OGGI ALLA CONFERENZA UNIFICATA 13 REGIONI CONTRO IL PIANO

25/03/2009

Si allarga il fronte del no con le Regioni sul piede di guerra sul Piano Casa.
In verità le misure urgenti preannunciate dal Governo per aiutare il comparto dell’edilizia potrebbero essere condivise in alcuni dei contenuti ma non nel metodo del decreto legge che, di fatto, scavalcherebbe le competenze delle regioni stesse.
Il fronte del no si è, dunque, allargato ed alla Conferenza unificata convocata per oggi alle ore 12,30 a Palazzo Chigi si preannuncia il parere negativo delle seguenti 13 regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta; sono favorevoli, invece, del tutto o con riserva le regioni: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia, Veneto.

Ma il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ieri sera, dopo la votazione sul federalismo fiscale, all’uscita dalla Camera dei deputati ha precisato che il piano casa predisposto dal Governo “lascia alle Regioni tutta la libertà di manovra che vogliono” aggiungendo che anche la forma del provvedimento è da decidere: “Se decreto legge o Disegno di legge lo vedremo domani. Abbiamo un appuntamento con le regioni”.
Ma, in verità, il Premier, dopo il giudizio negativo giunto dalla maggior parte regioni, espresso in verità su una bozza non definitiva del decreto legge, ha rivisto il testo del Piano stesso ed ha precisato che “Ho fatto una sessione vedendo il testo del decreto, l'ho amplissimamente corretto riducendolo all'essenziale e lo presenterò ridotto di molto all'attenzione delle Regioni” ed ha continuato aggiungendo di essere aperto a sentire le ragioni delle Regioni e ad agire di conseguenza.

Ieri, poi, un botta e risposta fra Berlusconi ed il leader del Partito democratico Dario Franceschini che aveva tacciato di incostituzionalità il decreto legge del Governo.
All’affermazione di Franceschini, il presidente del Consiglio aveva risposto precisando che “il disegno circolato non è quello a cui io avevo già lavorato”, anticipando la sessione pomeridiana di oggi con la quale ha rivisto il testo del decreto legge.
Berlusconi ha anche aggiunto di aver “sentito cose che non erano nelle idee iniziali e che non saranno nel testo”. Si tratta, ha aggiunto, di quella norma “che riguarda gli immobili urbani: il decreto o disegno di legge che sia si fermerà alle case mono o bifamiliari e alle costruzioni da rifare”.
Sembra, quindi, dalle frasi del Presidente del Consiglio, che dal provvedimento dovrebbero essere escluse le unità plurifamiliari ovvero i condomini.

Per ultimo ricordiamo i rilievi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che riguardano il rispetto delle competenze esclusive delle Regioni e la necessità di paletti temporali che fissino la durata del provvedimento.
Cerca, ancora una volta, di rasserenare il clima il Ministro dei rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, secondo il quale Il Piano Casa “non è un testo chiuso ed il Governo attende dalle Regioni “istanze e suggerimenti che portino ad un testo condiviso”.


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A cura di Paolo Oreto


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