PARERE FAVOREVOLE DEL CIPE AL PIANO NAZIONALE PER L'EDILIZIA ABITATIVA

24/06/2009

Piano nazionale per l’edilizia abitativa: arriva il parere favorevole del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) che, con deliberazione dell’8 maggio 2009 recante "Parere espresso ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge n. 112/2008, sullo schema del piano nazionale per l’edilizia abitativa", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 18 giugno 2009, n. 139, ha espresso un parere sostanzialmente favorevole, ma ponendo alcune riserve all’attuale versione dello schema di DPCM che contiene le modalità per dare attuazione alle diverse tipologie di intervento previste nell’ambito del piano nazionale per l’housing sociale (Piano casa 1).

Ricordiamo che, secondo quanto previsto dall’art. 11 del decreto legge 112/2008, il Piano Casa, attraverso la costruzione di nuove abitazioni o il recupero di quelle esistenti, mira ad incrementare l’offerta di abitazioni da destinare alle seguenti categorie:
  • nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;
  • giovani coppie a basso reddito;
  • anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
  • studenti fuori sede;
  • soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
  • altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art. 1 della legge n. 9 del 2007;
  • immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.
Il CIPE ha espresso parere favorevole sullo schema di Piano nazionale di edilizia abitativa, predisposto al fine di garantire i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana, ponendo però alcune condizioni, in particolare:
  • in tema di programmi integrati di edilizia residenziale pubblica, siano meglio chiarite le modalità attuative con cui le Regioni e gli enti locali partecipano ai programmi attraverso la sottoscrizione di “accordi di programma” nonché mediante “programmi coordinati di intervento”, che le regioni propongono al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
  • l’art. 4, comma 1, del Piano, richiami esplicitamente la procedura prevista dall’art. 11, comma 4, del decreto-legge n. 112/2008 per l’approvazione degli accordi di programma, specificando quindi che i medesimi sono approvati con decreto del Presidente del Consiglio, previa delibera di questo Comitato, d’intesa con la Conferenza unificata;
  • lo schema di Piano sia integrato nel senso di prevedere che il “soggetto aggiudicatore” richieda il Codice Unico di Progetto (CUP) per ogni progetto di intervento che riceva anche solo in parte un finanziamento pubblico.
Le altre richieste, di minore interesse, riguardano in particolare la composizione del gruppo di lavoro per la definizione dei requisiti dei Fondi immobiliari e del Comitato di Monitoraggio; la precisazione che ai partecipanti al gruppo di lavoro non sono dovuti compensi a qualsiasi titolo e a formulare entro il 31 dicembre 2009, una proposta volta ad individuare:
  • un parametro omogeneo tra regioni per l’accesso al beneficio abitativo da parte dei nuclei familiari a basso reddito, avendo a riferimento l’evoluzione del costo di vita su base regionale;
  • una soglia di reddito anche per gli studenti fuori sede e per i soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
  • limiti anagrafici per le giovani coppie e gli anziani.
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SONDAGGIO


A cura di Ilenia Cicirello


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