MORTI SUL LAVORO:DATI PREOCCUPANTI
01/06/2007
I dati trasmessi dall’Eurispes relativamente alle morti sul lavoro
sono proprio preoccupanti: 5.252 dal dal 2003 al 2006.
Ogni anno in Italia muoiono in media 1.376 persone per infortuni sul lavoro, delle quali il 70% perdono la vita per cadute dall’alto da impalcature in edilizia, ribaltamento dal trattore in agricoltura, incidente stradale nel trasporto merci pericolose per le eccessive ore trascorse alla guida.
L’età media degli infortuni, inoltre, è di circa 37 anni: se si considera una vita media di 79 anni, quindi, il totale degli anni perduti si aggira a circa 58 mila.
Circa distribuzione territoriale degli incidenti, capofila è la Lombardia con 183 infortuni mortali nel 2005, seguita immediatamente dall'Emilia Romagna (136 morti) e dal Lazio (105 morti). In fondo alla “classifica” si colloca, invece, la Valle d'Aosta con “soli” 2 morti sul lavoro nel 2005.
Settorialmente, poi, l’agricoltura registra un picco nel 2004 con un incremento del 36% rispetto ai dati del 2003; nel settore dell’industria, invece, si registra una tendenza negativa attraverso un decremento medio, rispetto al 2003, del 10%.
“Il rapporto è francamente impressionante”, osserva Daniele Capezzone, presidente della commissione attività produttive della camera, sottolineando che è necessario “intensificare i controlli sulle imprese” anzichè “vessarle in modo eccessivo dal punto di vista fiscale.
Gli infortuni mostrano una preoccupante carenza di controlli nell’attuazione delle norme di legge a tutela dei lavoratori.
Servono più controlli nelle aziende per frenare il fenomeno triste delle morti sul lavoro. Invece di accanirsi su questioni burocratiche sarebbe necessaria una vigilanza su questo tema”.
E ancora, “bisogna intervenire, eliminandolo, sul meccanismo dei sub-appalti” considerato che circa l'85% degli incidenti mortali avviene proprio in tale ambito.
© Riproduzione riservata
Ogni anno in Italia muoiono in media 1.376 persone per infortuni sul lavoro, delle quali il 70% perdono la vita per cadute dall’alto da impalcature in edilizia, ribaltamento dal trattore in agricoltura, incidente stradale nel trasporto merci pericolose per le eccessive ore trascorse alla guida.
L’età media degli infortuni, inoltre, è di circa 37 anni: se si considera una vita media di 79 anni, quindi, il totale degli anni perduti si aggira a circa 58 mila.
Circa distribuzione territoriale degli incidenti, capofila è la Lombardia con 183 infortuni mortali nel 2005, seguita immediatamente dall'Emilia Romagna (136 morti) e dal Lazio (105 morti). In fondo alla “classifica” si colloca, invece, la Valle d'Aosta con “soli” 2 morti sul lavoro nel 2005.
Settorialmente, poi, l’agricoltura registra un picco nel 2004 con un incremento del 36% rispetto ai dati del 2003; nel settore dell’industria, invece, si registra una tendenza negativa attraverso un decremento medio, rispetto al 2003, del 10%.
“Il rapporto è francamente impressionante”, osserva Daniele Capezzone, presidente della commissione attività produttive della camera, sottolineando che è necessario “intensificare i controlli sulle imprese” anzichè “vessarle in modo eccessivo dal punto di vista fiscale.
Gli infortuni mostrano una preoccupante carenza di controlli nell’attuazione delle norme di legge a tutela dei lavoratori.
Servono più controlli nelle aziende per frenare il fenomeno triste delle morti sul lavoro. Invece di accanirsi su questioni burocratiche sarebbe necessaria una vigilanza su questo tema”.
E ancora, “bisogna intervenire, eliminandolo, sul meccanismo dei sub-appalti” considerato che circa l'85% degli incidenti mortali avviene proprio in tale ambito.
A cura di Paola
Bivona
© Riproduzione riservata