Osservatorio Oice-Informatel: Stazionario in novembre il mercato dei bandi per soli servizi.
14/12/2011
Nonostante il risultato stazionario di novembre, -0,2% in
valore sullo stesso mese dell'anno precedente, da gennaio a
novembre 2011 si sono persi, rispetto ai primi undici mesi del
2010, 44 milioni di euro (-7,9%), che salgono a 130 milioni di euro
(-20,3%) se consideriamo gli stessi mesi del 2009. Questo, in
estrema sintesi, è quanto emerge dall'aggiornamento al 30 novembre
dell'osservatorio OICE-Informatel sul mercato pubblico dei servizi
di ingegneria e architettura. Le gare rilevate nel mese di novembre
sono state 300 (di cui 35 sopra soglia), per un importo complessivo
di 35,9 milioni di euro (24,4 sopra soglia). Rispetto a novembre
2010 il numero dei bandi scende del 22,1% (+40,0% sopra soglia e
-26,4% sotto soglia) e il loro valore, come detto, cala dello 0,2%
(+46,4% sopra soglia e -40,4% sotto soglia).
Nei primi undici mesi del 2011 sono state indette complessivamente 3.547 gare (di cui 398 sopra soglia), per un valore complessivo di 511,7 milioni di euro (382,7 sopra soglia). Il confronto con lo stesso periodo del 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale dello 0,3%, il loro valore scende del 7,9%. Continuano ad essere eccessivi i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti a novembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è al 41,8% (era al 41,1% alla fine del mese di ottobre). Le prime informazioni sulle principali gare indette nel 2011 e già aggiudicate ci danno un ribasso medio del 40,1%.
"Anche il mercato, con il risultato di novembre - ha dichiarato il presidente dell'OICE Gabriele Giacobazzi - sembra in attesa di conoscere i provvedimenti del nuovo governo. Per il momento non possiamo che salutare con vivo apprezzamento la soppressione della norma della legge statuto di impresa che, su spinta della Lega nord, aveva innalzato il tetto per gli affidamenti a trattativa privata di servizi di ingegneria e architettura fino alla soglia comunitaria dei 193.000 euro; riportare a 100.000 euro questa soglia significa muoversi in linea con quei principi di concorrenza e trasparenza che necessariamente devono essere perseguiti con determinazione in un periodo così delicato come è quello che stiamo attraversando. Altrettanto positive sono le norme tese a incentivare il ricorso alla finanza di progetto e alle liberalizzazioni; per quel che riguarda la finanza di progetto in particolare si tratta di misure che, a nostro avviso, potrebbero anche essere migliorate estendendole a tutti i settori e non solo a quelli del trasporto.
Mancano a nostro avviso ancora - ha continuato il presidente OICE - degli interventi efficaci sul fronte della certificazione dei crediti che le imprese e i professionisti vantano da ormai troppo tempo; così come si potrebbe agire con maggiore determinazione sul taglio delle spese correnti. Su quest'ultimo fronte da sempre per l'OICE è prioritario eliminare l'incentivazione del 2 per cento per la progettazione e la direzione lavori svolta dai tecnici delle Amministrazioni pubbliche; siamo dell'opinione che l'Amministrazione non debba progettare ma programmare e controllare. Eventualmente si potrebbe prevedere un incentivo - peraltro di minore entità - per la programmazione e per il controllo dell'iter di esecuzione delle opere. Infine si dovrebbe intervenire sul corpus del Codice dei contratti per ridare al progetto quella centralità che fino ad oggi è stata disattesa, intervenendo ad esempio sulla riduzione della casistica per gli appalti integrati. Il lavoro da fare, sotto questo aspetto, è tanto - ha concluso Gabriele Giacobazzi - l'auspicio è che questo Governo, nel poco tempo che avrà a disposizione, possa dare segnali chiari e netti sposando una linea di efficienza ed efficacia degli interventi che non potrà che passare, nel nostro settore, per una enfatizzazione della qualità progettuale".
Tornando ai dati dell'osservatorio, l'analisi dei dati per tipologia di stazione appaltante mostra, nei primi undici mesi 2011 rispetto all'analogo periodo del 2010, in campo positivo le Province, 349 gare per 69,3 milioni (+21,2% in numero e +143,9% in valore), i Consorzi, le comunità montane e altro, 186 gare per 15,8 milioni di euro (+43,1% in numero e +117,6% in valore), le Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, 197 gare per 74,7 milioni (+87,6% in numero e +11,9% in valore), gli Istituti per l'edilizia residenziale pubblica, 46 gare per soli 3,0 milioni (+109,1% in numero e +43,8% in valore). In campo positivo nel numero ma negativo nel valore: le Amministrazioni regionali, 201 gare per 47,3 milioni (+86,1% in numero e -29,1% in valore), le Università e gli enti di ricerca, 81 gare per 20,7 milioni (+80,0% in numero e -62,3% in valore).
Sono in campo negativo sia nel numero che nel valore: le Amministrazioni comunali, 2.067 gare per 111,1 milioni (-12,9% in numero e -13,1% in valore), le Concessionarie e i Privati convenzionati, 330 gare per 157,4 milioni (-9,1% in numero e -15,1% in valore), le Aziende sanitarie e ospedaliere, 81 gare per 20,8 milioni (-13,5% in numero e -24,0% in valore).
La posizione dell'Italia rispetto agli altri paesi europei si rileva dal numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, che è passato dalle 352 dei primi undici mesi del 2010 alle 398 del 2011, +13,1%. Nell'insieme dei Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta, nello stesso periodo, una crescita maggiore di quella italiana, +14,4%. Sempre molto modesta, al 2,8%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di Paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 42,6%, Germania 11,8%, Polonia 6,4%, Spagna 4,5%, Gran Bretagna 4,1%. Sempre negativo l'andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme. Nei primi undici mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, il valore messo in gara scende del 15,8%.
Fonte: www.oice.it
© Riproduzione riservata
Nei primi undici mesi del 2011 sono state indette complessivamente 3.547 gare (di cui 398 sopra soglia), per un valore complessivo di 511,7 milioni di euro (382,7 sopra soglia). Il confronto con lo stesso periodo del 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale dello 0,3%, il loro valore scende del 7,9%. Continuano ad essere eccessivi i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti a novembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è al 41,8% (era al 41,1% alla fine del mese di ottobre). Le prime informazioni sulle principali gare indette nel 2011 e già aggiudicate ci danno un ribasso medio del 40,1%.
"Anche il mercato, con il risultato di novembre - ha dichiarato il presidente dell'OICE Gabriele Giacobazzi - sembra in attesa di conoscere i provvedimenti del nuovo governo. Per il momento non possiamo che salutare con vivo apprezzamento la soppressione della norma della legge statuto di impresa che, su spinta della Lega nord, aveva innalzato il tetto per gli affidamenti a trattativa privata di servizi di ingegneria e architettura fino alla soglia comunitaria dei 193.000 euro; riportare a 100.000 euro questa soglia significa muoversi in linea con quei principi di concorrenza e trasparenza che necessariamente devono essere perseguiti con determinazione in un periodo così delicato come è quello che stiamo attraversando. Altrettanto positive sono le norme tese a incentivare il ricorso alla finanza di progetto e alle liberalizzazioni; per quel che riguarda la finanza di progetto in particolare si tratta di misure che, a nostro avviso, potrebbero anche essere migliorate estendendole a tutti i settori e non solo a quelli del trasporto.
Mancano a nostro avviso ancora - ha continuato il presidente OICE - degli interventi efficaci sul fronte della certificazione dei crediti che le imprese e i professionisti vantano da ormai troppo tempo; così come si potrebbe agire con maggiore determinazione sul taglio delle spese correnti. Su quest'ultimo fronte da sempre per l'OICE è prioritario eliminare l'incentivazione del 2 per cento per la progettazione e la direzione lavori svolta dai tecnici delle Amministrazioni pubbliche; siamo dell'opinione che l'Amministrazione non debba progettare ma programmare e controllare. Eventualmente si potrebbe prevedere un incentivo - peraltro di minore entità - per la programmazione e per il controllo dell'iter di esecuzione delle opere. Infine si dovrebbe intervenire sul corpus del Codice dei contratti per ridare al progetto quella centralità che fino ad oggi è stata disattesa, intervenendo ad esempio sulla riduzione della casistica per gli appalti integrati. Il lavoro da fare, sotto questo aspetto, è tanto - ha concluso Gabriele Giacobazzi - l'auspicio è che questo Governo, nel poco tempo che avrà a disposizione, possa dare segnali chiari e netti sposando una linea di efficienza ed efficacia degli interventi che non potrà che passare, nel nostro settore, per una enfatizzazione della qualità progettuale".
Tornando ai dati dell'osservatorio, l'analisi dei dati per tipologia di stazione appaltante mostra, nei primi undici mesi 2011 rispetto all'analogo periodo del 2010, in campo positivo le Province, 349 gare per 69,3 milioni (+21,2% in numero e +143,9% in valore), i Consorzi, le comunità montane e altro, 186 gare per 15,8 milioni di euro (+43,1% in numero e +117,6% in valore), le Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, 197 gare per 74,7 milioni (+87,6% in numero e +11,9% in valore), gli Istituti per l'edilizia residenziale pubblica, 46 gare per soli 3,0 milioni (+109,1% in numero e +43,8% in valore). In campo positivo nel numero ma negativo nel valore: le Amministrazioni regionali, 201 gare per 47,3 milioni (+86,1% in numero e -29,1% in valore), le Università e gli enti di ricerca, 81 gare per 20,7 milioni (+80,0% in numero e -62,3% in valore).
Sono in campo negativo sia nel numero che nel valore: le Amministrazioni comunali, 2.067 gare per 111,1 milioni (-12,9% in numero e -13,1% in valore), le Concessionarie e i Privati convenzionati, 330 gare per 157,4 milioni (-9,1% in numero e -15,1% in valore), le Aziende sanitarie e ospedaliere, 81 gare per 20,8 milioni (-13,5% in numero e -24,0% in valore).
La posizione dell'Italia rispetto agli altri paesi europei si rileva dal numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, che è passato dalle 352 dei primi undici mesi del 2010 alle 398 del 2011, +13,1%. Nell'insieme dei Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta, nello stesso periodo, una crescita maggiore di quella italiana, +14,4%. Sempre molto modesta, al 2,8%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di Paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 42,6%, Germania 11,8%, Polonia 6,4%, Spagna 4,5%, Gran Bretagna 4,1%. Sempre negativo l'andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme. Nei primi undici mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, il valore messo in gara scende del 15,8%.
Fonte: www.oice.it
© Riproduzione riservata