possibilità e su questo si giocano molto della loro credibilità di classe dirigente”.
Fonte: www.awn.it
© Riproduzione riservata
Lo ha detto dichiarato Massimo Gallione, Presidente del CNAPPC, intervenendo sulla tragedia del messinese.
“Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra, - ha aggiunto - il 70 % e del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualità architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con più precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, ad un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico”
“Etica, regole, controlli, piani urbanistici e geologici di qualità, oculata semplificazione ed unificazione delle norme, in luogo di abusi, cinismo, disinteresse, malaffare: le istituzioni nazionali e regionali possono decidere di dare al paese un'altra possibilità e su questo si giocano molto della loro credibilità di classe dirigente”.
Fonte: www.awn.it
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