Manovra, Salvini incontra le imprese. Boccia: 4 miliardi per evitare la procedura di infrazione”
10/12/2018
Ieri il Vice Premier Matteo Salvini ha incontrato ieri al Viminale i vertici delle 12 associazioni imprenditoriali che lunedì scorso avevano protestato a Torino a sostegno del Tav e contro la manovra: Ance, Confapi, Confindustria, Confartigianato, Casartigiani, CNA, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltura, Confecooperative e Legacoop.
“Oggi per la prima volta dall’insediamento il governo ha convocato i rappresentanti del mondo dell’economia e riusciamo a dialogare in termini di confronto. Il clima e il dialogo sono sicuramente andati bene, ora però aspettiamo i fatti”. È questo il giudizio del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che dopo un’apertura di credito alla Lega aveva nettamente criticato l’esecutivo.
"Il clima e il dialogo sono sicuramente andati bene, ora però aspettiamo i fatti - ha aggiunto il Presidente Boccia - Due ore positive con imprenditori e associazioni di categoria, incontro concreto, proficuo. Inizia un percorso comune che parte dal lavoro, stop burocrazia, sviluppo infrastrutture per rilancio dell'economia e del paese".
Boccia ha sottolineato al termine del vertice che "un elemento importante è che la trattativa con l'Ue per evitare una procedura infrazione è ora nelle mani del premier, assume determinazione e legittimazione politica. E dunque c'è l'auspicio che non si entri in procedura che potrebbe comportare effetti negativi come la chiusura dei fondi di coesione e un rientro forzato del debito. Abbiamo espresso le premure delle imprese a partire dal rallentamento dell'economia globale e sia Matteo Salvini che il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ne hanno preso atto - ha aggiunto - Se la crescita non dovesse esserci, il governo dovrebbe correggere la manovra in corso, e dunque sarebbe opportuno pensarci prima". Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia durante l’incontro delle categorie produttive a sostegno del Tav a Torino ha aggiunto che “Se fossi in Conte convocherei i due vicepremier e gli chiederei di togliere due miliardi per uno visto che per evitare la procedura d’infrazione bastano 4 miliardi. Se qualcuno rifiutasse mi dimetterei e denuncerei all’opinione pubblica chi non vuole arretrare”.
Rispondendo, poi, ad una domanda sul fatto che l'Italia rischi una recessione, Boccia ha detto che "è possibile, il governo penso ne sia consapevole, l'appello del ministro Salvini a una compattezza nel 2019 che non sarà un anno facile, e il fatto che il governo inizi ad ascoltare le ragioni dello sviluppo e della crescita, significa che c'è una consapevolezza del governo che noi leggiamo in chiave positiva".
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A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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