Mutui: meno precari e più under 30
13/02/2018
Negli ultimi anni la percentuale di lavoratori con contratto a tempo indeterminato e di Under 30 che si sono rivolti ad un istituto di credito per richiedere un mutuo è aumentata così come l'attenzione data loro dalle banche. È questa una delle principali evidenze emerse dall’approfondita analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it, che hanno voluto fotografare l’evoluzione del settore mutui attraverso l’esame di un campione di 50.000 domande di finanziamento per l’acquisto di un immobile (sia esso prima o seconda casa) presentate tramite i due portali tra l’1 gennaio 2013 e il 31 dicembre 2017 e i cui risultati sono stati in parte anticipati da Il Sole 24 Ore.
Mutui, aumentano gli indeterminati, calano i
precari
Il primo dato che emerge dall’analisi è quello legato ai
lavoratori con contratto a tempo indeterminato,
che nel corso dei quattro anni hanno visto incrementare
notevolmente la loro quota percentuale sul totale dei
richiedenti; se si guarda alle domande di
finanziamento la percentuale di aspiranti mutuatari con
contratto di lavoro a tempo indeterminato è passata dal 77% del
2013 all’81% del 2017. Se si guarda invece ai
mutui erogati, nel 2013 quelli concessi a
lavoratori con contratto a tempo indeterminato erano l‘81% del
totale mentre nel 2017 sono diventati l’86%.
Nello stesso periodo, invece, è diminuita la quota
percentuale di lavoratori a tempo determinato che si sono
rivolti alle banche; se si guarda al totale richieste di mutuo, il
valore è passato dal 3% del 2013 al 2% del 2017, se invece si
guarda ai mutui erogati è calato dal 2,4% all’1,9%.
«Da un lato i dati indicano che l’aumento generale della fiducia dei consumatori e il miglioramento delle condizioni lavorative hanno contribuito a far crescere la richiesta di mutui da parte di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato», spiega Ivano Cresto, responsabile BU mutui di Facile.it. «Dall’altro lato, però, fanno pensare ad un atteggiamento più prudente da parte delle banche, che considerano la stabilità lavorativa ormai come elemento fondamentale per concedere un mutuo. Fattore che, in assenza di garanti terzi, limita fortemente la possibilità che un lavoratore precario riesca ad ottenere un prestito.».
Aumentano gli Under 30 con contratto a tempo
indeterminato. Effetto Jobs Act?
Altro importante cambiamento nella domanda di mutui è stato
fotografato nel segmento degli Under 30 che si
rivolgono ad una banca e, in particolare, di quelli con
contratto e tempo indeterminato, categoria che nel
corso dei 4 anni è cresciuta erodendo sempre di
più la fetta di giovani con contratto a tempo determinato e liberi
professionisti.
Analizzando le richieste di mutuo, la
percentuale di aspiranti mutuatari con meno di
trent’anni è aumentatasensibilmente,
passando dal 3% del 2013 ad addirittura il
31% di fine 2017. Per questa categoria di
richiedenti sono cambiate anche le condizioni lavorative dichiarate
nel momento in cui è stata presentata domanda; se nel 2013 solo il
75,55% aveva un contratto a tempo indeterminato, nel 2017 la
percentuale è salita di oltre 9 punti arrivando all’84,66%.
Trend analogo emerge dall’analisi dei mutui
erogati; la percentuale di Under 30 che è riuscita
a ottenere il finanziamento è passata dal 2% del totale
nel 2013 al 12% nel 2017 e tra questi, la
percentuale di giovani con contratto a tempo indeterminato è
cresciuta dal 70% del 2013 all’87,29% del 2017.
«I dati riflettono i cambiamenti che nel corso degli ultimi anni hanno coinvolto il mercato del lavoro», continua Cresto, «La percentuale di mutuatari under 30 con contratto a tempo indeterminato, ad esempio, è variata notevolmente a ridosso e subito dopo il Jobs Act; nel 2014 era il 78,57%, è diventata l'82,76% nel 2015, nel 2016 è esplosa arrivando al 91,45% e poi è calata nuovamente nel 2017 raggiungendo, come detto, l’87,29%.».
Aumentano gli importi, diminuisce l’età
media
Il miglioramento delle condizioni generali insieme ai tassi di
interesse da tempo ai minimi storici hanno determinato non solo un
aumento percentuale dei lavoratori a tempo indeterminato e degli
Under 30 che si sono rivolti alle banche, ma anche una
crescita di quanto questi hanno richiesto e
ottenuto.
L’importo medio richiesto dai lavoratori a tempo
indeterminato è passato dai 122.600 euro del 2013 ai
130.237 euro (+6,2%); l'erogato,
invece, è aumentato da 117.700 euro del 2013 ai 128.770 euro del
2017 (+9,4%).
Anche gli Under 30 hanno chiesto e ottenuto
importi più elevati; la richiesta media è passata da 104.623 euro
del 2013 a 122.900 euro del 2017 (+17,5%),
l'erogato da 101.900 euro a 121.460 euro
(+19,2%).
Il progressivo aumento della quota di Under 30 ha determinato, inoltre, una diminuzione dell’età media dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato che si sono rivolti a un istituto di credito; tra coloro che hanno ottenuto il mutuo, l’età media è passata da 42 a 39 anni (- 7%), mentre se ci si limita ai richiedenti la riduzione è stata del 9%.
A cura di Ufficio Stampa Facile.it SpA
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