Manovra bis, Robin Tax alle rinnovabili

02/09/2011

Un'altra scure si abbatte sulle rinnovabili. Sembrerebbe, infatti, che dopo il passaggio dal terzo al quarto conto energia gli imprenditori della green economy debbano far fronte all'estensione della tassazione supplementare prevista dalla manovra bis approvata ad agosto.

Dure le reazioni dei principali attori del settore.
Segnaliamo l'appello del Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli, rivolto a tutte le forze politiche e a tutti i gruppi parlamentari. In particolare, Zorzoli, ha affermato che la tassa risulta particolarmente iniqua per il settore industriale colpito non più di 5 mesi fa con il taglio del 22% del valore dei Certificati Verdi e con il Decreto sul IV Conto Energia, che ha significativamente ridotto gli incentivi per il fotovoltaico. Secondo quanto dichiarato dal Presidente Zorzoli, se la nuova imposizione fiscale verrà confermata, il rischio è che vengano messe in serie difficoltà le aziende già oggi proprietarie di impianti a energie rinnovabili in esercizio, rallentando il processo di sviluppo di nuovi progetti con gravi ripercussioni per il nostro paese sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

Segnaliamo anche le preoccupazioni di Averaldo Farri, consigliere delegato di Power-One, azienda di Terranova Bracciolini in provincia di Arezzo, leader nel settore degli inverter fotovoltaici in Italia. "Anche noi uniamo la nostra voce a chi protesta per l'estensione della Robin Tax alle rinnovabili - afferma Farri - la verità è che non riusciamo a fare impresa in queste condizioni. Non è possibile pianificare investimenti, assunzioni, politiche industriali e commerciali in queste condizioni di incertezza. In 18 mesi, le condizioni di legge sulle energie rinnovabili sono state cambiate sei volte: a marzo 2010 avevamo il II conto energia, a maggio 2011 è stato varato il decreto salva Alcoa che ha esteso le condizioni del II conte energia al giugno 2011, ad agosto 2010 è stato varato il III conto energia che avrebbe dovuto entrare in vigore a luglio 2011, a marzo 2011 è intervenuto il decreto ammazza rinnovabili, a maggio 2011 è stato varato il IV conto energia che entrava in vigore a luglio 2011, con però un'estensione del III conto energia fino a fine agosto 2011 per color i quali avevano cominciato gli impianti in gennaio e febbraio 2011, ad agosto 2011 si introduce la Robin Tax su un sistema incentivante che a maggio era gia' stato tagliato del 30%".
"E' veramente complicato lavorare in queste condizioni - continua Farri - specialmente nella consapevolezza che solo l'IVA sul fotovoltaico ha fruttato allo Stato almeno 1 miliardo di Euro nell'anno 2010, che il sistema ha creato 35 mila nuovi posti di lavoro in due anni, che siamo la sola industria che cresce e che dà prospettive di lungo termine al settore energetico italiano. Come impresa siamo sconcertati ed è l'unico commento che possiamo fare in questa situazione".

Anche Federconsumatori si è opposta alla manovra del Governo che porterà aumenti alle tasse sulle attività di produzione e distribuzione dell'elettricità e del gas.

A tal proposito, alleghiamo la segnalazione dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas al parlamento e al governo in ordine ad alcuni effetti dell'art. 7 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 nei settori dell'energia. L'AEEG boccia totalmente la manovra economica in quanto porrebbe rischi per la sicurezza energetica del Paese, impattando sugli investimenti in infrastrutture, ostacolo allo sviluppo delle rinnovabili e causerebbe un aumento dei prezzi per i consumatori. "Si deve considerare - ha sottolineato il Garante per l'energia - che il contesto di mercato in cui interviene la manovra in analisi è sensibilmente diverso rispetto a quello in essere a giugno 2008", quando fu introdotta la prima Robin tax, studiata per redistribuire i profitti delle aziende petrolifere in un momento in cui il barile sfiorava i 140 dollari. L'aumento dell'addizionale Ires rischia di colpire il settore termoelettrico proprio nel momento di sua maggiore debolezza, riducendo la capacità di fare fronte al momento di transitorio eccesso di capacità produttiva e di ridurre, quindi, la capacità del sistema di operare in sicurezza nel medio periodo, quando la ripresa della domanda, la contrazione attesa delle importazioni dall'estero e le aumentate esigenze di riserva poste dallo sviluppo delle rinnovabili richiederanno di poter disporre di capacità produttiva tradizionale per quantità non inferiori a quelle attuali".

Gravi criticità anche sulle rinnovabili. La Robin Tax porterà, infatti, una possibile e ulteriore riduzione della propensione all'investimento in un settore fondamentale per la gestione delle problematiche ambientali e la crescita sostenibile dell'economia.

A cura di Ilenia Cicirello


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Segnalazione AEEG