Osservatorio Oice-Informatel: Nel secondo semestre 2010 crolla la domanda pubblica di soli servizi

12/01/2011

Il 2010 si chiude con due trimestri di seguito in forte calo rispetto al 2009, -19,4% in valore il III trimestre e -45,2% il IV. Nell’intero 2010 si sono persi 105 milioni di euro rispetto al 2009 (-15,1%).
Infatti secondo l'ultimo aggiornamento, al 31 dicembre 2010, dell'osservatorio OICE/Informatel, le gare per servizi di ingegneria e architettura indette nel mese di dicembre sono state 360 (di cui 51 sopra soglia) per un importo complessivo di 32,5 milioni di euro (19,0 sopra soglia). Rispetto a dicembre 2009 il numero dei bandi sale del 16,5% (+37,8% sopra soglia e +13,6% sotto soglia) mentre il loro valore scende del 36,3% (-44,4% sopra soglia e -20,1% sotto soglia).
In tutto il 2010 risultano bandite complessivamente 3.897 gare, il numero più basso rilevato dal 2000, per 588,3 milioni di euro. Il confronto con il 2009 risulta fortemente negativo: il numero dei bandi si riduce dello 0,9% (-21,4% sopra soglia e +2,2% sotto soglia) e il loro valore, come già detto, cala del 15,1% (-17,6% sopra soglia e -7,6% sotto soglia).
E' continuata anche nel 2010 la corsa dei ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti in dicembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2010 è stato del 39,8% (38,4% per le gare indette nel 2009); ribasso che si spinge al 75% nell’aggiudicazione di una gara dell'Università degli Studi di Messina (ME) per i servizi di ingegneria per l'adeguamento alle norme di prevenzione incendi degli immobili universitari, con un importo a base d'asta di 300.000 euro.

“Con dicembre si chiude un altro anno terribile - ha dichiarato il presidente OICE Braccio Oddi Baglioni - e se non si vuole andare incontro al rischio di liquidare il nostro settore, nel 2011 si dovrà cambiare rotta secondo quanto chiesto al Governo e al Parlamento anche da tutti gli altri attori del comparto riuniti negli Stati Generali delle Costruzioni. Ci sarà l’assoluto bisogno di mettere a disposizione le somme stanziate per la realizzazione delle opere pubbliche per colmare il deficit infrastrutture nazionale, primo momento del rilancio dell'intero sistema produttivo del Paese; occorrerà porre fine a quel vero e proprio scandalo nazionale dei ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione; sarà necessario superare definitivamente il criterio in base al quale le stazioni appaltanti aggiudicano le gare al prezzo più basso perché in questo modo non è possibile garantire la qualità del progetto e dell'opera nel suo insieme. Un contributo positivo - ha continuato il presidente OICE - potrà certamente venire dalla messa a regime delle nuove norme regolamentari del Codice dei contratti pubblici, che limitano i ribassi e innalzano il livello qualitativo della progettazione, ma il problema più urgente da affrontare rimane quello di un rilancio del settore che non può che passare anche attraverso un disegno di politica industriale che da troppo tempo è assente . La mancanza di questa politica ha impedito alle strutture che rendono servizi di ingegneria e architettura non solo di affrontare adeguatamente le sfide con i competitors, a livello europeo e internazionale, ma anche di crescere nel seppur ridotto mercato nazionale. Bisogna però, adesso, cambiare rotta e, in mancanza di risorse pubbliche, occorre almeno uno sforzo per fare decollare la finanza privata, troppo relegata su interventi medio piccoli, di corto respiro, liberando le risorse in mano al sistema creditizio per sviluppare importanti e articolati progetti in opere pubbliche e infrastrutture. Era questa la scommessa della legge obiettivo, purtroppo fino ad oggi non vinta, anche in ragione della carenza di risorse pubbliche; bisogna rilanciarla per ridare sviluppo al mercato domestico puntando su quelle private. Le società di ingegneria e di architettura - ha concluso Oddi Baglioni - sono pronte a fare la loro parte, mettendo in campo il know how propositivo, progettuale e di project management necessario per gestire questa tipologia di interventi."

Tornando ai dati dell'Osservatorio, l’analisi della distribuzione territoriale delle gare pubblicate nel 2010, rispetto al 2009, consente di verificare come la tendenza recessiva registrata a livello nazionale sia generalizzata ma distribuita in maniera diversa nelle grandi aree geografiche del Paese: in forte ribasso il Centro (-16,8% in numero e -45,8% in valore), il Meridione (+0,2% in numero e -25,6% in valore), il Nord Ovest (-2,8% in numero e -6,2% in valore), in ribasso anche le Isole (+3,3% in numero e -6,7% in valore). In controtendenza il Nord Est (+14,4% in numero e +58,8% in valore).
Accanto al crollo della domanda pubblica di soli servizi di ingegneria e architettura si osserva anche il forte calo delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme: nel 2010 sono stati messi in gara 14.877 milioni di euro, il 29,4% in meno rispetto al totale del 2009.

Fonte: www.oice.it


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