Osservatorio Oice-Informatel: Continua la discesa della domanda pubblica di servizi. Calano anche gli appalti "misti" di progettazione e costruzione

17/11/2010

Prosegue anche in ottobre, solitamente mese di recupero del mercato dopo la pausa estiva, il crollo del mercato pubblico di servizi di ingegneria ed architettura. Rispetto al solo mese di ottobre 2009 si sono persi oltre 65 milioni di euro (-67,3%).
Secondo i dati forniti dall'osservatorio OICE/Informatel nell'aggiornamento mensile al 31 ottobre, le gare rilevate nell'ultimo mese sono state 310 (di cui solo 26 sopra soglia) per un importo complessivo di 32,2 milioni di euro (21,5 sopra soglia). Il confronto con ottobre 2009 vede salire il numero delle gare pubblicate del 21,7% (-31,6% sopra soglia e +11,4% sotto soglia) ma scendere il loro valore, come già detto, del 67,3% (-74,5% sopra soglia e -23,4% sotto soglia).
Nei primi dieci mesi del 2010 sono state pubblicate 3.152 gare, il numero più basso degli ultimi 10 anni, con un importo totale di 519,8 milioni di euro. Rispetto agli stessi mesi del 2009 il numero delle gare scende del 6,1% (-27,7% sopra soglia) e il loro valore del 14,5% (-15,4% sopra soglia).
Continuano a crescere i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti in ottobre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2010 è salito al 38,5% (è al 38,1% per le gare indette nel 2009), che raggiunge il 56% nell'aggiudicazione della gara pubblicata dalla Provincia di Monza e Brianza per l'incarico di direzione dei lavori e coordinamento sicurezza in esecuzione inerente opere realizzazione della nuova sede dell'Itas Castiglioni di Limbiate, con un importo a base d'asta di 174.869 euro.

"I pessimi dati di ottobre confermano le gravi preoccupazioni espresse nei mesi scorsi - ha dichiarato il presidente OICE Braccio Oddi Baglioni - e non possiamo più accettare promesse e parole, ma esigere fatti concreti, azioni dirette a snellire le procedure burocratiche, a velocizzare i pagamenti, a rivedere regole che penalizzano la qualità e l'efficienza. Per questo siamo anche noi schierati con lo "stato di agitazione" proclamato da tutta la filiera delle costruzioni rappresentata in Confindustria. Ormai la situazione è tale che molti dei nostri associati hanno un portafoglio ordini limitato a pochi mesi, il che vuol dire che se non vi sarà un rapido mutamento del trend della domanda pubblica, molte strutture saranno costrette a chiudere. E lo saranno anche a causa della situazione drammatica dei ritardi nei pagamenti che portano le nostre società, letteralmente, a finanziare le amministrazioni. Occorre al riguardo - ha continuato il presidente OICE - recepire velocemente le norme europee e ricreare un quadro di equilibrio contrattuale del tutto assente a tutt'oggi. Più in generale occorre anche andare oltre la totale assenza di una politica industriale per il settore e modificare l'approccio di una politica di bilancio finalizzata al mero contenimento del debito che ha marginalizzato la spesa per investimenti in opere e infrastrutture pubbliche che, viceversa, poteva rappresentare un ottimo volano per la ripresa. Sono necessarie quindi risorse per realizzare nuove opere - ha concluso Braccio Oddi Baglioni - ma anche risorse per fronteggiare nuove emergenze ambientali per le quali, anche a causa dell’assenza di prevenzione, si dovrà spendere molto di più di quanto si sarebbe speso se si fossero messe in campo, negli anni passati, le risorse necessarie per prevenire disastri sostanzialmente annunciati. Attendiamo risposte e fatti, al più presto."

La stasi della Pubblica Amministrazione, centrale e periferica, è confermata dal confronto dei dati dell'osservatorio dei primi dieci mesi del 2010 con quelli dell'analogo periodo del 2009. Praticamente tutte le Amministrazioni dello Stato sono in forte calo: aziende sanitarie e ospedaliere (-21,1% in numero e -63,5% in valore), amministrazioni provinciali (-19,8% in numero e -1,0% in valore), amministrazioni regionali (-25,7% in numero e -44,3% in valore), amministrazioni comunali (-1,1% in numero e -26,0% in valore), consorzi di comuni e comunità montane (-24,3% in numero e -27,5% in valore), amministrazioni centrali dello Stato (-45,9% in numero e -8,7% in valore). In controtendenza le società concessionarie e i privati sovvenzionati (+12,8% in numero e -0,4% in valore); positive, ma per quote di mercato marginali, anche ex IACP, Università e enti di ricerca.
Il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, passato dalle 442 unità del gennaio-ottobre 2009 alle 327 dei trascorsi dieci mesi, mostra una contrazione del 27,7%. Anche nell'insieme degli altri partner dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta una tendenza recessiva connotata però da una flessione (-15,4%) meno accentuata di quella italiana. Sempre nei primi dieci mesi l'incidenza del nostro Paese continua ad attestarsi su un modesto 2,9% (Francia 43,7%, Germania 11,0%, Spagna 6,9%, Polonia 5,9%, Gran Bretagna 3,9%, ecc.).
In calo anche il valore della domanda indiretta, che si esprime con le gare per l'affidamento congiunto di lavori e servizi di ingegneria: nei primi dieci mesi dell'anno sono state pubblicate 1.378 gare per un importo accertato di 12.563,8 milioni di euro; rispetto ai primi dieci mesi del 2009 si registra un incremento del 43,8% in numero, ma una flessione del 32,6% in valore.

Fonte: www.oice.it


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