Obbligo di POS per i professionisti, CNAPPC: ingiusto, anacronistico, punitivo ed inutile prevedere sanzioni
09/03/2015
"Ingiusta, anacronistica, punitiva e inutile". Questo il
commento del Consiglio Nazionale degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori al disegno di legge
n. 1747, in discussione al Senato, che imporrebbe sanzioni fino a
1.500 euro e la sospensione dell'attività ai liberi professionisti
che non si siano dotati di POS.
"Ingiusta - spiega il CNAPPC - perché si basa sul presupposto e sul pregiudizio che tutti i liberi professionisti siano evasori fiscali; anacronistica perché impone un attrezzatura informatica già superata dalla fatturazione elettronica e dai pagamenti effettuabili via smartphone; punitiva perché, per quanto riguarda gli architetti, costi e sanzioni, andranno a colpire giovani che, come dimostra la ricerca del Cresme sullo stato della professione, hanno redditi mensili che oscillano tra 500 e 1000 euro frutto della emissione, nella migliore delle ipotesi, di non più di 10 fatture annue; inutile perché non costituisce in alcun modo un deterrente nei confronti dei pagamenti in nero e dell'evasione fiscale".
Ricordiamo, infatti, che il ddl n. 1747 d'iniziativa dei senatori Piero Aiello, Antonio Gentile, Giovanni Bilardi e Ulisse Di Giacomo prevede:
"Viceversa l'imposizione della "macchinetta" POS - conclude il CNAPPC - sembra avere tutte le caratteristiche di un favore ai suoi produttori e gestori, a scapito di milioni di professionisti. Sembra evidente che per il Senatore Aiello, che ha presentato il ddl, i liberi professionisti non facciano parte della categoria dei consumatori e, in fase elettorale, le campagne del suo partito per affermare il ruolo dei professionisti nell'economia e nel lavoro siano state solo parole al vento".
© Riproduzione riservata
"Ingiusta - spiega il CNAPPC - perché si basa sul presupposto e sul pregiudizio che tutti i liberi professionisti siano evasori fiscali; anacronistica perché impone un attrezzatura informatica già superata dalla fatturazione elettronica e dai pagamenti effettuabili via smartphone; punitiva perché, per quanto riguarda gli architetti, costi e sanzioni, andranno a colpire giovani che, come dimostra la ricerca del Cresme sullo stato della professione, hanno redditi mensili che oscillano tra 500 e 1000 euro frutto della emissione, nella migliore delle ipotesi, di non più di 10 fatture annue; inutile perché non costituisce in alcun modo un deterrente nei confronti dei pagamenti in nero e dell'evasione fiscale".
Ricordiamo, infatti, che il ddl n. 1747 d'iniziativa dei senatori Piero Aiello, Antonio Gentile, Giovanni Bilardi e Ulisse Di Giacomo prevede:
- una sanzione amministrativa di 500 euro per i professionisti che non hanno provveduto a munirsi di adeguati strumenti per accettare pagamenti tramite carta di debito;
- una sanzione amministrativa di 1.000 euro per i professionisti che entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento sanzionatorio non hanno provveduto a comunicare, all'ufficio che ha irrogato la sanzione, dell'avvenuto adeguamento con le modalità comunicate nella sanzione notificata o non si sono adeguate;
- qualora i professionisti non abbiano ancora provveduto all'adeguamento entro altri 30 giorni dalla sanzione di 1.000 euro, è prevista la sospensione dell'attività professionale e commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia.
"Viceversa l'imposizione della "macchinetta" POS - conclude il CNAPPC - sembra avere tutte le caratteristiche di un favore ai suoi produttori e gestori, a scapito di milioni di professionisti. Sembra evidente che per il Senatore Aiello, che ha presentato il ddl, i liberi professionisti non facciano parte della categoria dei consumatori e, in fase elettorale, le campagne del suo partito per affermare il ruolo dei professionisti nell'economia e nel lavoro siano state solo parole al vento".
A cura di Gianluca Oreto | - | Segui @lucaoreto | - |
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