Manovra bis: arriva una stentata fiducia dalla Camera
15/09/2011
La Camera dei Deputati, con 316 voti favorevoli e 302 contrari, ha
votato la questione di fiducia posta dal Ministro per i rapporti
con il Parlamento, Elio Vito, a nome del Governo,
sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli
aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge, nel testo
della Commissione identico a quello approvato dal Senato, di
conversione del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante
ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per
lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della
distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.
Come già anticipato, la fiducia della Camera dei Deputati arriva sullo stesso testo licenziato dal Senato dove il decreto, approvato dal governo a ridosso di ferragosto per fronteggiare le forti tensioni sui mercati finanziari, è stato profondamente modificato raggiungendo quota 53,3 miliardi nel 2013, anno in cui è previsto il pareggio di bilancio.
Non si è fatto attendere il commento del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che l'ha definita: "Una manovra tutta tasse". "Questa manovra non è come l'avremmo voluta noi, non risolve i problemi dell'Italia: se non torniamo a crescere sarà insufficiente, e la manovra non ha nulla per la crescita". "La manovra - continua - non ha nulla di strutturale se non poche cose. È tutta tasse. Servono riforme profonde o il Paese rischia molto".
Tra le principali misure del provvedimento, segnaliamo:
Per quanto concerne il contributo di solidarietà, questo sarà applicato nella misura del 3% della quota di reddito complessivo superiore a 300mila euro lordi annui, a decorrere dall'1 gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2013. Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia e delle finanze, potrà comunque prorogare la super tassa anche dopo il 2013 fino al raggiungimento del pareggio di bilancio.
Fronte pensioni: viene innalzata l'età per la pensioni alle lavoratrici del settore privato. Si parte nel 2014 per concludere il processo nel 2026 quando per ritirarsi saranno necessari 65 anni. La precedente versione della manovra prevedeva lo stesso percorso ma in un lasso di tempo slittato in avanti: 2016-2028.
Innalzamento Iva al 21 per cento dal quale si prevede un gettito annuo di circa 4,2 miliardi a regime. 700 milioni per l'anno 2011.
Capitolo Sistri (sistema di tracciabilità dei rifiuti) - Entrerà definitivamente in vigore a partire dal 9 febbraio 2012. La norma prevede "un adeguato periodo transitorio" per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema e l'efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al Sistri: a partire dalla conversione del decreto e fino al 15 dicembre ci sarà la "verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell'eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l'obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti". Gli operatori che producono esclusivamente rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione regolati per legge, "possono delegare la realizzazione dei propri adempimenti relativi al Sistri ai consorzi di recupero".
Contratti lavoro - Prevista dall'articolo 8 la possibilità di derogare dalle norme nazionali sulla base di accordi aziendali o territoriali. Ma a patto che siano sottoscritti da rappresentanze sindacali maggioritarie. Tali intese possono essere finalizzate tra l'altro a maggiore occupazione, emersione del lavoro irregolare, incrementi di competitività e di salario, gestione di crisi aziendali e occupazionali, investimenti e nuove attività.
Segnaliamo, infine, il capitolo liberalizzazioni, con il quale sono abrogate "le indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche" fatta eccezione per taxi, noleggio con conducente e farmacie.
© Riproduzione riservata
Come già anticipato, la fiducia della Camera dei Deputati arriva sullo stesso testo licenziato dal Senato dove il decreto, approvato dal governo a ridosso di ferragosto per fronteggiare le forti tensioni sui mercati finanziari, è stato profondamente modificato raggiungendo quota 53,3 miliardi nel 2013, anno in cui è previsto il pareggio di bilancio.
Non si è fatto attendere il commento del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che l'ha definita: "Una manovra tutta tasse". "Questa manovra non è come l'avremmo voluta noi, non risolve i problemi dell'Italia: se non torniamo a crescere sarà insufficiente, e la manovra non ha nulla per la crescita". "La manovra - continua - non ha nulla di strutturale se non poche cose. È tutta tasse. Servono riforme profonde o il Paese rischia molto".
Tra le principali misure del provvedimento, segnaliamo:
- il contributo di solidarietà del 3% per i super ricchi;
- l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne;
- l'aumento dal 20% al 21% dell'Iva;
- il taglio delle agevolazioni fiscali;
- entrata in vigore del SISTRI a partire dal 9 febbraio 2012;
- licenziamenti più facili.
Per quanto concerne il contributo di solidarietà, questo sarà applicato nella misura del 3% della quota di reddito complessivo superiore a 300mila euro lordi annui, a decorrere dall'1 gennaio 2011 e fino al 31 dicembre 2013. Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia e delle finanze, potrà comunque prorogare la super tassa anche dopo il 2013 fino al raggiungimento del pareggio di bilancio.
Fronte pensioni: viene innalzata l'età per la pensioni alle lavoratrici del settore privato. Si parte nel 2014 per concludere il processo nel 2026 quando per ritirarsi saranno necessari 65 anni. La precedente versione della manovra prevedeva lo stesso percorso ma in un lasso di tempo slittato in avanti: 2016-2028.
Innalzamento Iva al 21 per cento dal quale si prevede un gettito annuo di circa 4,2 miliardi a regime. 700 milioni per l'anno 2011.
Capitolo Sistri (sistema di tracciabilità dei rifiuti) - Entrerà definitivamente in vigore a partire dal 9 febbraio 2012. La norma prevede "un adeguato periodo transitorio" per consentire la progressiva entrata in operatività del Sistema e l'efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse al Sistri: a partire dalla conversione del decreto e fino al 15 dicembre ci sarà la "verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell'eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplice rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l'obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti". Gli operatori che producono esclusivamente rifiuti soggetti a ritiro obbligatorio da parte di sistemi di gestione regolati per legge, "possono delegare la realizzazione dei propri adempimenti relativi al Sistri ai consorzi di recupero".
Contratti lavoro - Prevista dall'articolo 8 la possibilità di derogare dalle norme nazionali sulla base di accordi aziendali o territoriali. Ma a patto che siano sottoscritti da rappresentanze sindacali maggioritarie. Tali intese possono essere finalizzate tra l'altro a maggiore occupazione, emersione del lavoro irregolare, incrementi di competitività e di salario, gestione di crisi aziendali e occupazionali, investimenti e nuove attività.
Segnaliamo, infine, il capitolo liberalizzazioni, con il quale sono abrogate "le indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche" fatta eccezione per taxi, noleggio con conducente e farmacie.
A cura di Ilenia
Cicirello
© Riproduzione riservata