MIT: Le linee guida per la manutenzione dei viadotti
20/08/2019
Presentate al Ministero dei Trasporti e delle
Infrastrutture (MIT) le linee guida per la
manutenzione dei viadotti. Un pool di esperti delle
Università, della Direzione Vigilanza sulle Concessionarie
autostradali e dell'Ufficio Tecnico Ispettivo (UIT) di Roma hanno
presentato i risultati delle verifiche "straordinarie"
effettuate sulla rete autostradale italiana, condotti fra
settembre 2018 e luglio 2019, ed un nuovo modo di concepire le
attività di manutenzione delle opere esistenti.
In meno di un anno sono stati effettuati 180
sopralluoghi sui viadotti di tutta le rete autostradale,
che hanno evidenziato, in molti casi, uno stato di degrado
piuttosto avanzato. A dirlo il capo dell'UIT di Roma,
Placido Migliorino, il quale ha aggiunto che le
verifiche effettuate per accertare anche la "transitabilità
provvisoria" ed hanno portato, in talune situazioni, alla
totale interdizione del traffico in attesa che vengano effettuati i
lavori di manutenzione.
"E' cambiato modello del rapporto fra Stato e
Concessionario, lo Stato è tornato a fare lo Stato", ha
dichiarato il Ministro Danilo Toninelli, spiegando
che in precedenza la gran parte dei controlli veniva fatta sul
sedime autostradale (buche, stato dei guardrail ecc.), senza
valutare lo stato di salute e la tenuta del viadotto.
"Il modello per la manutenzione lo fissa lo Stato ed i
Concessionari si devono adeguare", ha affermato il Ministro,
aggiungendo che non accadrà più che "le Concessionarie i calcoli se
li fanno a casa da sole" e non ci saranno più eventi come il Ponte
Morandi, dove "sembrava che tutto andasse bene".
Il nuovo modello - ha detto Toninelli - verrà
applicato, non solo sui 2mila chilometri di autostrade del
Cendo-Sud sottoposte alla vigilanza dell'UIT di Roma, ma
"verrà applicato anche agli altri 4 mila
chilometri".
Dalla verifica straordinaria effettuata è emerso che, nelle
prove di carico, venivano utilizzati i carichi di
progetto, quelli vigenti dal 1962, mentre le linee
guida impongono di applicare i carichi attuali indicati dalla
nuova normativa (DM/346/2014). Tra le prove di
carico effettuate e ancora da effettuarsi nei prossimi 12 mesi, ne
sono emerse alcune più significative, che hanno messo in luce una
serie di criticità.
Anche le valutazioni sulla precompressione hanno
messo in luce alcuni problemi, in quanto le Concessionarie
riportavano normalmente quelle del progetto originario, mentre la
realtà ha messo in luce che difficilmente la precompressione
residua sta dentro il limite del 20% e spesso è superiore
al 30%. Altro problema riguardava la mancata verifica
puntuale degli apparecchi di appoggio (rilevatori sismici).
Dalle verifiche effettuate è emerso un quadro preciso, che ha
consentito di formulare delle linee guida per la
manutenzione: veridiche si sicurezza e funzionalità ma
monitorare costantemente, ispezioni a cadenza trimestrale,
verifiche non meramente visive, l'utilizzo di un'analisi
multicriteria che tenga conto del rischio specifico (criticità
manutentiva, invecchiamento, pericolosità sismica, vulnerabilità di
precopressione, esposizione al traffico e rispetto all'ambiente
ecc.).
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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