Nuova rete professioni tecniche: anche gli architetti oltre alle tradizionali categorie aderenti al PAT

01/07/2013

La settimana scorsa è stata costituita la "Associazione Nazionale Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica", o più brevemente "PAT" che mette insieme gli architetti agli altri professionisti dell’area tecnica, precedentemente riuniti nel PAT (ingegneri, geologi, periti industriali, geometri, periti agrari, chimici, tecnologi alimentari, dottori agronomi e forestali).
Si tratta, quindi, di un PAT allargato agli architetti e l’obiettivo è quello di mettere assieme risorse, competenze e organizzazione, al fine di offrire nuove concrete proposte per lo sviluppo del Paese.
La firma dell’atto costitutivo è stata apposta presso la sede del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ed i Consigli Nazionali dei singoli organismi che rappresentano i circa 600 mila professionisti dell’area tecnica hanno sottoscritto il realtivo statuto.

"Le forze in campo sono ormai schierate e siamo consapevoli che grazie all’apporto del sapere e della professionalità di ciascuno possano arrivare soluzioni positive, frutto della concertazione e del confronto tra chi ha davvero a cuore il futuro del Paese Italia". Con queste parole i rappresentanti dei professionisti tecnici italiani hanno salutato il varo del nuovo organismo.
La "Associazione Nazionale Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica" si propone come interlocutore privilegiato e strategico in grado di rappresentare in forma unitaria gli obiettivi e le proposte di tutti i professionisti tecnici italiani. Si tratta di un importante approdo cui si giunge dopo un intenso e fruttuoso confronto cui s’è dato vita, per esempio, in occasione della recente riforma delle professioni. Un approccio che consente alle professioni dell’area tecnica di proporsi alle istituzione come interlocutore credibile.
Gli organi dell’Associazione sono l'Assemblea, il Presidente-Coordinatore, i Referenti di Area tematica, il Segretario-Tesoriere ed il Revisore dei conti.

Ricordiamo che, nello scorso mese di febbraio gli Architetti avevano formalizzato la propria immediata sospensione dal CUP stesso di cui gli Architetti hanno fatto parte (in modo anomalo, in realtà, dato che tutte le principali professioni tecniche facevano capo al PAT).
Gli Architetti, come già evidenziato attraverso il loro rifiuto a partecipare al Professional Day, avevano rilevato una forte discrasia tra il mondo reale che circonda e affonda il settore delle professioni da ormai diversi anni e quanto discusso in sede politica nei tavoli che si sono susseguiti e a cui hanno partecipato.
Siamo convinti che, adesso,questa discrasia non ci sia più e che un organismo che rappresenta circa 600 mila professionisti dell’area tecnica riesca a portare avanti adeguate ed incisive iniziative.

A cura di Gabriele Bivona



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