NUBIFRAGIO MESSINA: 18 MORTI, 35 DISPERSI E 70 RICOVERATI
03/10/2009
Bilancio provvisorio ed estremamente pesante del nubifragio che
si è abbattuto nel messinese; lo ha fornito la Prefettura di
Messina e si tratta di 18 morti, 35 dispersi, 70 persone
ricoverate in ospedale ed oltre 400 sfollati.
Nel corso della notte tra l’1 ed il 2 ottobre con l’aumento delle precipitazioni, la zona costiera compresa tra i comuni di Galati e Scaletta Zanclea è stata interessata da frane e colate di fango che hanno interrotto in più punti il sistema viario, la ferrovia e l´autostrada. Chiuse per frana l’autostrada a A/18 Messina-Catania, la strada statale 114 e il tratto ferroviario all'altezza di Giampilieri - Scaletta.
Le colate hanno invaso le strade, i piani terra, i seminterrati ed i sottopassi nei centri abitati, bloccando per molte ore numerosi automobilisti.
L’ALLUVIONE IN UN VIDEO AMATORIALE
In verità si tratta di un disastro annunciato perché già nel
2007 Giampilieri era stato devastato dalla pioggia e perché
tutto la fragilità dei Peloritani, monti geologicamente giovani e
pertanto soggetti più di altri a fenomeni franosi, è stata
accentuata dalla cementificazione selvaggia e dal mancato
rispetto della natura con aperture piste su pendii, occupazione di
alvei di fiumare e torrenti e tanto altro con opere abusive o non
si sa come autorizzate.
Ed in questi casi è lecito chiedersi come è stato possibile tutto ciò con norme che se rispettate dovrebbero consentire di evitare tragedie di questo tipo?
Certamente perché non ci sono norme che tengono ed occorrerebbe, prima di scriverle, incidere sulla coscienza e sulla morale di coloro che dovrebbero applicarle ed utilizzarle.
A parte il momento critico successivo all’evento calamitoso occorerebbe adesso che la Regione Siciliana con l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente intervenga immediatamente per dire basta a tutte quelle situazioni di abusivismo delle periferie delle grandi città, dei piccoli centri e delle coste e provveda, nei casi possibili, ad un recupero e riordino delle stesse rendendo sicuro quel patrimonio che, in atto, non lo è.
Occorrerebbe un atto di coraggio, anche impopolare, che renda sicura la vita di migliaia di persone che non sono i veri colpevoli dell’abusivismo che devono essere ricercati tra coloro che con il loro silenzio hanno permesso questi disastri e tutti gli altri che si potranno verificare.
Mentre il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza, il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è arrivato sul posto per coordinare i soccorsi.
Molte frazioni del capoluogo siciliano e diversi comuni della provincia sono isolati e gran parte delle operazioni di soccorso vengono compiute via mare.
Frane, crolli e allagamenti hanno devastato alcuni comuni del messinese. Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga, Giampilieri e Messina sud sono le zone più colpite.
Circa 500 soccorritori sono all’opera, divisi tra Vigili del Fuoco, confluiti da tutta la Sicilia, dalla Calabria, da Napoli e da Roma.
Un centinaio di genieri dell'esercito della brigata Aosta, sono arrivati da Palermo, mentre tecnici della Polizia e dei Carabinieri si aggiungono ai volontari.
Malgrado lo spiegamento di forze, l'opera di soccorso non è facile: ci sono grosse difficoltà per i soccorritori a raggiungere alcune zone: la strada per Giampilieri Superiore è rimasta interrotta per molte ore, a causa di una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. In tarda serata i mezzi di soccorso sono riusciti a sbloccare la strada, mentre gli sfollati che si trovavano nella scuola elementare del paese trascorreranno la notte in alcuni alberghi di Messina.
La situazione più critica si registra a Giampilieri, dove è franato un intero costone roccioso. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che sulla sciagura riferirà in Senato martedì prossimo, ha parlato di ''una situazione davvero critica''. Intanto la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta per disastro colposo.
Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, con un'ordinanza ha disposto per oggi la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio comunale. Incessanti continuano i soccorsi, a cui partecipano uomini della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, forze dell'ordine e militari dell'esercito, in molti casi impegnati a scavare nel fango alla ricerca di dispersi, oltre che a portare in salvo le persone che sono ancora in situazioni di pericolo. Sulla spiaggia di Scaletta Zanclea sono stati recuperati dai Vigili del Fuoco alcuni corpi trascinati dalla corrente dei torrenti in piena.
© Riproduzione riservata
Nel corso della notte tra l’1 ed il 2 ottobre con l’aumento delle precipitazioni, la zona costiera compresa tra i comuni di Galati e Scaletta Zanclea è stata interessata da frane e colate di fango che hanno interrotto in più punti il sistema viario, la ferrovia e l´autostrada. Chiuse per frana l’autostrada a A/18 Messina-Catania, la strada statale 114 e il tratto ferroviario all'altezza di Giampilieri - Scaletta.
Le colate hanno invaso le strade, i piani terra, i seminterrati ed i sottopassi nei centri abitati, bloccando per molte ore numerosi automobilisti.
L’ALLUVIONE IN UN VIDEO AMATORIALE
Ed in questi casi è lecito chiedersi come è stato possibile tutto ciò con norme che se rispettate dovrebbero consentire di evitare tragedie di questo tipo?
Certamente perché non ci sono norme che tengono ed occorrerebbe, prima di scriverle, incidere sulla coscienza e sulla morale di coloro che dovrebbero applicarle ed utilizzarle.
A parte il momento critico successivo all’evento calamitoso occorerebbe adesso che la Regione Siciliana con l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente intervenga immediatamente per dire basta a tutte quelle situazioni di abusivismo delle periferie delle grandi città, dei piccoli centri e delle coste e provveda, nei casi possibili, ad un recupero e riordino delle stesse rendendo sicuro quel patrimonio che, in atto, non lo è.
Occorrerebbe un atto di coraggio, anche impopolare, che renda sicura la vita di migliaia di persone che non sono i veri colpevoli dell’abusivismo che devono essere ricercati tra coloro che con il loro silenzio hanno permesso questi disastri e tutti gli altri che si potranno verificare.
Mentre il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza, il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso è arrivato sul posto per coordinare i soccorsi.
Molte frazioni del capoluogo siciliano e diversi comuni della provincia sono isolati e gran parte delle operazioni di soccorso vengono compiute via mare.
Frane, crolli e allagamenti hanno devastato alcuni comuni del messinese. Scaletta Zanclea, Santo Stefano Briga, Giampilieri e Messina sud sono le zone più colpite.
Circa 500 soccorritori sono all’opera, divisi tra Vigili del Fuoco, confluiti da tutta la Sicilia, dalla Calabria, da Napoli e da Roma.
Un centinaio di genieri dell'esercito della brigata Aosta, sono arrivati da Palermo, mentre tecnici della Polizia e dei Carabinieri si aggiungono ai volontari.
Malgrado lo spiegamento di forze, l'opera di soccorso non è facile: ci sono grosse difficoltà per i soccorritori a raggiungere alcune zone: la strada per Giampilieri Superiore è rimasta interrotta per molte ore, a causa di una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. In tarda serata i mezzi di soccorso sono riusciti a sbloccare la strada, mentre gli sfollati che si trovavano nella scuola elementare del paese trascorreranno la notte in alcuni alberghi di Messina.
La situazione più critica si registra a Giampilieri, dove è franato un intero costone roccioso. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che sulla sciagura riferirà in Senato martedì prossimo, ha parlato di ''una situazione davvero critica''. Intanto la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta per disastro colposo.
Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, con un'ordinanza ha disposto per oggi la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio comunale. Incessanti continuano i soccorsi, a cui partecipano uomini della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, forze dell'ordine e militari dell'esercito, in molti casi impegnati a scavare nel fango alla ricerca di dispersi, oltre che a portare in salvo le persone che sono ancora in situazioni di pericolo. Sulla spiaggia di Scaletta Zanclea sono stati recuperati dai Vigili del Fuoco alcuni corpi trascinati dalla corrente dei torrenti in piena.
A cura di Paolo
Oreto
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