PARERE FAVOREVOLE DELLE CAMERE AL TERZO DECRETO CORRETTIVO
31/07/2008

L’VIII Commissione (Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici)
della Camera dei Deputati e l’VIII Commissione
(Lavori Pubblici, Comunicazioni) del Senato, nella seduta di
martedì 29 luglio scorso hanno esitato il prescritto
parere sullo schema di decreto legislativo concernente
ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 12
aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici
relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle
direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE (terzo decreto correttivo).
Entrambi i pareri delle Commissioni sono espressi favorevolmente ma con osservazioni e proposte di modifica che, in taluni casi, coincidono; i due pareri sono allegati alla presente news.
Le condizioni inserite nel parere della Commissione della Camera sono più di venti e delle stesse ricordiamo quelle relative:
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Entrambi i pareri delle Commissioni sono espressi favorevolmente ma con osservazioni e proposte di modifica che, in taluni casi, coincidono; i due pareri sono allegati alla presente news.
Le condizioni inserite nel parere della Commissione della Camera sono più di venti e delle stesse ricordiamo quelle relative:
- alla richiesta di ripristinare l’originaria percentuale del 2% per l’incentivo da corrispondere al responsabile del procedimento, al progettista, al direttore dei lavori ed al collaudatore interni alle amministrazioni inopportunamente ridotta allo 0,50 per cento dall’articolo 61, comma 8 del decreto-legge n. 112/2008 in via di definitiva conversione in legge dello Stato;
- alla richiesta di eliminare il limite dell’8 per cento alla facoltà di ribasso per il subappalto delle opere specialistiche;
- alla richiesta nel project financing di reintrodurre il diritto di prelazione a favore del promotore rilanciando la capacità propositiva del privato anche per le opere al di fuori della programmazione; alla richiesta di modificare gli affidamenti delle progettazioni elevando alla soglia comunitaria (211.000 euro) la procedura di affidamento oggi prevista sino a 100.000 euro;
- alla necessità di elevare ad 1 milione di euro (attualmente è 100.000 euro) il limite per l’affidamento a trattativa privata;
- alla richiesta , per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria di farle rientrare nell’ambito del rapporto di concessione con il titolare del permesso di costruire;
- alla richiesta, per l’appalto integrato di rafforzare il peso degli elementi qualitativi della proposta progettuale nell’ambito del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
- alla richiesta, per tutte le gare di un maggiore ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con un minore ricorso al criterio del prezzo più basso;
- alla richiesta di affrontare il problema dell’anomalo rialzo dei prezzi dei materiali da costruzione e di valutare il ripristino dell’istituto dell’anticipazione.
A cura di Paolo
Oreto
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