PER MASTELLA E’ TEMPO DI SCEGLIERE
04/07/2007
La riforma delle professioni aveva preso il suo avvio molto
spedito, seppur nelle incertezze di chi doveva scontrarsi con un
mondo (quello delle professioni) paralizzato da anni.
Con il trascorrere del tempo, invece, pian piano il ritmo è rallentato anche perché, a fronte di un disegno di legge consegnato al Parlamento, sono state prodotte altre sette proposte che, ovviamente, hanno rallentato il ritmo della riforma.
Ed a frenare il tutto ci si è messo anche il sistema delle audizioni che, invece di produrre risultati, ha posticipato il tempo delle scelte.
E’ tempo, però, di andare avanti.
“D’altra parte, il contesto in cui ci si muove”, dice il Ministro Mastella in un articolo de Il Sole 24 ore, “è molto diverso da quello del dicembre dello scorso anno: intanto è venuta quasi del tutto meno la tensione alle liberalizzazioni, (...) al tempo stesso il tema della riforma delle professioni è tornato al centro dell’attenzione. Le professioni si sentono lasciate sole e in realtà sono state lasciate sole, senza più sponde di riferimento istituzionale, senza legittimazione sostanziale nei confronti del loro stesso ruolo istituzionale e, soprattutto, senza un progetto di sviluppo e di futuro”.
I tempi sono maturi, quindi, per andare avanti e riprendere a ragionare con le categorie professionali.
L’iniziale disegno di legge va rimodulato, senza però dimenticare che il nucleo centrale dello stesso cercava di mantenere un equilibrio tra le parti: il riconoscimento pubblico delle associazioni professionali, la certificazione della qualità professionale, l’attivazione di nuove funzioni per gli Ordini, la pubblicità professionale, l’accesso dei giovani, sono solo alcuni dei punti basillari di questo progetto.
“Gli uomini passano, le idee restano” diceva Giovanni Falcone, ed ora, quindi, trascorso il tempo, è necessario che le idee restino e che camminino sulle gambe di chi avrà la voglia di portare a compimento questo arduo progetto.
© Riproduzione riservata
Con il trascorrere del tempo, invece, pian piano il ritmo è rallentato anche perché, a fronte di un disegno di legge consegnato al Parlamento, sono state prodotte altre sette proposte che, ovviamente, hanno rallentato il ritmo della riforma.
Ed a frenare il tutto ci si è messo anche il sistema delle audizioni che, invece di produrre risultati, ha posticipato il tempo delle scelte.
E’ tempo, però, di andare avanti.
“D’altra parte, il contesto in cui ci si muove”, dice il Ministro Mastella in un articolo de Il Sole 24 ore, “è molto diverso da quello del dicembre dello scorso anno: intanto è venuta quasi del tutto meno la tensione alle liberalizzazioni, (...) al tempo stesso il tema della riforma delle professioni è tornato al centro dell’attenzione. Le professioni si sentono lasciate sole e in realtà sono state lasciate sole, senza più sponde di riferimento istituzionale, senza legittimazione sostanziale nei confronti del loro stesso ruolo istituzionale e, soprattutto, senza un progetto di sviluppo e di futuro”.
I tempi sono maturi, quindi, per andare avanti e riprendere a ragionare con le categorie professionali.
L’iniziale disegno di legge va rimodulato, senza però dimenticare che il nucleo centrale dello stesso cercava di mantenere un equilibrio tra le parti: il riconoscimento pubblico delle associazioni professionali, la certificazione della qualità professionale, l’attivazione di nuove funzioni per gli Ordini, la pubblicità professionale, l’accesso dei giovani, sono solo alcuni dei punti basillari di questo progetto.
“Gli uomini passano, le idee restano” diceva Giovanni Falcone, ed ora, quindi, trascorso il tempo, è necessario che le idee restino e che camminino sulle gambe di chi avrà la voglia di portare a compimento questo arduo progetto.
A cura di Paola
Bivona
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