Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR): le 5 priorità dei costruttori

di Redazione tecnica - 19/03/2021

Nel corso dell'Audizione in Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato nell’ambito dell’esame della sulla Proposta di Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR), l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha illustrato le sue proposte.

Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza: le 5 priorità dell'ANCE

Nel corso dell’audizione informale in videoconferenza, il Presidente Gabriele Buia ha precisato che per raggiungere il risultato di gettare finalmente le basi per una ripresa duratura non solo del settore delle costruzioni ma dell’intera economia è necessario tenere presenti le seguenti 5 priorità:

  1. puntare sulla manutenzione e semplificare le procedure per fare ripartire i cantieri;
  2. una procedura autorizzativa semplificata e una Pa rafforzata;
  3. svoltare finalmente verso un modello di rigenerazione urbana sostenibile;
  4. prorogare e semplificare il Superbonus 110%;
  5. un’attenzione specifica ad una politica industriale per il settore delle costruzioni.

Semplificazione e accelerazione degli investimenti con certezza di tempi e costi

In riferimento alle procedure per far ripartire i cantieri, l’ANCE ritiene che sia necessario accelerare gli investimenti con certezza di tempi e costi e mettere in atto le necessarie semplificazioni normative che garantiscano l’effettivo utilizzo delle risorse stanziate.

Lo sblocco delle procedure autorizzative e uno snellimento del sistema normativo che regola il settore degli appalti pubblici appare dunque un’emergenza assoluta se vogliamo cogliere gli obiettivi del Recovery Plan e riuscire a spendere nei tempi previsti le importanti risorse di cui potrà disporre l’Italia.

Evitare nuova instabilità dei lavori pubblici

Nell’immediatezza, stanti le forti deroghe in essere fino al 31 dicembre 2021, non servono ulteriori “semplificazioni” per le procedure di gara. Occorre infatti evitare quell’instabilità regolatoria che, com’è noto, scoraggia e rallenta gli investimenti.

Viceversa, occorre anzitutto dare attuazione alle nuove disposizioni introdotte dal cosiddette “decreto semplificazioni”. Fatto, questo, tutt’altro che scontato.

Per l’ANCE è necessario predisporre un’unica disposizione che dia un contenuto omogeneo alle deroghe previste dal Dl Semplificazioni, prevedendo espressamente quali sono le norme “in deroga” da applicare e sarebbe auspicabile, poi, che eventuali deroghe fossero concentrate espressamente sui seguenti aspetti:

  • adozione del modello commissariale “Napoli-Bari” per la fase “a monte” della gara: snellire l’operatività del CIPE e l’approvazione dei progetti da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, semplificare gli innumerevoli passaggi di approvazione dei contratti di programma;
  • in assenza di progetto, l’obbligo di procedure aperte o ristrette, con formula dell’appalto integrato su definitivo per le nuove opere sopra 1 M€;
  • applicazione delle sole clausole europee di esclusione dalle gare “a recepimento obbligatorio”;
  • obbligo di suddivisione in lotti “quantitativi” delle opere “a rete”;
  • obbligo di avvio dell’azione per responsabilità erariale “per inerzia” in caso di mancata attuazione dell’articolo 8 del DL Semplificazione;
  • sospensione dell’applicazione dei reati di abuso d’ufficio per superare il fenomeno del “blocco della firma” della pubblica amministrazione.

Ovviamente quelle sopra indicate sono azioni e deroghe per il breve periodo mentre sarà necessario prevedere, per il lungo periodo, comprendere come il Codice dei contratti pubblici, di fatto, non esiste più. In questo contesto, è necessario prevedere:

  • un nuova legge sui contratti pubblici, più snella e maggiormente equilibrata dell’attuale Codice degli Appalti, contenente le regole e i principi comuni per lavori, servizi e forniture
  • un nuovo Regolamento attuativo, espressamente dedicato ai lavori pubblici, distinto da servizi e forniture, in cui recepire anche talune norme comunitarie.

Proroga Superbonus 110%: accolta la richiesta

In riferimento alla richiesta di prorogare le detrazioni fiscali del 110% (c.d. superbonus) messe a punto con il D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio), le Commissioni Finanze del Senato e della Camera hanno espresso pareri favorevoli con osservazioni, tra cui alcune che recepiscono quanto richiesto da ANCE in merito a proroga e semplificazione del superbonus al 110% e gestione dei crediti deteriorati.

In particolare, nel parere del Senato è stato chiesto di:

prevedere una radicale semplificazione del quadro attuativo della agevolazione per gli interventi edilizi che beneficiano del bonus del 110 per cento, pena la inefficacia dello strumento (la cui validità strategica non si mette in dubbio) ai fini del rilancio del settore dell'edilizia in chiave di sostenibilità energetica e sismica. La commissione sollecita la rapida previsione di una proroga del termine del 31 dicembre 2022 ai fini della più compiuta utilizzazione di tale strumento agevolativo”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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