Osservatorio Oice-Informatel: positivi i due mesi estivi per il mercato pubblico dei soli servizi, calo degli appalti misti di progettazione e costruzione

18/09/2013

I due mesi estivi, luglio e agosto, segnano un +2,6% rispetto agli stessi mesi del 2012, questo nonostante il cattivo risultato di agosto, -40,9% su agosto 2012. I primi otto mesi del 2013 si chiudono con un -13,9% sulle stesso periodo del 2012. Questi in estrema sintesi i dati aggiornati al 31 agosto 2013 dell'osservatorio OICE-Informatel.

Infatti le gare per servizi di ingegneria e architettura rilevate nei mesi di luglio e agosto assommano a 639 (di cui 73 sopra soglia), per un importo complessivo nei due mesi di 73,7 milioni di euro (49,2 sopra soglia). Rispetto ai mesi di luglio e agosto del 2012 il numero delle gare sale del 19,2% (+51,1% sopra soglia e +16% sotto soglia) e il loro valore cresce del 2,6% (+0,7% sopra soglia e 6,5% sotto soglia).

Resta negativo il confronto tra il 2013 e il 2012: nei mesi da gennaio ad agosto 2013 sono state bandite 2.579 gare per un importo complessivo di 279,1 milioni di euro che, rispetto agli stessi mesi del 2012, crescono del 5,1% nel numero (+16,8% sopra soglia e +4,0% sotto soglia) e calano del 13,9% nel valore (-18,4% sopra soglia e -2,8% sotto soglia).

"I dati dei mesi estivi forniti dall'osservatorio OICE fanno intravedere una possibile inversione di tendenza - ha dichiarato Patrizia Lotti, Presidente OICE - nel mercato pubblico dei servizi di ingegneria, ma devono riprendere gli investimenti, piccoli e grandi, delle Amministrazioni pubbliche: oggi più che mai il paese ha bisogno di provvedimenti indirizzati alla crescita. Per fare ciò sono però necessarie da un lato stabilità politica e dall'altro lato incisività di interventi perché il costo maggiore di questa crisi è sulle spalle delle imprese, strette fra contrazione della domanda pubblica e aumento dei costi diretti e indiretti di gestione. Occorre cambiare rapidamente strada e eliminare balzelli assurdi come il 4% a Inarcassa sul fatturato estero, così come l'obbligo di rifondere alle stazioni appaltanti le spese di pubblicità sui quotidiani dei bandi di gara o le spese di svolgimento delle gare gestite dalle centrali di committenza degli enti locali e dalla Consip. E' infatti assurdo scaricare sulle imprese che cercano faticosamente di stare sul mercato e di andare all'estero per prendere contratti, costi che sono propri delle stazioni appaltanti. Invece di riorganizzare la Pubblica Amministrazione si sceglie di traslare i suoi costi sul settore privato, ma così si penalizza l'efficienza dell'azione amministrativa e si affondano le imprese private. Per non parlare poi della riduzione del cuneo fiscale che consentirebbe di assumere personale e di evitare i fenomeni di delocalizzazione di manodopera professionale che sempre più si stanno incrementando. Infine - ha concluso Patrizia Lotti - occorre più coraggio per chiudere la partita dei pagamenti della P.A. immettendo al più presto nuove risorse e snellendo ancor più le procedure rendendo automatica la certificazione dei crediti. Aspettiamo urgenti risposte dal Governo perché la situazione è ormai drammatica".

Continuano ad essere troppo alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino ad agosto il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2011 è al 39,0%, per quelle indette nel 2012 è al 34,8%. Il ribasso raggiunge il 60% nell'aggiudicazione della gara pubblicata dalla ASL Latina, per l'affidamento del servizio di progettazione preliminare, comprensiva di indagini strutturali, per il completo adeguamento a norma antisismico ed impiantistico del patrimonio immobiliare e logistico in capo alla ASL Latina, con un importo a base d'asta di 118.899 euro, aggiudicata per 47.413 euro.

Valutando il valore messo in gara per macro regioni è da notare che nei primi otto mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, cresce solo il Centro, +136,8%; mentre sono in calo: Meridione, -20,1%. Nord - Ovest, -64,6%, Isole, -1,5%, e Nord-Est, -33,1%. Il risultato del Centro è dovuto ai bandi pubblicati da stazioni appaltanti con sede nella Capitale ma che interessano tutto il Paese (ad esempio i bandi Consip).

Analizzando la posizione dell'Italia rispetto agli altri paesi europei, si rileva che il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, è passato dalle 202 dei primi otto mesi 2012 alle 236 del 2013: +16,8%. Nell'insieme dei paesi dell'Unione Europea il numero dei bandi per servizi di ingegneria e architettura mostra nello stesso periodo un incremento inferiore a quello italiano: +1,3%. Rimane comunque sempre molto modesta, al 2,3%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 37,6%, Germania il 15,4%, Polonia il 7,4%, Gran Bretagna il 4,6%, Svezia il 4,2%.

Sempre in forte calo l'andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme. Il valore messo in gara nei primi otto mesi del 2013 scende del 29,7% rispetto agli stessi mesi del 2012.

Fonte: OICE

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