Ordini e Università: Il progetto strumento indispensabile per la qualità delle città
28/04/2017
Si è tenuta ieri a Roma, la Conferenza Nazionale sull’Architettura organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in collaborazione con il gruppo Operativo Università della Conferenza nazionale degli Ordini, e dalla Conferenza Universitaria Italiana di Architettura (CUIA) partendo dalla premessa che la crisi strutturale italiana ed europea ha creato la necessità di profondi cambiamenti nei processi di trasformazione del territorio, delle città e degli insediamenti. Il sistema città e le questioni urbane, l’innovazione per un uso intelligente e al servizio delle persone, il riuso e la rigenerazione degli edifici, delle città e del paesaggio sono gli ambiti nei quali si cimentano - e si cimenteranno sempre di più - i progettisti per immaginare e realizzare la città del futuro.
Occorre, quindi, riconfigurare il sistema
dell’architettura secondo le nuove necessità della società
italiana e della formazione delle nuove generazioni di
professionisti, docenti e ricercatori.
Il progetto di architettura è lo strumento
indispensabile per cogliere le nuove sfide della qualità delle
città e della vita urbana, della società multietnica, della nuova
responsabilità ambientale e sociale, nell’era del cambiamento
climatico e del superamento della dipendenza dall’energia fossile,
dei nuovi bisogni di conoscenza, progettazione e gestione che la
rivoluzione digitale impone.
L’obiettivo è quello di produrre una nuova qualità
architettonica e urbana fondata sulla ricchezza e sulla diversità
del patrimonio culturale italiano, architettonico, paesaggistico,
urbano, monumentale indirizzandola verso un nuovo rinascimento del
Paese. Ma è anche quello di rendere ancora più competitivi in
Europa, e più in generale all’estero dove sono già molti
apprezzati, i professionisti italiani.
È necessario, allora, quindi assegnare alla conoscenza un
nuovo, più incisivo e concreto valore strategico attivando
occasioni di confronto e condivisione sui temi della sviluppo della
città e del territorio che vedano una nuova e più intensa
integrazione fra formazione, ricerca e professione. Così come
coordinare le iniziative e le attività in modo da evitare la
frammentazione degli interventi ottimizzando le risorse impiegate,
stabilendo regole comuni di riconoscimento reciproco dei crediti
formativi professionali e universitari tra il Consiglio nazionale e
l’Università.
Coerente con questi obiettivi, è stata ipotizzata la realizzazione
- nell’ambito di una intesa con il MIUR - di un Open day
unico nazionale, una settimana durante la quale il
sistema ordinistico (Ordini, Federazioni/Consulte
regionali) e le Università organizzino eventi ed azioni di
incontro e di orientamento pre-universitario stimolando conoscenza,
consapevolezza, motivazioni.
Altrettanto coerente la proposta di modificare, pur riconoscendo al
modello del costo standard una validità come criterio per valutare
le esigenze dei diversi atenei, quello per i corsi di architettura
e gli altri corsi dell’area “progetto” (architettura,
pianificazione territoriale, paesaggio, conservazione del
patrimonio architettonico e, per analoghe esigenze, disegno
industriale) per essere corrispondente al costo necessario (ed
effettivo) della formazione.
Non meno importante, sempre tra le proposte, l’impegno ad una
valorizzazione dei Comitati di indirizzi per realizzare la
programmazione dei percorsi formativi in linea con i profili
professionali richiesti dal mercato del lavoro accompagnata dalla
verifica e validazione degli obiettivi formativi programmati con i
risultati ottenuti unita alla previsione, all’interno dei percorsi
di studio di primo e di secondo livello, di moduli di orientamento
e accompagnamento al lavoro anche a supporto dei tirocini
curriculari.
Sottolineata l’esigenza, in relazione alla riflessione sui nuovi
profili formativi che potranno condurre ad una revisione delle
classi di laurea e laurea magistrale, di incrementare il carattere
operativo/progettuale e professionale della formazione e al tempo
stesso disporre dei necessari margini di gestione per il
miglioramento del rapporto docente/studenti.
Fondamentale, poi, incrementare l’attrattività del sistema
formativo italiano consentendo, con l’introduzione di regole meno
penalizzanti, l’aumento dei flussi di studenti UE ed extra UE,
sempre numerosi grazie alla storia ed alla tradizione degli Atenei
italiani, e della capacità di operare su una dimensione
internazionale, anche in relazione a programmi di cooperazione
culturale e scientifica.
Nel corso della Conferenza è stato anche affrontato il tema
dell’accesso programmato ai corsi di laurea in architettura.
Emersa, unanime, l’esigenza di rafforzare le attività di
orientamento negli anni precedenti al diploma di maturità anche con
progetti speciali per l’area del progetto (scuola-lavoro, ecc.); di
rivalutare il nesso tra orientamento e prova di ammissione anche
con la possibilità di attivazione di prove di ammissione locali,
gestite in autonomia dagli atenei, in rapporto alla determinazione
del numero programmato nazionale.
Il tirocinio professionale accompagnato da un adeguato compenso - è
stato rilevato - appare come un’ineludibile tappa nell’ambito del
processo formativo e pertanto occorre promuovere azioni che ne
determinino l’obbligatorietà e ne consentano la più efficace
attuazione.
Nel corso del lavori è stato anche ricordato che l’Esame di Stato
condotto con le attuali modalità non è più un’adeguata forma di
accesso all’attività professionale anche perché, a ridosso della
laurea, oltre ad aver diluito il suo valore di verifica delle
capacità e conoscenze acquisite, non è preceduto da un adeguato
tirocinio professionale post laurea e il mondo professionale
chiamato alla valutazione dei requisiti di base prima dell’accesso
alla professione non ha, come invece sembrerebbe logico,
l’effettivo controllo sul suo espletamento.
L’insieme delle proposte scaturite dalla Conferenza per divenire
efficace - è stato sottolineato - dovrà concretizzarsi mediante un
Tavolo di lavoro che definisca un Protocollo di Intesa tra il
Consiglio Nazionale degli architetti, la CUIA e il MIUR per
sviluppare azioni comuni tese alla valorizzazione della figura
dell’Architetto e affinché la formazione per l’architettura e il
progetto, in senso più ampio, assumano un ruolo realmente primario
negli obiettivi programmatici delle tre istituzioni.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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